00 08/09/2009 20:53
Anche 30mila euro per le risposte ai quiz
BARI (8 settembre) - Un'organizzazione 'parallela' a quella scoperta nel 2007 per alterare i risultati dei test di ammissione alla facoltà di Medicina e Odontoiatria di Bari, e che portò all'arresto del docente di biologia in pensione Marcantonio Pollice: così la Guardia di finanza ha definito la 'centrale' di esperti individuata il 4 settembre scorso ad Altamura (Bari). Gli esperti - ha riferito ai giornalisti il comandante provinciale di Bari della Guardia di finanza, Gianluigi D'Alfonso - avrebbero dovuto fornire in tempo reale le risposte a 80 quiz ministeriali a 12 candidati ai test di ammissione ad Odontoiatria sparsi nelle università di Napoli (si indaga sul possibile coinvolgimento di funzionari dell'ateneo partenopeo), Foggia e persino della lontana Verona, anche se non si esclude che la vicenda interessi altri atenei italiani.



E proprio approfondendo alcuni elementi, apparentemente marginali, emersi nell'inchiesta del 2007 i finanzieri hanno individuato il gruppo di esperti in 'aiutì universitari. L'appartamento utilizzato quale 'centralè era nella disponibilità di un assessore comunale e odontotecnico di Altamura, che si è dimesso nelle ultime ore dall'incarico amministrativo e il cui figlio era impegnato nelle prove di ammissione. Undici al momento gli indagati, esclusi gli studenti beneficiari degli aiuti, per i quali i pm della Procura di Bari Francesca Pirrelli e Renato Nitti ipotizzano i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione e alla rivelazione del segreto d'ufficio.

Il reclutamento degli studenti, che in codice si iscrivevano ad un 'torneò, era gestito da un parente del presunto capo dell'organizzazione (rappresentante di prodotti per l'ortodonzia) ed ha interessato per lo più figli e parenti di medici, odontoiatri e odontotecnici. Secondo la tesi accusatoria i candidati sborsavano per l'aiuto 30.000 euro, 5.000 dei quali all'atto dell'adesione.

L'offerta comprendeva la fornitura di un palmare Htc configurato per l'accesso ad una casella e-mail, sulla quale ciascun candidato avrebbe ricevuto le risposte ai quiz. Venerdì scorso nell'appartamento ad Altamura i finanzieri hanno trovato sei persone, coordinate da un tecnico universitario, intente ad elaborare il questionario ministeriale ricevuto tramite e-mail, grazie alla scansione fotografica dei singoli fogli. Solo una parte delle risposte era stata già trasmessa ai candidati, l'altra era in fase di elaborazione.

I finanzieri hanno sequestrato nell'appartamento cinque computer, oltre a documentazione negli studi privati e nelle abitazioni degli indagati, ritenuta utile anche per ricostruire i flussi finanziari. All'uscita dalle aule universitarie i militari hanno perquisito invece i candidati, sequestrando i palmari che avevano nascosto applicandoli alle cosce con fasce elastiche o nastri adesivi.