00 09/11/2008 13:32

Ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo e, cosa più importante, senza soffrire. E' la promessa delle nuove creme 'chirurgiche'

[IMG]http://i35.tinypic.com/2hn3t4i.jpg[/IMG] Restauri estetici in evoluzione, per fortuna. Se fino a qualche anno fa il lifting tirava e “ingessava” i lineamenti, oggi si leviga, si rimpolpa, si riposizionano i volumi che tendono verso il basso, in modo naturale. La “New New Face”, come dichiarava poco tempo fa il “New York Magazine” con Madonna in copertina, ha un’equilibrata forma a cuore: fronte liscia, zigomi sostenuti, zero occhiaie, labbra piene ma non pompate, mento ben disegnato. Insomma, un restyling che ringiovanisce senza stravolgere i connotati. Uno studio sulla percezione della bellezza condotto in Europa e Giappone conferma infatti che le facce giudicate più attraenti hanno in comune proprio queste caratteristiche. Bene. Le maison cosmetiche, attentissime ai beauty trend, consolidano il loro approccio chirurgico creando trattamenti sempre più evoluti, in grado di agire sulla perdita di tonicità e compattezza, levigare le rughe, tendere in modo long lasting. Naturalmente non promettono miracoli, ma sono un’ottima spalla, come sottolinea Alessandro Gennai, chirurgo plastico a Bologna: «Obiettivo della cosmetologia è di migliorare il trofismo cutaneo, mantenere un buon tono e volume sottocutanei, ridurre le rughe e i danni del photoaging. Di conseguenza, curare la pelle in modo mirato e costante aiuta ad affrontare meglio anche eventuali interventi ». Si fa sempre più stretta, quindi, la collaborazione dei laboratori cosmetici con centri universitari e istituti internazionali molto prestigiosi.


[IMG]http://i35.tinypic.com/5kq1k3.jpg[/IMG] Studiando sia i fenomeni legati all’invecchiamento biologico sia le correzioni mediche si mettono a punto nuove tecnologie, si provano ingredienti inediti, si scoprono virtù inaspettate di principi attivi già noti, come la vitamina C: un test effettuato in vitro da L’Oréal Recherche ha dimostrato che è anche ridensificante. Il suo uso topico fa aumentare il numero di fibroblasti, le cellule che stimolano la produzione di collagene ed elastina, “l’imbottitura” della cute. Dalla teoria alla pratica: una crema deve funzionare e migliorare in modo visibile la pelle. «Quale effetto fanno i diversi tipi di rughe? Quanto conta la loro posizione e la loro profondità? Sapere come una donna si vede allo specchio, quali risultati desidera ottenere e perché li vuole raggiungere: solo così possiamo definire meglio i nostri prodotti e la nostra comunicazione», spiega la dottoressa Sian Morris, communications manager di Procter & Gamble Beauty Skincare Scientific. «Una nostra recente ricerca, pubblicata sul “Journal of the European Academy of Dermatology and Venerology”, conferma che, da sole, le rughe del contorno occhi possono invecchiare l’aspetto di due anni e mezzo, mentre la somma di tutte le rughe e la mancanza di tono aggiungono al viso rispettivamente 10-11 anni e cinque anni.

Altre informazioni preziose e molto utili ai nostri laboratori sono arrivate da un lavoro svolto insieme con il dottor Bernhard Fink, studioso di biologia evolutiva all’Università di Göttingen, in Germania. Semplicemente osservandoci, le persone valutano il nostro status, l’età, la salute, persino la nostra desiderabilità come partner.

Approfondimenti fatti sul ruolo del tono della pelle ci hanno rivelato invece che, se è omogeneo, non solo catalizza l’attenzione, ma è percepito come elemento di gioventù. Le donne moderne sono davvero fortunate perché hanno la possibilità d’intervenire e di controllare il loro aspetto fisico in vari modi», conclude la dottoressa Morris. Con le creme, il trucco o la chirurgia mininvasiva. Spetta a loro fare la scelta giusta.




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