00 12/11/2008 01:19
processo alla Gea, la società che ha gestito le procure di numerosi calciatori
Il pm chiede sei anni di carcere per Moggi
e cinque per il figlio Alessandro

Tra le richieste di condanna anche un anno e quattro mesi di reclusione per Davide Lippi

ROMA - Sei anni di reclusione per Luciano Moggi, cinque anni per il figlio Alessandro. Sono le richieste fatte dal pm di Roma Luca Palamara a conclusione della requisitoria del processo per le presunte irregolarità che avrebbero contraddistinto l'attività della Gea, società che ha gestito le procure di numerosi calciatori. Il rappresentante dell'accusa ha inoltre sollecitato la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per il procuratore Francesco Zavaglia, già amministratore delegato della Gea, ad un anno e quattro mesi per Davide Lippi, figlio dell'attuale ct della nazionale, a due anni e quattro mesi per Francesco Ceravolo ed a otto mesi per Pasquale Gallo, questi ultimi collaboratori dei due Moggi.

LE MOTIVAZIONI - Secondo Palamara l'ex direttore generale della Juventus ed il figlio, uno dei fondatori della Gea, sarebbero gli artefici principali dell'associazione per delinquere finalizzata all'illecita concorrenza tramite minaccia e violenza. Gli altri imputati, è la tesi di Palamara, devono rispondere della stessa accusa sotto il profilo del concorso. L'inchiesta giudiziaria prese le mosse nel 2004 da un'iniziativa della procura di Torino. Negli accertamenti, condotti a Roma per competenza territoriale, furono coinvolti altri nomi eccellenti. In particolare, le posizioni di Chiara Geronzi, Giuseppe De Mita e Tommaso Cellini furono archiviate, mentre per quelle di Luciano Gaucci e Riccardo Calleri fu disposto il proscioglimento.


11 novembre 2008
corriere.it


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