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In Iran è bagno di sangue

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    binariomorto
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    00 24/06/2009 22:19
    Iran, ancora violenti scontri
    La polizia spara sulla folla in piazza


    A Teheran si registrano nuovi violenti scontri tra le forze dell'ordine e i manifestanti. Secondo quanto riferiscono alcuni blog iraniani, la polizia ha aperto il fuoco contro circa cinquemila persone che si sono radunate in piazza Baharestan, rispondendo all'appello di Mir Hossein Mousavi. "E' un massacro", hanno riferito alcuni testimoni alla Cnn. Stando sempre ai blogger, Mousavi sarebbe ai domiciliari e una ragazza sarebbe morta negli scontri.

    20.05 - In Rete nuovo video di una vittima. Dopo la morte in diretta di Neda, un nuovo video caricato su Youtube mostra la tragica fine di un giovane "colpito dalle milizie basiji" nel corso delle manifestazioni di oggi. Il ragazzo viene trascinato sanguinante tra le urla della gente. Gli occhi sono sbarrati.

    19.45 - Tv di Stato: "Conteggio riconferma risultato". La televisione di stato iraniana riferisce in un titolo in sovrimpressione che il riconteggio parziale dei voti delle elezioni presidenziali del 12 giugno ha confermato il risultato con la vittoria di Ahmadinejad.

    19.20 - Cnn: "Bastoni e spari". Una violenta repressione è in corso a Teheran. Lo scrive la Cnn nel suo sito internet. Sul sito della televisione americana si riporta che "forze di sicurezza colpiscono con bastoni e con armi da fuoco i dimostranti che hanno provato a radunarsi in una piazza di Teheran per continuare le proteste". La Cnn cita un testimone secondo il quale le forze di sicurezza picchiano la gente "come animali". "E' un massacro", hanno riferito alcuni testimoni alla Cnn.

    19.08 - I blog: "Domiciliari per Mousavi, morta una ragazza". I giovani iraniani sospettano che nelle ultime ore Mir-Hossein Mousavi e Mehdi Karroubi siano stati posti agli arresti domiciliari o che comunque siano sotto stretto controllo da parte delle autorità iraniane. Lo si apprende dai blog. Nel frattempo su Twitter circolano anche alcune voci sulla morte di una ragazza durante i nuovi scontri.

    18.00 - Frattini: "Teheran è un problema". L'Iran è "un problema per la comunità internazionale". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a Stoccolma. Riferendosi a quanto accade nella capitale iraniana, dove sono in corso cariche armate della polizia per disperdere i manifestanti, il capo della diplomazia italiana ha definito queste notizie "orrende" e in grado di "gettare discredito sulle autorità di Teheran".

    16.01 - Spari in piazza a Teheran. Circa 5.000 persone si sono riunite nella piazza Baharestan a Teheran, rispondendo all'appello di Mir Hossein Mousavi, e sono in corso scontri con la polizia. Diversi messaggi Twitter segnalano le cariche della milizia Basiji: "La polizia spara, una ragazza è stata colpita e ci impediscono di aiutarla", afferma uno di questi.

    15.52 - Usa accusati di complotti. Non solo la Gran Bretagna, ma anche gli Usa sono coinvolti nell'organizzazione dei disordini in Iran, secondo quanto ha affermato il ministro dell'Interno, Sadeq Mahsuli, citato dall'agenzia Fars. "La Gran Bretagna, gli Usa e il regime sionista sono i principali elementi coinvolti dei recenti disordini", ha detto Mahsuli, aggiungendo che "tutti i gruppi terroristi sono stati mobilitati a questo fine".

    15.29 - Ungheria convoca ambasciatore Iran. L'Ungheria ha convocato l'ambasciatore in Iran esprimendo "preoccupazione" sulle restrizioni di Teheran per i media stranieri e per sollecitare la Repubblica islamica a garantire alla popolazione il diritto alla libertà di espressione.

    14.00 - "Ridurremo i rapporti con Londra". "E' allo studio del nostro governo la possibilità di ridurre il livello delle relazioni con la Gran Bretagna". Lo ha annunciato oggi il ministro degli Esteri iraniano, Manuchehr Mottaki.

    13.29 - In Olanda boicottano il caviale iranianao. Stop al caviale iraniano. La società Persian Caviar, uno dei principali importatori di questo prodotto di lusso in Olanda, ha deciso di iniziare un boicottaggio dell'Iran. "Non darò più denaro a un regime che sta massacrando la popolazione", ha detto Hossein Akef, il direttore iraniano della società.

    12.32 - "Non autorizzati raduni di lutto". Il ministero dell'Interno ''non ha concesso l'autorizzazione'' per raduni di protesta che dovessero essere tenuti domani in segno di lutto in Iran per commemorare i manifestanti uccisi nei giorni scorsi. Lo ha detto il ministro, Sadeq Mahsuli, citato dall'agenzia Isna.

    12.10 - Teheran: "Rivoltosi" hanno ricevuto soldi dalla Cia. I "rivoltosi" che manifestano contro la rielezione del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad hanno ricevuto fondi dalla Cia statunitense e dall'opposizione in esilio. Lo afferma il ministro degli Interni iraniano, Sadegh Massouli.

    11.45 - Khamenei: "Tutti devono rispettare la legge''. La Guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, ricevendo i membri del Parlamento, ha dichiarato: ''Il sistema islamico e il popolo non accetteranno ad alcun costo l'uso della forza''. Khamenei si è riferito, nei fatti, riferimento alle manifestazioni contro la rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad. "Tutti devono rispettare la legge'', ha detto.

    11.09 - "Un dovere continuare le proteste". La moglie di Mousavi ha fatto sapere che è suo "dovere" continuare "legalmente" le proteste per preservare il diritto elettorale del popolo.

    09:40 - Mottaki: non andrò al vertice G8 a Trieste. Il ministro degli Esteri iraniano Manouchehr Mottaki ha detto che non ha in programma di partecipare al vertice dei capi delle diplomazie del G8 che si svolgerà a fine giugno a Trieste. Lo ha riferito l'agenzia stampa Isna. "Non prevedo di andare in Italia", ha detto Mottaki ai giornalisti.

    08.11 - Arrestati 25 giornalisti. Circa 25 giornalisti e membri del personale del quotidiano Kalemeh Sabz del riformista Mir Hossein Mousavi sono stati arrestati. Lo ha riferito alla France presse un membro della redazione del giornale.

    07.44 - Candidato conservatore ritira ricorso. Il candidato conservatore alle presidenziali iraniane, Mohsen Rezai, ha deciso di ritirare ilsuo ricorso contro le presunte irregolarita' nello scrutinio. Lo ha riferito l'agenzia ufficiale "Irna", citando una lettera inviata dal candidato al Consiglio dei guardiani della costituzione. "La situazione politica, sociale e di sicurezza del Paese è entrata in una fase sensibile e determinante, più importante delle elezione", ha scritto Rezai.

    01.33 - Ospedali controllati. "Tutti gli ospedali sono circondati dalla milizia per controllare perché la gente ci entra, se per ferita da arma da fuoco o da manganello. Ti arrestato e picchiano", ha scritto un utente di Twitter che ha aggiunto: "Tutte le ambasciate straniere sono circondate dalla milizia per fermare la gente" che cerca di entrarvi.

    00.20 - Sul web elenco dei brogli. Uso improprio di fondi pubblici, nomine pilotate tra gli organizzatori della consultazione, schede senza numero di serie, troppi timbri in circolazione, rappresentanti di lista dell'opposizione tenuti alla larga dai seggi dove forse sono arrivate urne già piene di voti: sono queste alcune accuse di brogli lanciate dall'opposizione sconfitta in Iran alle elezioni del 12 giugno. E' quanto emerge da un comunicato di tre pagine pubblicato sul sito del principale candidato sconfitto, il moderato Mir Hossein Mussavi.

    Fonte: tgcom


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    00 24/06/2009 22:32
    IRAN: CNN, SCONTRI A TEHERAN FRATTINI, NOTIZIE ORRIBILI


    ROMA - Una violenta repressione è in corso a Teheran. Lo scrive la Cnn nel suo sito internet. Sul sito della televisione americana si riporta che "forze di sicurezza colpiscono con bastoni e con armi da fuoco i dimostranti che hanno provato a radunarsi in una piazza di Teheran per continuare le proteste". La Cnn cita un testimone secondo il quale le forze di sicurezza picchiano la gente "come animali". Secondo la tv americana almeno altre due fonti parlando di "selvaggia violenza" da parte delle forze dell'ordine contro i dimostranti. Non viene specificato in quale zona della città avvengano gli scontri, che secondo alcuni blogger iraniani sono in Bahrestan Square davanti al parlamento. "Ci stavano aspettando - ha detto il testimone citato dalla Cnn - Avevano armi e le tenute antisommossa. E' stato come cadere in una trappola per topi. Ho visto molta gente con braccia, gambe e teste rotte. Sangue dappertutto e gas lacrimogeni come in guerra". Secondo la fonte "500 vandali" armati di bastoni sono saltati fuori da una moschea ed hanno attaccato la gente nella piazza.

    FRATTINI: ''NOTIZIE ORRIBILI" Quelle che giungono da Teheran, riguardo a spari sui manifestanti, "sono notizie orribili che noi condanniamo perché screditano le autorità iraniane e rendono l'Iran davvero un problema per la comunità internazionale". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, oggi a Stoccolma, commentando quanto sta accadendo in queste ore in Iran. "Ci auguriamo che tutto questo finisca subito e che il popolo iraniano trovi finalmente pace e serenità con legittime istituzioni". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, commentando da Stoccolma le notizie che giungono da Teheran in queste ore. La situazione iraniana sarà all'ordine del giorno del G8 dei ministri degli Esteri che si aprirà domani a Trieste. "Sono certo che condanneremo queste ennesime violazioni gravissime del diritto alla vita e all'integrità fisica delle persone - ha aggiunto il titolare della Farnesina - e ribadiremo ancora una volta che questi atti allontanano l'Iran dalla comunità internazionale, cosa che noi non vorremmo".

    BLOG PARLANO DI ARRESTI E SPARI IN PIAZZA Notizie di molti arresti e spari in piazza Bahrestan a Teheran si sono diffuse oggi su blog iraniani e non. Nella pagina dedicata all'Iran del blog del quotidiano inglese 'The Guardian' si riporta che ''molte persone sono state arrestate nella piazza'' e che ''ci sono molti feriti in Bahrestan Square''. Le notizie pubblicate dai blog non hanno per il momento nessuna verifica sul campo.
    Una donna sarebbe stata uccisa da colpi d'arma da fuoco sparati dalla polizia nel tentativo di impedire una manifestazione in piazza Baharestan, davanti alla sede del parlamento a Teheran. Lo riferiscono molti messaggi su Twitter e su alcuni blog iraniani, ma non esiste per ora alcuna conferma da fonti attendibili. Twitter è il social netwotk che consente a chiunque di pubblicare brevi messaggi, veicolando informazioni non immediatamente controllabili sulle misure repressive nella capitale iraniana. Secondo il blog 'Revoultionary Road...' ad essere stata uccisa sarebbe stata una bambina. Secondo altri messaggi la polizia sta agendo con particolare durezza per impedire che la folla si possa radunare e manifestare.

    KHAMENEI: RISPETTARE LE LEGGI, ELEZIONI REGOLARI
    La televisione di stato iraniana riferisce in un titolo in sovrimpressione che il riconteggio parziale dei voti delle elezioni presidenziali del 12 giugno ha confermato il risultato. Secondo i dati ufficiali resi noti il giorno dopo la consultazione il presidente Mahmud Ahmadinejad ha vinto con oltre il 62% dei voti, ma questo risultato è stato contestato dai suoi avversari moderati, primo tra tutti Mir Hossein Mussavi.

    Il regime va per la sua strada e apparentemente non lascia molte chance all'opposizione, messa nell'angola dalla repressione e da nuove minacce. Per domani, in particolare sono state proibite nuove manifestazioni in concomitanza con la giornata in cui i seguaci di Mehdi Karroubi avrebbero voluto commemorare le persone rimaste uccise nei disordini dei giorni scorsi. Il ministero dell'Interno "non ha concesso l'autorizzazione" per raduni di protesta che dovessero essere tenuti domani in segno di lutto, ha detto il ministro Sadeq Mahsuli.

    E la guida suprema Ali Khamenei è stata perentoria: tutti "devono rispettare la legge", ha affermato ricevendo i membri del Parlamento. "Il sistema islamico e il popolo non accetteranno che qualcuno usi la forza", ha aggiunto. Tutto questo condito con chiare intimidazioni nei confronti dell'altro candidato sconfitto alle elezioni, Mir Hossein Mussavi: una retata ha portato all'arresto di giornalisti e impiegati del suo giornale. Per Mussavi ha parlato oggi la moglie, in questi giorni caldi particolarmente attiva al suo fianco, chiedendo alle autorità di rilasciare tutti gli arrestati. Protestare infatti è un diritto, anzi è un dovere per chi tiene al rispetto dei diritti dei cittadini. Nessuna apertura pertanto all'interno e un muro contro muro che penalizza chi vuole protestare.

    E intanto si arroventa il fronte esterno, con rappresentanti del governo che accusano persone con passaporto britannico di essere coinvolte negli incidenti sanguinosi degli ultimi giorni e chiamano in causa anche i servizi statunitensi. Nel contempo il ministro degli esteri Manucheher Mottaki ha annunciato che non ha in programma di partecipare alla conferenza sull'Afghanistan che inizierà domani a Trieste e alla quale l'Iran era stato invitato. Ma due giorni fa l'Italia aveva già reso che l'invito era da considerarsi declinato.

    MINISTRO, ANCHE USA IN COMPLOTTO CONTRO DI NOI
    Non solo la Gran Bretagna, ma anche gli Usa sono coinvolti nell'organizzazione dei disordini in Iran, secondo quanto ha affermato oggi il ministro dell'Interno, Sadeq Mahsuli, citato dall'agenzia Fars. "La Gran Bretagna, gli Usa e il regime sionista (Israele, ndr) sono i principali elementi coinvolti dei recenti disordini", ha detto Mahsuli, aggiungendo che "tutti i gruppi terroristi sono stati mobilitati" a questo fine. Mahsuli ha aggiunto che la Cia ha fornito "sostegno finanziario ai rivoltosi". Fino a ieri Teheran aveva accusato soltanto la Gran Bretagna di avere ordito un complotto contro le elezioni in Iran. Le parole di Mahsuli segnano una dura svolta anche nei confronti di Washington, dopo che ieri il presidente Usa Barack Obama aveva espresso "seri dubbi sulla legittimità delle elezioni" e denunciato "tentativi di distrarre la gente da quel che sta succedendo veramente nel Paese" attraverso le accuse lanciate a potenze straniere.

    Fonte: ANSA