00 25/12/2008 19:38

Nei suoi libri ha creato un mondo magico, misterioso e spaventoso: Harry Potter alla fine trionfa sempre, ma dopo molti brividi, tenebre e paure. Ma c’è qualcosa che spaventa J.K.Rowling, l’autrice dei sette romanzi sul maghetto, la scrittrice più pubblicata, più venduta e più ricca del pianeta? Sì, qualcosa c’è e lei stessa ha raccontato per la prima volta cos’è: “Ho paura dei ragni”. Una paura forse infantile, e non a caso l’ha data a uno dei personaggi della sua fortunata serie, Ron Weasley. Poi ha scoperto che l’attore che interpreta Ron sul grande schermo, Rupert Grint, ha anche lui paura dei ragni. Del resto è un timore diffuso, se c’è perfino una parola per descriverlo: aracnofobia, dal greco “aracno” (ragno) e “fobia” (paura).

La Rowling ha rivelato la sua paura durante una pubblica lettura di “The tales of Beedle the bard” (I racconti di Beedle il bardo), il suo nuovo libro, uscito questa settimana in Gran Bretagna e presto tradotto in tutto il globo, Italia compresa. Nel Regno Unito la tiratura è di 8 milioni di copie. I diritti d’autore andranno completamente in beneficenza, in particolare alla associazione di carità che si occupa di aiutare i bambini poveri ed orfani in Europa Orientale, a cui la Rowling ha già destinato generose donazioni. Com’è noto, il libro è una sorta di “costola” del settimo Harry Potter: il maghetto usa uno dei racconti del bardo Beedle per una cruciale battaglia contro il suo crudele nemico Lord Voldemort. La scrittrice ha immaginato altre storie dello stesso genere. In un primo tempo aveva fatto stampare soltanto sette copie, sei regalate agli amici che l’hanno aiutata in questi anni, la settimana venduta per beneficenza. Ma quando Amazon, la libreria online mondiale, ha acquistato la settima copia per 2 milioni di dollari, i fans di Harry Potter si sono lamentati che soltanto qualcuno con così tanti soldi poteva leggere il nuovo libro della Rowling. Allora lei ha cambiato idea, e l’ha fatto pubblicare come un libro normale. Secondo le indiscrezioni, comunque, J.K. sta scrivendo qualcos’altro. Non si conosce l’argomento. Non si sa quando sarà dato alle stampe. Ma si può fin d’ora scommettere che sarà un altro best-seller internazionale. L’idea nata in una lavanderia a gettone, dove J.K. scriveva il suo primo Harry Potter mentre aspettava che finisse la lavatrice (essendo così povera da non averne una a casa propria), continua a crescere, a espandersi, ad allargarsi, come un’infinita gigantesca ragnatela. Oops, sorry, miss Rowling, non volevo spaventarla.



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