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Rally in famiglia



Milano 06/08/2009 - I rally fuori, la vita quotidiana dentro. La nona generazione di questa Mitsubishi Lancer mostra i muscoli e fa il muso da dura grazie alla parentela con la Evo Rally; salvo poi ricordarsi che il suo target di riferimento sono le famiglie europee e offrire loro degli interni spaziosi e pratici che nulla hanno a che spartire con quelli di una macchina da rally. L’immagine sportiva cui si affida la nuova Lancer Sportback le dona un appeal che prima mancava e che il pubblico europeo, amante delle due volumi anche di grosse dimensioni, certo apprezzerà. Il frontale è basso e largo per donare un’immagine di dominio della strada, mentre una grande presa a bocca di squalo, sottolineata dalla bordatura cromata, si apre tra i due fari che si allungano sulle fiancate. Il cofano ha una bombatura al centro che sottolinea l’andamento sportivo del design.



Nella parte centrale e posteriore, invece, l’aggressività si placa per dare spazio a linee più morbide e familiari. Il retro è tondeggiante e allungato, ma uno spoiler cerca di mettere un po’ di pepe anche sulla coda. Per completare un design più accattivante consigliamo l’acquisto della versione Premium che offre fari fendinebbia, cerchi da 18” e minigonne laterali. Le finiture esterne sono discrete e ad esempio le minigonne potrebbero essere fissate meglio. Gli interni sono forse un po’ austeri ma il confort non manca. La posizione di guida del pilota è bassa come la si vorrebbe da una sincera sportiva e le regolazioni di volante e sedile permettono di cucirsi addosso la vettura. Anche i passeggeri non hanno di che lamentarsi, a patto che dietro siedano in due. La finitura interna è solo discreta e gli assemblaggi complessivamente curati. Nota positiva i diversi vani chiusi dove riporre piccoli oggetti che abbondano.



La gamma Lancer per l’Italia prevede due tipi di carrozzerie, a quattro e cinque porte, e tre motori: il benzina di 1,5 litri è disponibile sulla sola quattro porte, mentre il più potente 1.8 da 143 CV e il diesel 2.0 si trovano su entrambe le carrozzerie. Ideale per questa vettura e oggetto della nostra prova è la motorizzazione diesel da 1.968 cc, un quattro cilindri in linea alimentato con iniezione diretta a pompa e capace di sprigionare 140 CV e 310 Nm di coppia massima già a 1.750 giri. Le sospensioni sono McPherson davanti con un multilink dietro, una soluzione che unita all’ottima rigidità del telaio consente alla vettura un comportamento dinamico davvero encomiabile. Le buone qualità dinamiche generali della Lancer vengono esaltate nella versione Premium. Questa infatti è provvista di barre stabilizzatrici maggiorate, ammortizzatori più rigidi e barra duomi anteriore. I cerchi da 18” pollici sono poi la ciliegina sulla torta.



I tecnici giapponesi hanno avuto grande attenzione anche per la sicurezza: di serie sono il sistema di controllo della stabilità, l’antibloccaggio freni con ripartitore della forza frenante, airbag anche per le ginocchia del guidatore, cinture a tre punti per tutti gli occupanti con pretensionatori sulle anteriori e attacchi Isofix sul sedile dietro. Troviamo inoltre strutture di rinforzo sul telaio dei sedili, paraurti e cofani con struttura ad assorbimento d’urto e telaio rinforzato nei punti critici in caso di impatto. L’assetto rigido della versione Premium non inficia la guida cittadina e quotidiana. Le asperità dell’asfalto vengono digerite senza grossi problemi e la buona taratura del servosterzo permette di muoversi nel traffico agevolmente. La posizione di guida ribassata e le dimensioni ridotte del lunotto non permettono una visibilità eccellente.



Con l’aumentare dell’andatura, però, la due volumi Mitsubishi fa vedere le sue armi migliori: un assetto sempre neutro e un impianto frenante davvero efficace. Nei percorsi misti si fanno evidenti le buone doti del telaio e una precisione di sterzo davvero apprezzabile. La Lancer Sportback è sempre controllabile e prevedibile anche quando si esagera. Il motore va sollecitato a dovere ma poi risponde con grinta: la spinta sino ai 1.800 giri è dolce e quasi smorzata, ma poi in modo netto cresce dando tutta la coppia e la potenza necessarie su una vettura come questa. L’allungo non è entusiasmante ma tenendo questo diesel da 2 litri tra i 2.000 e i 3.500 giri si guida davvero con piacere. Il cambio a sei marce è preciso e abbastanza corto nel lavoro alla leva.



La rapportatura è ben studiata e anche nei viaggi più lunghi si può mantenere il motore a regimi dove i consumi non sono elevati: nella nostra prova, nel ciclo combinato, la Lancer Sportback ha fatto segnare i 7 litri per 100 km di media. Altra nota positiva sono i prezzi: con 19.750 Euro si acquista l’allestimento Invite, già completo di tutto il necessario, e con un supplemento di 1.500 € si può richiedere il pacchetto Premium che, come detto, include un assetto più sportivo, cerchi da 18”, fari fendinebbia e minigonne laterali. Fonte