00 06/11/2008 13:21
La Provincia stanzia 80 milioni. Studenti mobilitati per il corteo di domani
di Francesco Savino

L´ultima risposta ai tagli del governo su scuola e università arriva dalla Provincia di Bari. Undici istituti nuovi saranno costruiti nel Barese: un investimento di oltre ottanta milioni di euro per il quale la giunta provinciale ieri ha approvato i progetti preliminari. Un´operazione nata «per offrire ai nostri giovani strutture degne delle loro aspettative, oltre che scuole funzionali e sicure» commenta il presidente Vincenzo Divella.

Ma anche un segnale forte in difesa della pubblica istruzione, a 24 ore dal consiglio regionale che due giorni fa si è espresso a maggioranza contro il decreto Gelmini e l´ipotesi del maestro unico e dopo la bocciatura della riforma della scuola nel consiglio comunale monotematico dello scorso 23 ottobre. Dalle aule consiliari, l´opposizione ai provvedimenti del governo domani tornerà in piazza per la manifestazione regionale che porterà a Bari tutti i volti del movimento pugliese: il corteo partirà alle 11 da piazza Umberto e sfilerà fino al parco di largo 2 Giugno.

Dopo aver attraversato nelle ultime settimane istituti superiori e atenei, oggi pomeriggio la protesta entrerà nella scuola elementare Bonghi di Santo Spirito. L´istituto, teatro la settimana scorsa di un atto vandalico, alle 16,30 aprirà le sue porte a genitori, insegnanti e al Comune, che parteciperà con il sindaco Michele Emiliano e con l´assessore alla Pubblica istruzione Pasquale Martino. All´ordine del giorno, oltre alle iniziative per ricolorare il murales sfregiato con svastiche e macchie bianche sul viso dei bimbi neri, ci sarà anche la costituzione di un comitato che unisca genitori e insegnanti contro la legge 133 e contro la mozione Cota sulla creazione di classi ponte per i figli di immigrati.

L´onda del movimento non si è arrestata neanche ieri: per tutto il giorno studenti, universitari, precari e docenti si sono riuniti in assemblee convocate in facoltà o in strada. Al Politecnico gli universitari del coordinamento hanno definito gli ultimi dettagli della manifestazione e discusso delle forme in cui proseguire il movimento, in vista dell´assemblea nazionale di sabato a Firenze e delle mobilitazioni a Roma della prossima settimana. Si sono dovuti accontentare invece della scalinata del liceo Quinto Orazio Flacco e poi del gazebo in piazza Garibaldi gli studenti medi che ieri pomeriggio avevano convocato un´assemblea provinciale.

«Abbiamo chiesto un luogo per riunirci e discutere del nostro futuro e il risultato è che siamo in mezzo a una strada» protestano gli studenti del liceo classico che speravano di poter incontrare nel loro istituto i ragazzi venuti dalle altre scuole di Bari e provincia. «Non ci interessa perdere ore di studio ma guadagnare spazi per discutere» riflette una studentessa del collettivo del Flacco che dopo il tentativo di occupazione non si arrende. «Continueremo a dare contenuti e forme nuove alla nostra protesta: resteremo a scuola oltre l´orario delle lezioni o sperimenteremo con i professori una didattica alternativa».

In prima linea nella protesta anche l´istituto Marconi: ieri un gruppo di studenti ha tentato di occupare la scuola e si è poi riunito in assemblea, mentre a Molfetta gli studenti medi si sono riuniti in coordinamento e domani pomeriggio organizzeranno una lezione all´aperto con la proiezione di film e dibattiti.