Frida07
[CENTER][COLORE]#EEFDFF[=COLORE][DIM]18pt[=DIM] [BR][B]Anonimus[/B][/DIM][/COLORE][/CENTER]
C'è un cambiamento culturale a sostegno delle nuove regole sul trasporto degli animali in treno. Cani e gatti non più considerati bagagli. Diventano viaggiatori veri e propri, quindi portatori di diritti e doveri. Salgono in carrozza in pieno titolo, in seconda classe. Non più oggetti di tolleranza da parte di chi non li gradisce a bordo. Restano a terra pit bull, rottweiler e le altre 15 razze pericolose indicate dall'ordinanza dell'ex ministero della Salute, ora in vigore, che verrà modificata a gennaio.
In cambio i padroni devono osservare la disciplina concordata dall'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, dall'amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprani, e dal sottosegretario al Welfare, Francesca Martini. Appoggio morale del viceministro al Turismo, Michela Brambilla. Obbligo di cippatura, innanzitutto. Che esclude a priori gli esemplari meno sicuri dal punto di vista igienico. E poi niente Alta Velocità, ritenuta pericolosa per l'equilibrio psichico di passeggeri non umani.
Si cambia il primo dicembre. Cani di piccola taglia, felini e altri piccoli animali da compagnia ammessi gratuitamente sui convogli di lunga percorrenza (Eurostar, tranne i vecchi pendolini ormai molto rari) se chiusi nel trasportino (dimensioni massime 70x30x50). Cani di taglia superiore possono salire a pagamento, se muniti di museruola e guinzaglio, solo nell'ultimo scompartimento (negli ultimi sei posti delle carrozze a salone) dell'ultima carrozza di seconda classe su IC Plus, IC ed Espressi. La presenza di quadrupedi non compatibili, che ringhiano, si azzuffano o disturbano, verrà gestita dal personale, appositamente istruito.
Sulle linee regionali, non c'è preclusione di taglia. Con museruola e guinzaglio i cani possono viaggiare in zone dedicate. Escluse le ore di punta, dalle 7 alle 9, dei giorni feriali, per non interferire con gli spostamenti dei pendolari. Niente biglietto per i cani guida. Multe salate, fino a 200 euro, per chi non paga il biglietto dell'«accompagnatore». Una battaglia vinta per la Martini che aveva contestato con fermezza la decisione di Trenitalia di estromettere dallo scorso 1˚ ottobre gli animali superiori ai sei chili. Si voleva così controllare l'igiene delle carrozze. «Un accordo soddisfacente — dice il sottosegretario —. Problemi di pulizia possono dipendere da parassiti umani. Stiamo collaborando per trovare sistemi di pulizia più efficaci». Prossimo intervento a favore di cani e gatti, una guida di alberghi e ristoranti che li ammettono.
(fonte Corriere della Sera)