00 06/11/2008 13:23
Berlusconi all'attacco: conduttori tv appecoronati. E' bufera


Cda Rai dopo irruzione: no intimidazioni, Procura apre inchiesta



© APCOM
Roma, 6 nov. (Apcom) - Trasmettono ansia e sono "dark". Da oggi, anche "appecoronati" sulla sinistra. L'epiteto è del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che torna ad attaccare a muso duro conduttori e giornalisti televisivi.
Dichiarazioni che alimentano la polemica in un giorno già caldo per il muro contro muro tra gli schieramnti sulla Vigilanza, mentre viale Mazzini esprime preoccupazione per il blitz negli studi di 'Chi l'ha visto?' respingendo ogni intimidazione e i giornalisti manifestano davanti a Montecitorio contro il "bavaglio" della legge sulle intercettazioni.
Tutti i giorni ci sono attacchi televisivi nei nostri confronti, con tutti questi conduttori appecoronati sulla sinistra", ha tuonato il premier passeggiando tra gli stand del Salone del ciclo e del motociclo a Rho. Le dichiarazioni rimbalzano a Roma e infiammano immediatamente lo scontro: si tratta di parole "grevi" e "gravi", commenta il ministro delle comunicazioni del governo ombra del Pd, Giovanna Melandri. "Basta così, per favore.
C'è un limite persino all'arroganza", rincara Vincenzo Vita. "Che lezione di stile dal presidente del consiglio. Un linguaggio da vero statista", ironizza il capogruppo dell'Idv alla Camera, Massimo Donadi. Mentre fanno quadrato intorno al premier gli esponenti del Pdl: "Berlusconi ha detto unicamente la verità", taglia corto il vice presidente della Camera, Maurizio Lupi.
Intanto, davanti al portone di Montecitorio i giornalisti italiani manifestavano. C'erano i vertici Fnsi (Siddi e Natale) e dell'Ordine (Del Boca), l'Unione cronisti, con il presidente Guido Columba, e l'Usigrai, guidata dal segretario Carlo Verna.
Al centro della mobilitazione, che è iniziata con un incontro al Capranichetta, il ddl Alfano che prevede un giro di vite in tema di intercettazioni. Le parole del premier le hanno lette in diretta, sulle agenzie: "E' un motivo in più per manifestare". Le ragioni, d'altronde, non mancavano: dai tagli dell'editoria al mancato rinnovo del contratto, fino al grave episodio avvenuto lunedì nella sede Rai di via Teulada, dove 40 giovani imbavagliati hanno fatto irruzione nello studio di 'Chi l'ha visto?'.
Il blitz, rivendicato da un'organizzazione di estrema destra, è stato al centro della riunione di ieri del Cda, che ha giudicato "grave e preoccupante" l'episodio in un documento approvato all'unanimità, nel quale si "respinge qualsiasi forma di intimidazione". Sulla vicenda, la Procura di Roma ha avviato un'inchiesta: le ipotesi di reato sono violenza a un incaricato di pubblico servizio e invasione di edificio. Intanto il Pd, con un'interpellanza urgente al ministro dell'Interno Maroni, ha chiesto di sapere se siano stati individuati gli autori dell'irruzione e quali siano i provvedimenti assunti in merito.
Da parte sua, l'inquilino del Viminale interpellato dai cronisti a Montecitorio si è limitato a dire che sulla vicenda ci sono "indagini in corso".
Cep

Fonte: MSN - Topnews