00 22/11/2008 14:26
Roma, è morto Sandro Curzi

Dopo lunga malattia, aveva 78 anni


A 78 anni si è spento Sandro Curzi, una delle firme più importanti del giornalismo e della sinistra italiana. Curzi entra giovanissimo nel Pci di Berlinguer e chiude la militanza politica con Rifondazione. Inizia a scrivere nel 1947 e, dopo "L'Unità" e "Paese Sera", approdato in Rai dove dà vita a Rai3 ed è direttore del Tg3 all'epoca di "Telekabul". Poi passa a TeleMonteCarlo e "Liberazione". Ora era consigliere Rai. Lunedì l'addio laico a Roma.

La camera ardente nella sala della Protomoteca in Campidoglio, a Roma, sarà aperta oggi dalle 17 alle 20 e domani dalle 10 alle 18. Lunedì riaprirà alle 9 e alle 11.30

Dalla Resistenza al Pci
Partecipa alla Resistenza a 13 anni, comunista iscritto già a 14, chiamato a 19 anni da Enrico Berlinguer a ricostruire la Federazione giovanile comunista italiana (Fgci), Alessandro Curzi ha vissuto così tutta la sua vita fedele, pur senza rigidità, alle idee di gioventù passando con Fausto Bertinotti a Rifondazione Comunista alla fine degli anni '90. Il suo impegno politico si è svolto all'interno dei mass media, dal primo articolo, quando era ancora adolescente, sull'Unità "clandestina" per raccontare l'assassinio di uno studente da parte di fascisti repubblichini, al ruolo di capo redattore nel mensile della Fgci 'Gioventu' nuova', diretto da Enrico Berlinguer, fino alla vice direzione di Paese Sera, alla direzione del Tg3 e a quella di Liberazione. Curzi ottenne nel 1944, nonostante la minore età, la tessera del Pci. Tra il '47 e il '48 lavora al settimanale 'Pattuglia' insieme con Giulio Pontecorvo e, nel '49, a la 'Repubblica d' Italia' fino a diventare capo redattore di 'Gioventu' nuova', diretta da Enrico Berlinguer.

Il '68 a Paese Sera
Inviato nel '51 nel Polesine per raccontare le conseguenze dell'alluvione, vi rimane come segretario della Fgci. Nel '56 fonda 'Nuova generazione' e nel '59 passa all'Unità, organo del Pci per il quale l'anno successivo viene inviato in Algeria per seguire la fasi dell'indipendenza. Li' intervista il capo del Fronte di Liberazione Ben Bellah. Dopo essere stato direttore dell'Unità, nel 1964 diventa responsabile stampa e propaganda della direzione del Pci. Negli anni '60 collabora fra l'altro alla crescita della radio 'Oggi in Italia' che trasmetteva da Praga ed era seguita in molte parti d'Europa da emigranti italiani. La stagione più calda, quella del '68 e poi dell'autunno del '69, della strage di Piazza Fontana e dei fatti che seguirono nei primi anni '70, Curzi la seguì da vice direttore di 'Paese Sera'.


La Rai e Telekabul
Dalla metà degli anni '70 arriva l'impegno con la televisione: entra infatti in Rai nel 1975 con un bando di concorso indetto per l'assunzione di giornalisti di "chiara fama" disposti a lavorare come redattori ordinari e comincia dal Gr1 diretto da Sergio Zavoli. Nel '76, con Biagio Agnes e Alberto La Volpe, dà vita alla terza rete televisiva della Rai mentre nel 1978 e' condirettore del Tg3 diretto da Biagio Agnes. In questa veste scopre Michele Santoro e collabora alla realizzazione del programma 'Samarcanda'. Diventa direttore del Tg3 nel 1987 dando a quel telegiornale una impronta inconfondibile, veloce e aggressiva che da' voce alle istanze della sinistra italiana interpretando gli umori di una crescente insofferenza verso la cosiddetta prima Repubblica. Soprannominato per questo, dagli avversari politici, 'Telekabul' (dalla capitale dell'Afghanistan occupata dall'Urss negli anni '70), il Tg3 cresce in spettatori (da poco piu' di 300 mila ai 3 milioni del '91) e autorevolezza. Nel '92 pubblica con Corradino Mineo il libro 'Giu' le mani dalla Tv' (Sperling e Kupfer) e nel '93, in contrasto con il nuovo consiglio d'amministrazione della cosiddetta Rai dei professori (direttore generale Gianni Locatelli e presidente Claudio Dematte'), si dimette. Passa prima a dirigere il Tg dell'allora Tele Montecarlo e poi, dal 1998 al 2005, dirige Liberazione. Dal 2005, eletto con i voti di Rifondazione, dei Verdi e della sinistra del Pds, era consigliere d'amministrazione della Rai di cui per tre mesi è stato anche presidente in qualita' di consigliere anziano, prima di lasciare il posto a Claudio Petruccioli.

Fonte: tgcom