00 24/01/2010 18:49
Brinda il Napoli operaio
Livorno k.o. e Cosmi se ne va

Pur senza Lavezzi e Quagliarella, gli azzurri con il 2-0 del Picchi infilano il 14° risultato utile consecutivo e consolidano il quarto posto in classifica. De Sanctis para un rigore a Lucarelli. Clamorose dimissioni del tecnico umbro a fine gara: "Divergenze con Spinelli"

LIVORNO, 24 gennaio 2010 - Lavezzi rotto, Quagliarella squalificato, tanti indisponibili e trasferta insidiosa a Livorno: gli ingredienti per annusare il pericolo, in casa Napoli, c'erano tutti. Ma agli uomini di Mazzarri, da quattordici partite a questa parte, sta andando tutto bene. Perché l'impianto c'è, è forte e difficile da scalfire. Anche per il Livorno, appunto, che in casa si era preso la soddisfazione di battere anche Genoa, Sampdoria e Parma; tirandosi un po' fuori dalla zona calda. Eppure è il Napoli a brindare, forte di due giocatori simbolo della nuova gestione: Maggio e Cigarini, ovvero corsa e qualità. E il quarto posto in classifica si consolida. Problemi gravi in casa Livorno perché con un colpo a sorpresa Serse Cosmi si è dimesso a fine gara.


VULCANO COSMI — "Non ci sono le condizioni per lavorare proficuamente - ha detto il tecnico umbro in conferenza stampa - a causa di divergenze con il presidente Spinelli sul modo di guidare la squadra. Ci deve essere il rigoroso rispetto dei ruoli. Non posso pensare di preparare le partite consumando energie nervose per gestire una conflittualità interna". Un Cosmi inarrestabile che ha così concluso: "Meglio farsi da parte". Torna preoccupante la classifica in chiave salvezza, visto che il vantaggio dalla terz'ultima in una settimana si è dimezzato: da 4 a 2 punti.


VAN MAGGIO — E ora la partita. Tutto ruota a ciò che accade nel recupero del primo tempo. Dopo 45' piuttosto equilibrati, con un paio di occasioni ghiotte per parte (Hamsik e Lucarelli), sul Picchi si palesa Van Basten, travestito da Christian Maggio. Esageriamo, ovviamente, ma la rete che sblocca il risultato dell'ex doriano ricorda molto il capolavoro dell'olandese nella finale dell'Europeo 1988 contro la Russia. Per qualcuno, quello, è stato il gol del secolo. Qui gli interpreti si chiamano Aronica (cross scivolando) e Maggio, che da fuori area calcia al volo, incrociando: la palla finisce all'incrocio dei pali, alla destra di De Lucia. Serve altro?

LANCI LUNGHI — Fin lì, dicevamo, partita equilibrata. Il Napoli, senza le superstar, punta tutto sulla corsa del suo centrocampo: Cigarini smista, Pazienza e Gargano pressano e mandano in tilt i colleghi livornesi. Tanti, troppi, i lanci lunghi per la testa di Lucarelli, unico rimedio vista la ressa in mezzo. Il capitano toscano, peraltro, perde anche un sacco di tempo a protestare per via del trattamento rude di Cannavaro. Cosmi dopo l'intervallo con Filippini allarga il gioco e mette un po' in crisi la difesa del Napoli.


FATTORE MORGAN — De Sanctis, inoperoso nel primo tempo, diventa un fattore nella ripresa. Al 9' ribatte di piede un rigore calciato malissimo da Lucarelli (fallo di Pazienza su Bergvold), ma è nel finale che si supera su colpo di testa di Perticone. Nel frattempo nel Livorno era entrato Tavano, a formare un tridente inedito accanto a Lucarelli, appunto, e Bellucci, alla prima in amaranto. Voglioso, l'ex di turno, di farsi vedere ancora pimpante; in concreto, combina poco. Altro esordiente per Cosmi, Esposito: anche per lui, partita normale.

CI PENSA CIGA — Il Napoli, col passare del tempo, soffre sempre meno. Denis, pur essendo l'unico attaccante a disposizione (a parte il baby Insigne), mette pure lui l'elmetto della lotta. Poi ci pensa Cigarini a chiudere la partita, praticamente da solo: fa espellere De Lucia, che gli para un pallonetto fuori area con le mani, e sulla susseguente punizione la piazza all'angolino. In porta, va detto, c'era Marchini, visto che il Livorno aveva esaurito i cambi. La vittoria è scritta, la classifica consolidata. Napoli in Europa, qualcosa di concreto ogni giornata di più.

Alessandro Ruta

Fonte: gazzetta