00 08/02/2009 13:01

Più concentrate o creative, le nostre facoltà dipendono anche dalle tonalità che ci circondano. L'ultimo studio, dopo Aristotele, Newton e Goethe, arriva dalla British Columbia


LA BOTTEGA di un orologiaio dovrebbe avere pareti rosse. Per scrivere un nuovo romanzo occorre iniziare dipingendo la stanza di blu. Il colore che ci avvolge riesce infatti a cambiare il modo in cui il cervello funziona. Come in un gioco di specchi, un ambiente color cielo senza nubi predispone la mente a creatività, pensiero positivo, ricerca della novità. Il rosso favorisce invece l'attenzione: un pericolo è forse incombente. Meglio concentrare le risorse del cervello per cogliere ogni dettaglio ed evitare distrazioni.
Più accurate o più creative, le nostre facoltà dipendono anche dalle tonalità che ci circondano.

L'ultimo studio su mente e colori ci arriva da una studiosa di marketing, la professoressa dell'università canadese della British Columbia Juliet Zhu. I suoi esperimenti sul rosso e sul blu si concentrano sulle capacità di concentrazione e di inventiva di un gruppo di studenti. Le misurazioni sono state condotte attraverso dei test su computer. Ma l'articolo appena pubblicato su Science è solo l'appendice di un fenomeno naturale che ha intrigato giganti come Aristotele, Newton, Schopenhauer e Goethe.

Lom scrittore tedesco, che era anche pittore, nella sua Teoria dei colori se la prese molto con Newton che aveva ridotto la luce in tutte le sue vesti a un fenomeno fisico, smontabile e ricomponibile con un semplice prisma. "Il suo errore - scrisse Goethe riferendosi al rivale - è stato quello di fidarsi della matematica anziché delle sensazioni degli occhi".

Dall'800 a oggi lo spettro dei colori è finito nel prisma di molti esperimenti scientifici. Nel 2007 una ricercatrice dell'università di Newcastle pubblicò su Current Biology che il blu è in assoluto il colore preferito dal genere umano, ma le donne preferiscono una tonalità tendente verso il rosa.

Nell'ateneo di Durham contarono le vittorie degli atleti impegnati nei match di pugilato, tae kwon do e lotta greco romana delle Olimpiadi di Atene. Chi indossava la maglietta rossa era riuscito a sconfiggere l'avversario vestito di blu nel 60% degli incontri: percentuale troppo alta per essere casuale, conclusero i due antropologi inglesi autori dello studio apparso su Nature nel 2005. Inevitabile che si arrivasse a toccare il tema dell'attrazione sessuale. Infatti Andrew Elliot dell'università di Rochester misurò il colore che più è in grado di favorire l'eccitazione negli uomini. Senza troppe sorprese, a ottobre del 2008 scrisse sul Journal of Personality and Social Psychology che le donne più attraenti sono quelle vestite di rosso. E che gli uomini sono del tutto inconsapevoli di essere guidati nelle loro scelte dalla tonalità di un vestito.

Che i colori abbiano un potere di condizionamento subliminale è anche la tesi di Juliet Zhu, che non a caso fra i test da sottoporre ai suoi volontari ha inserito una serie di messaggi pubblicitari. Lo spot sul dentifricio capace di prevenire la carie (che permette cioè di sfuggire un rischio) si è rivelato più efficace con uno sfondo rosso. Se invece la promessa era quella di ottenere denti più bianchi (previsione di un'azione positiva) i volontari lo trovavano più convincente con il contorno blu.

Gli altri test che hanno coinvolto gli oltre 600 volontari (quasi tutti studenti della stessa British Columbia) prevedevano per esempio la correzione di alcune bozze o la memorizzazione di una lista di parole. In questo caso, lo sfondo rosso del computer si è rivelato in grado di migliorare il punteggio degli studenti del 31%. Quando si trattava invece di escogitare tutti i possibili usi di un mattone simile al Lego, o di progettare un nuovo giocattolo partendo da un gruppo di forme geometriche, gli studenti con gli occhi nel blu hanno raggiunto performance migliori. "Certo - ha ammesso alla fine la Zhu - non tutti i popoli associano il rosso al pericolo. In Cina, che è il paese da cui vengo, è legato all'idea della gioia. Ed è probabile che i risultati dell'esperimento possano risultare molto diversi da luogo a luogo".





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