00 30/03/2009 08:44

Finora i pronto soccorso dovevano acquistarlo in francia

Serve in caso d'incendio, quando coi fumi si sprigiona acido cianidrico

ROMA – Evoca storie suggestive il cianuro, veleno «storico», utilizzato generosamente per uccidere nemici, personaggi storici, mariti, rivali in amore, spie. Oggi quest’impiego perverso è tramontato. Ma il cianuro continua a uccidere in modo altrettanto subdolo e, spesso, incompreso. Una scintilla che incendia il vecchio divano di casa, imbottito di poliuretano. Il salotto si affumica e noi respiriamo sostanze molto tossiche. Finiamo al pronto soccorso dove non viene effettuata una diagnosi tempestiva. E se l’ospedale non è provvisto dell’antidoto, si può morire. Per contrastare il rischio di queste disgrazie da ieri anche in Italia è disponibile un farmaco salvavita con indicazione specifica: intossicazione da cianuro. E’ considerato il rimedio di prima scelta in simili emergenze. Finora i centri antiveleni che intendessero attrezzarsi acquistavano il prodotto in Francia. Ma non era una pratica diffusa.

FUMI D'INCENDIO - La causa più frequente di intossicazione da cianuro è l’esposizione ai fumi d’incendio. L’inalazione è all’origine del 50% dei casi di morti da avvelenamento. Uno studio su circa 70 pazienti intossicati ha dimostrato che oltre il 72% sono sopravvissuti grazie alla somministrazione dell’antidoto, a base di base di idrossicobalamina. «E’ un problema poco conosciuto – dice Carlo Locatelli, tossicologo clinico, presidente della Società italiana di tossicologia -. La carenza di antidoti ha costituito sempre un grande rischio. La maggior parte degli incidenti accadono in ambiente domestico dove sono presenti divani o materassi non ignifughi, a base di poliuretano. La combustione di materiali sintetici produce fumi tossici. Uno dei più pericolosi è il cianuro sotto forma di acido cianidrico. Incolore e inodore si sviluppa rapidamente e blocca il meccanismo necessario all’organismo per utilizzare correttamente l’ossigeno». Gli organi più colpiti dall’avvelenamento cellulare sono cuore e cervello. L’effetto è rapido, bisogna intervenire in fretta. Non ci sono dati esatti sulle vittime per intossicazione da incendio. Secondo una società svizzera di assicurazioni i casi sarebbero 400 all’anno».

CHE COSA FARE - Per salvarsi dall’assorbimento del cianuro dopo un incendio ecco alcune regole. Sfilarsi gli abiti che potrebbero portare tracce della sostanza, evitando di farlo passare dalla testa. Lavarsi accuratamente con acqua e sapone in modo da liberare la pelle da prodotti chimici. Particolare attenzione agli occhi. Se si avverte bruciore, vanno sciacquati per 10 minuti almeno, dopo aver tolto le lenti a contatto. Chiamare subito il medico.





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