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Nyarlathotep

  • Messaggi
  • Tazmania.
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    00 21/06/2009 14:49
    « E su tutto, in questo ripugnante cimitero dell'universo, si ode un sordo e pazzesco rullìo di tamburi, un sottile e monotono lamento di flauti blasfemi che giungono da stanze inconcepibili, senza luce, di là dal Tempo; la detestabile cacofonia al cui ritmo danzano lenti, goffi e assurdi, giganteschi, tenebrosi ultimi dèi. Le cieche, mute, stolide abominazioni la cui anima è Nyarlathotep. »

    (H. P. Lovecraft, Nyarlathotep)

    Nyarlathotep (Il Caos Strisciante) è una creatura immaginaria appartenente al Ciclo di Cthulhu. Scaturito dalla fantasia dello scrittore Howard Phillips Lovecraft, Nyarlathotep è uno degli Dei Esterni e appare nei lavori dello stesso Lovecraft e August Derleth, tra gli altri.

    Fonte
  • Tazmania.
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    00 21/06/2009 14:50
    Nyarlathotep nei Miti

    Nyarlathotep è molto diverso dagli altri dèi. La maggior parte di essi è esiliata su stelle lontane, come nel caso di Yog-Sothoth e Hastur, o addormentata e sognante, come Cthulhu e Azathoth. Nyarlathotep, invece, è attivo e visita frequentemente la Terra sotto le spoglie di un uomo alto e magro. Quasi tutti gli dèi di questo pantheon hanno dei fedeli seguaci che li servono, mentre Nyarlathotep sembra servire e prendersi cura delle altre divinità. Inoltre, molti dèi parlano strani linguaggi alieni, mentre Nyarlathotep può parlare qualsiasi lingua. Infine, la maggior parte di loro sembra essere tanto potente quanto senza scopo, mentre Nyarlathotep agisce secondo un piano ben congeniato e di grande portata, ossia portare alla follia l'intera umanità.

    Nyarlathotep agisce secondo il volere degli Dei Esterni, ed è il loro messaggero, cuore ed anima; è inoltre un servitore di Azathoth, di cui esaudisce immediatamente qualsivoglia desiderio. A differenza degli altri dèi, per Nyarlathotep è più importante e piacevole causare la pazzia che la morte e la distruzione. In questa preferenza egli sembra avvicinarsi molto al Demonio.

    Secondo il Necronomicon, Nyarlathotep avrà un ruolo importante alla fine dei tempi. È scritto che lui permetterà a Nyogtha di ripulire la Terra in attesa del ritorno dei Grandi Antichi, anche se non spiega come Nyarlathotep riuscirà in questo. Non è menzionato nemmeno quando questo accadrà, anche se presumibilmente sarà dopo la caduta di Xothique, circa 5.000 anni nel futuro.

    Sembra che ai tempi dell'antico Egitto, un avatar di Nyarlathotep, o un sacerdote con cui egli stipulò un oscuro patto, fosse diventato faraone con il nome di Nephren-Ka, anche conosciuto come Faraone Nero. Un'altra forma del dio ai tempi dell'impero egizio era "La Bestia", una specie di sfinge che seminava distruzione e morte. Tale forma era venerata anche dalla "Fratellanza della Bestia".
    [Modificato da Tazmania. 21/06/2009 14:50]
  • Tazmania.
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    00 21/06/2009 14:50
    Nyarlathotep nei Miti

    Nyarlathotep è molto diverso dagli altri dèi. La maggior parte di essi è esiliata su stelle lontane, come nel caso di Yog-Sothoth e Hastur, o addormentata e sognante, come Cthulhu e Azathoth. Nyarlathotep, invece, è attivo e visita frequentemente la Terra sotto le spoglie di un uomo alto e magro. Quasi tutti gli dèi di questo pantheon hanno dei fedeli seguaci che li servono, mentre Nyarlathotep sembra servire e prendersi cura delle altre divinità. Inoltre, molti dèi parlano strani linguaggi alieni, mentre Nyarlathotep può parlare qualsiasi lingua. Infine, la maggior parte di loro sembra essere tanto potente quanto senza scopo, mentre Nyarlathotep agisce secondo un piano ben congeniato e di grande portata, ossia portare alla follia l'intera umanità.

    Nyarlathotep agisce secondo il volere degli Dei Esterni, ed è il loro messaggero, cuore ed anima; è inoltre un servitore di Azathoth, di cui esaudisce immediatamente qualsivoglia desiderio. A differenza degli altri dèi, per Nyarlathotep è più importante e piacevole causare la pazzia che la morte e la distruzione. In questa preferenza egli sembra avvicinarsi molto al Demonio.

    Secondo il Necronomicon, Nyarlathotep avrà un ruolo importante alla fine dei tempi. È scritto che lui permetterà a Nyogtha di ripulire la Terra in attesa del ritorno dei Grandi Antichi, anche se non spiega come Nyarlathotep riuscirà in questo. Non è menzionato nemmeno quando questo accadrà, anche se presumibilmente sarà dopo la caduta di Xothique, circa 5.000 anni nel futuro.

    Sembra che ai tempi dell'antico Egitto, un avatar di Nyarlathotep, o un sacerdote con cui egli stipulò un oscuro patto, fosse diventato faraone con il nome di Nephren-Ka, anche conosciuto come Faraone Nero. Un'altra forma del dio ai tempi dell'impero egizio era "La Bestia", una specie di sfinge che seminava distruzione e morte. Tale forma era venerata anche dalla "Fratellanza della Bestia".
  • Tazmania.
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    00 21/06/2009 14:51
    Ispirazione

    In una lettera del 1921 indirizzata a Reinhardt Kleiner, Lovecraft racconta di un suo incubo descrivendolo come "il più realistico e orribile che io abbia fatto dall'età di dieci anni"; quel terribile sogno servì come base per la stesura del racconto intitolato Nyarlathotep.

    Nell'incubo, Lovecraft riceve una lettera dall'amico Samuel Loveman che gli suggerisce di andare a vedere lo spettacolo itinerante del mago Nyarlathotep, qualora capitasse dalle parti di Providence. Le esibizioni del mago Nyarlathotep consistono in straordinari esperimenti con apparecchiature elettriche, e non appena Lovecraft ha finito di leggere la lettera, ricorda che il mago è da poco giunto in città e non riesce a resistere alla tentazione di andare ad assistere a un suo spettacolo.

    Will Murray suggerisce che questa immagine onirica di Nyarlathotep potrebbe essere stata ispirata dall'inventore Nikola Tesla, il quale durante le sue conferenze effettuava frequenti esperimenti con apparecchiature elettriche. Inoltre, Tesla era da molti visto come un personaggio piuttosto misterioso, per non dire sinistro.

    Robert M. Price pensa che il nome "Nyarlathotep" potrebbe derivare dalle opere di Lord Dunsany, un autore molto amato da Lovecraft: secondo Price deriverebbe da Alhireth-Hotep, un falso profeta del racconto The Gods of Pegana, e Mynarthitep, una divinità maligna descritta in The Sorrow of Search.

    Nelle opere

    Nyarlathotep appare per la prima volta nell'omonimo racconto di Lovecraft, scritto nel 1920. In questa storia, il dio viene descritto come "un uomo alto dalla carnagione scura", che ricorda un faraone dell'antico Egitto. Sotto queste sembianze, Nyarlathotep vaga sulla Terra per raccogliere legioni di seguaci che attira e affascina mostrando loro dei meravigliosi strumenti dall'apparenza magica. I suoi seguaci finiscono col perdere pian piano il contatto con il mondo che li circonda, e come sottolinea il narratore del racconto, cominciano a percepire l'imminente collasso della realtà a loro nota. La storia si conclude con il narratore trasformato ormai in un servitore del potente Nyarlathotep.

    In seguito, Nyarlathotep compare come personaggio principale nel racconto Alla ricerca del misterioso Kadath (1926/27), in cui si manifesta nuovamente sotto le mentite spoglie del faraone egizio.

    Ne La casa delle streghe (1933), Nyarlathotep si manifesta davanti a Walter Gilman e alla strega Keziah Mason sottoforma di un uomo dalla pelle nera, una specie di avatar del demonio.

    Infine, in L'abitatore del buio (1936), il mostro con tentacoli e ali di pipistrello che dimora nel campanile della chiesa appartenente alla setta della "Saggezza Stellare" è identificato come una manifestazione di Nyarlathotep.

    Nyarlathotep appare quindi in quattro racconti di Lovecraft, nonché in un sonetto scritto dallo stesso autore nel 1929/30. Si tratta del Grande Antico che compare più volte nei lavori dello scrittore di Providence, inoltre il suo nome viene citato frequentemente anche in altri racconti in cui non è il personaggio principale. Per esempio, in Colui che sussurrava nelle tenebre, il nome di Nyarlathotep viene frequentemente citato durante riti in suo onore organizzati dai funghi di Yuggoth.
  • Tazmania.
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    00 21/06/2009 14:52
    Il Ciclo di Nyarlathotep

    Nel 1996, la casa editrice Chaosium ha pubblicato Il Ciclo di Nyarlathotep, un'antologia relativa ai Miti di Cthulhu focalizzata su parte di quelle opere in cui viene citato il dio Nyarlathotep. Curato da uno studioso di Lovecraft, Robert M. Price, il testo include un'introduzione di Price che delinea una breve presentazione di Nyarlathotep. Altri contenuti dell'antologia sono:

    * "Alhireth-Hotep the Prophet" di Lord Dunsany
    * "The Sorrow of Search" di Lord Dunsany
    * "Nyarlathotep" di H. P. Lovecraft
    * "The Second Coming" (poesia) di William Butler Yeats
    * "Silence Falls on Mecca’s Walls" (poesia) di Robert E. Howard
    * "Nyarlathotep" (poesia) di H. P. Lovecraft
    * "La casa delle streghe" di H. P. Lovecraft
    * "L'abitatore del buio" di H. P. Lovecraft
    * "The Dweller in Darkness" di August Derleth
    * "The Titan in the Crypt" di J. G. Warner
    * "Fane of the Black Pharaoh" di Robert Bloch
    * "Curse of the Black Pharaoh" di Lin Carter
    * "The Curse of Nephren-Ka" di John Cockroft
    * "The Temple of Nephren-Ka" di Philip J. Rahman e Glenn A. Rahman
    * "The Papyrus of Nephren-Ka" di Robert C. Culp
    * "The Snout in the Alcove" di Gary Myers
    * "The Contemplative Sphinx" (poesia) di Richard Tierney
    * "Ech-Pi-El’s Ægypt" (poesia) di Ann K. Schwader