00 28/06/2010 23:17
Fisco, Italia scala 2 posti in Ue
Su spesa pubblica pesano ammortizzatori

La pressione fiscale in Italia nel 2009 è cresciuta attestandosi al 43,2% del prodotto interno lordo. Ciò ha comportato una scalata nella classifica europea (Ue-27) dal settimo posto del 2008 al quinto del 2009, insieme alla Francia. Lo rilevano i dati sui conti pubblici nello scorso anno diffusi dall'Istat. Su tali cifre incide un aumento della spesa pubblica a 798,8 miliardi, pari al 52,5% del Pil, gravata dagli ammortizzatori sociali.


Per tornare ad una pressione fiscale più alta in Italia, bisogna tornare indietro al 1997, l'anno dell'Eurotassa (ma nel 2007 la pressione del fisco era stata comunque pari al 43,1%).

La pressione fiscale complessiva rispetto al Pil è aumentata, passando dal 42,9% del 2008 al 43,2% del 2009. "Tale risultato - spiega l'istituto di statistica - è l'effetto di una riduzione del Pil superiore a quella complessivamente registrata dal gettito fiscale e parafiscale, la cui dinamica negativa (-2,3%) è stata attenuata da quella, in forte aumento, delle imposte di carattere straordinario (imposte in conto capitale), cresciute in valore assoluto di quasi 12 miliardi di euro". Fra le imposte straordinarie sono classificati i prelievi operati in base al cosiddetto "scudo fiscale", per un importo di circa 5 miliardi di euro.

Tornando alla classifica europea, nel 2009 l'Italia è risultata, con il 43,2%, al quinto posto in Europa per pressione fiscale, insieme alla Francia, dopo Danimarca (49%), Svezia (47,8%), Belgio (45,3%), Austria (43,8%). Nel 2008, oltre aquesti Paesi, ad avere una pressione fiscale più alta dell'Italia c'erano anche la Finlandia e la Francia.

In Italia nel 2009 la maggior parte delle voci del prelievo fiscale sono risultate in calo: le imposte indirette del 4,2% (dopo essere diminuite già del 4,9 nel 2008), le imposte dirette del 7,1% e i contributi sociali effettivi dello 0,5%. La flessione delle imposte dirette è dovuta essenzialmente al calo del gettito Ires (-23,1%) rispetto al 2008, mentre quella delle imposte indirette ha risentito delle significative diminuzioni del gettito dell'Iva (-6,7%) e dell'Irap (-13%). L'andamento dei contributi sociali effettivi riflette la tenuta delle retribuzioni lorde, dovuta alla lieve crescita dell'importo medio pro-capite, che ha parzialmente compensato la flessione dell'occupazione.

Spesa 2009 verso gli 800 mld al 52,5% del Pil
La spesa pubblica nel 2009 ha sfiorato gli 800 miliardi di euro e ha superato, in valori percentuali, oltre la metà del prodotto interno lordo, tornando ad un "peso" che era tale solo negli anni Novanta. La spesa pubblica totale lo scorso anno è stata pari a 798,854 miliardi di euro, il 52,5% del Pil. Risulta in crescita, in rapporto al prodotto interno lordo, per il terzo anno consecutivo. Per tornare ad un peso tale sull'economia, oltre la metà della ricchezza prodotto in Italia, bisogna tornare al 1996 quando il rapporto spesa-Pil era al 52,6% (ma nel '93 era arrivata anche al 56,6%). Come in tutta Europa hanno pesato i costi degli ammortizzatori sociali.

Fonte: tgcom