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Caos Regionali: escluse le liste, ricorsi al TAR per Formigoni e PDL

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    binariomorto
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    00 04/03/2010 13:24
    Regionali, lista Formigoni è fuori
    La Corte d'Appello respinge il ricorso

    La "Lista per la Lombardia" di Roberto Formigoni non è stata ammessa alle elezioni regionali lombarde. La Corte d'Appello di Milano ha respinto il ricorso presentato dalla stessa lista contro il precedente provvedimento di esclusione. Subito dopo la decisione, il vice coordinatore regionale Pdl, Massimo Corsaro, ha dichiarato: "Faremo ricorso al Tar".


    I giudici dell'ufficio centrale regionale della corte d'appello lunedì' scorso avevano decretato la non ammissione della lista di Formigoni per l'irregolarita' di 514 firme, che aveva portato le sottoscrizioni valide necessarie per presentare la lista sotto la soglia di 3.500, e in particolare a 3.421.

    Dunque, con questa decisione l'attuale governatore continua per ora a non essere candidato alle prossime elezioni regionali. Conseguenza della decisione della Corte, contro cui il centrodestra ha già annunciato di volersi appellare al Tar, è che non si potranno presentare alle elezioni nemmeno le liste che lo sostengono, ovvero quelle di Pdl e Lega Nord. Alle 17 manifestazione della destra a Roma a piazza Farnese. Atteso anche Berlusconi.

    Cappato: "Atto dovuto"
    La decisione dell'ufficio centrale regionale della corte d'appello e' "un atto dovuto - spiega il radicale Marco Cappato - tanto quanto l'esclusione della Lista Bonino-Pannella. Voglio ricordare - aggiunge - che rimane aperta la denuncia depositata a nome della lista Bonino-Pannella dal delegato di lista Lorenzo Lipparini presso la Procura della Repubblica, che chiede il sequestro delle firme di Formigoni e di Penati nonche' la perizia grafica sulle firme".

    Roma, fuori lista Pdl
    Il ricorso della Lista Pdl della provincia di Roma è stato respinto. Restano, invece, pendenti in commissione d'appello i ricorsi per il listino provinciale Polverini e per la lista civica Polverini. "'Prendiamo atto della decisione dei giudici - ha detto la candidata del Pdl - Adesso faremo ricorso al Tar. Lì siamo fiduciosi che le cose andranno diversamente''.

    Calderoli: "Serve risposta a politca dei furbi"
    ''Voglio sentire al piu' presto Bossi e Berlusconi e poi decideremo perche' serve subito una risposta politica ai furbi che cercano le vittorie a tavolino''. Lo ha detto il ministro Roberto Calderoli interpellato sulle esclusioni delle liste in Lazio e Lombardia.

    Napolitano: "Che pasticcio..."
    ''Che pasticcio...''. Con queste parole Giorgio Napolitano ha risposto alla richiesta di commentare l'intricata vicenda delle liste elettorali del Pdl che non sono state ammesse alle elezioni regionali. Il presidente della Repubblica lo ha detto a Bruxelles, dove si trova in visita, dopo l'incontro con i vertici delle istituzioni europee. Il capo dello Stato non ha aggiunto nulla, ma a quanto si apprende la linea del Quirinale rimane quella fissata nei giorni scorsi da una nota ufficiale, in cui si afferma che la competenza sulla questione e' della magistratura. Napolitano rientrera' al Quirinale venerdi' mattina e probabilmente sara' investito da nuove richieste di concorrere al chiarimento della questione.

    Ipotesi decreto?
    Ci sarà anche l'ipotesi di un decreto fra quelle che l'Ufficio di presidenza del Pdl, convocato per giovedì, vaglierà per cercare di risolvere il caos liste. Lo riferiscono fonti parlamentari della maggioranza al termine dell'incontro fra il premier Silvio Berlusconi e i coordinatori del partito a palazzo Grazioli. Altre ipotesi sul tappeto quella di un decreto interpretativo delle norme o, addirittura, strada più difficile da percorrere, quella di rinviare le elezioni.

    Fonte: tgcom


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    binariomorto
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    00 04/03/2010 13:59
    Liste, attesa per ricorsi Bossi: soluzione politica

    Caos su voto regionali: Napolitano preoccupato.
    Tra ipotesi c'è anche quella di un decreto legge


    ROMA - Ufficio di presidenza del Pdl questo pomeriggio a Roma per esaminare le possibili soluzioni al caos delle liste per le regionali in Lombardia e Lazio. Sempre nel pomeriggio manifestazione promossa dalla candidata del centrodestra alla guida della Regione Lazio Renata Polverini. Intanto è atteso per oggi il ricorso ai Tar di Lombardia e Lazio delle liste di Roberto Formigoni e del Pdl dopo le sentenze delle Corti d'appello che hanno confermato l'esclusione delle liste.

    "Speriamo di avere entro oggi una sospensiva dal Tar": così ha detto il vice coordinatore lombardo del Pdl Massimo Corsaro confermando che entro oggi il centrodestra presenterà un ricorso al Tribunale amministrativo contro la decisione della Corte d'Appello di Milano di escludere Roberto Formigoni e le liste a lui collegate dalle elezioni regionali del 28 e 29 marzo.

    OGGI MANIFESTAZIONE A PIAZZA FARNESE MA SENZA BERLUSCONI E FINI - Nel pomeriggio, a Piazza Farnese a Roma, è in programma una manifestazione del Pdl con Renata Polverini per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema delle liste del centrodestra nel Lazio. Alla manifestazione però, non dovrebbero partecipare nè il presidente del Consiglio Berlusconi nè il presidente della Camera Fini.

    "Il presidente della Camera non partecipa a comizi elettorali e, di conseguenza, si esclude la sua partecipazione alla manifestazione di questo pomeriggio in piazza Farnese a Roma", precisa in particolare il portavoce di Gianfranco Fini che, parlando con i cronisti a Montecitorio, smentisce la notizia riportata da alcuni organi di stampa sulla presenza di Fini alla manifestazione in programma alle 17. Fini potrebbe invece partecipare alla riunione dei parlamentari del Pdl del Lazio all'hotel Excelsior di Roma alle 19.

    NAPOLITANO PREOCCUPATO, SEGUO SVILUPPI - ''Sono preoccupato. La preoccupazione e' una parola pesante e importante pero' rimane. Seguo gli sviluppi della situazione e mi pongo i problemi che potranno sorgere'', ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lasciando il Parlamento europeo. Napolitano ha aggiunto che attende le decisioni della magistratura sulle liste del Lazio per esaminare la situazione.

    BOSSI, DECRETO? CI SARA' SOLUZIONE POLITICA - ''E' una cosa urgente ma lasciamo stare il decreto. Si trovera' una soluzione politica''. Cosi' il leader della lega nord Umberto Bossi risponde in Transatlantico a chi gli chiede se ci sara' un decreto per risolvere il nodo delle regionali. Gli fa eco il ministro Calderoli: ''Si trovera' un soluzione politica. Punto. Il decreto lo dite voi''. Il leader della Lega e' tornato successivamente sulle proprie dichiarazioni spiegando ai giornalisti che prima di qualsiasi decisione ''bisogna che io parli con i miei e poi veda Berlusconi''.

    FORMIGONI, PRESENTIAMO DUE RICORSI AL TAR - ''Presenteremo due ricorsi al Tar, uno della lista e uno mio in quanto principale interessato a questa vicenda''. Lo ha annunciato il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni. ''Chiediamo al Tar una sentenza che sospenda la validita' della decisione della Corte d'Appello - ha spiegato Formigoni - perche' manifestamente infondata. Le nostre firme ad un ennesimo riesame sono tutte regolari ai sensi delle decisioni del Consiglio di Stato. La Corte d'Appello non avrebbe dovuto ignorare il Consiglio di Stato invece lo ha fatto'. ''Siccome - ha aggiunto - noi siamo per la legalita' chiediamo che il controllo venga fatto su tutte le firme a sostegno di tutte le liste e di tutti i listini presentati. Una grande operazione trasparenza perche' siamo i primi sostenitori della legalita'''. ''I miei rappresentanti - ha concluso - stanno controllando da questa mattina tutte le firme presentate a sostegno delle altre liste e quando avremo i risultati li renderemo pubblici''.

    BERLUSCONI, TEMO REAZIONI DI PIAZZA - Silvio Berlusconi è molto preoccupato per le reazioni dei cittadini di fronte al caos liste che ha coinvolto il Pdl tagliandolo fuori, al momento, dalla competizione elettorale per le regionali nel Lazio e in Lombardia. Il Premier ne ha parlato sia durante il vertice con i coordinatori del partito, sia durante la cena con i senatori del Popolo della libertà nel corso dei quali sono state studiate diverse ipotesi, compresa quella di un decreto legge nella doppia configurazione o di norma interpretativa delle attuali regole sulla messa a punto delle liste o di misura che modifica i termini della loro presentazione. Ipotesi comunque assai difficili da mettere in pratica visti e considerati alcuni dati oggettivi come la decisa contrarietà dell'opposizione e i forti dubbi del Quirinale verso tale soluzione. Dubbi che in qualche modo il Colle ha confermato ieri sera dopo che Giorgio Napolitano da Bruxelles, dove si trova in visita ufficiale, aveva parlato di un "pasticcio" liste.

    La linea del Quirinale su questo argomento sarebbe quella già espressa nei giorni scorsi in una nota ufficiale e cioé che l'argomento è di stretta competenza della magistratura, fermo restando il diritto a partecipare alle elezioni da garantire a tutti gli italiani, sia pure all'interno di regole il cui rispetto deve essere pieno. L'obiettivo di far votare oltre 15 milioni di elettori, che potrebbero vedersi negato questo diritto, resta primario per il presidente del Consiglio che potrebbe approfondire l'ipotesi del decreto anche nella riunione dell'ufficio di presidenza del Pdl prevista per oggi. Una possibilità che si aggancerebbe al precedente del 1995 quando l'allora presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro firmò un decreto, si ricorda in ambienti del centrodestra, che riaprì i termini della consegna delle liste accorciando i tempi della campagna elettorale.

    Più percorribile sembra invece essere la strada della denuncia penale contro chi avrebbe impedito la consegna delle liste entro i termini previsti. Tanto che in alcuni settori dell'opposizione l'ipotesi dl viene più letta come una sorta di 'moral suasion' di Berlusconi verso chiunque intenda ostacolare una soluzione che consenta lo sblocco delle liste del Pdl. In sostanza il Cavaliere auspicherebbe il riconoscimento da parte del Tar delle istanze del Popolo della libertà. E con lui, si ragiona nel partito, anche milioni di italiani che rischiano di andare alle elezioni senza il loro partito di riferimento. Una situazione che potrebbe diventare esplosiva - si rileva ancora nel Pdl - con la ribellione dei cittadini di fronte a questa situazione, definita "indecente". Un richiamo alla piazza che ha sempre affascinato il Cavaliere in certi momenti critici.

    Fonte: ANSA