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Cura e conservazione della katana
La cura e la conservazione della katana segue le stesse regole generali che si applicano nel rituale del tè o nella calligrafia o nel bonsai o nell'arte di disporre i fiori (Ikebana).

Dopo aver smontato la lama dal Koshirae la si cosparge con una polvere ricavata dall'ultima pietra utilizzata per la politura (Uchigomori) tramite un tamponcino. Successivamente, usando della carta di riso piegata tra pollice ed indice, si rimuove la stessa con un movimento dal nakago al kissaki pinzando la lama con il mune verso la mano. Successivamente con un altro panno leggero (o sempre con carta di riso) imbevuto parzialmente di olio di garofano raffinato si passa di nuovo tutta la lama con lo stesso movimento utilizzato per rimuovere la polvere di uchigomori. La prima operazione rimuove tracce di ossidazione e grasso lasciato dalle dita durante il rinfodero, la seconda operazione invece serve per evitare ossidazioni successive.

In montature utilizzate per l'esposizione si può notare un nodo caratteristico più o meno complesso attorno al kurikata fatto con il sageo.

Leggenda delle katane di Ieyasu Tokugawa

Gira la leggenda che lo shogun del periodo edo Tokugawa Ieyasu in punto di morte (1616) abbia ordinato ai suoi servitori di gettare in mare tutte le sue spade, in quanto credeva che una volta unificato il Giappone non ci sarebbe più stato bisogno di strumenti di morte. Da fonti storiche sappiamo che il 3 giugno 1616 ovvero 2 giorni dopo la morte del ex shogun e dopo le sue cerimonie funebri, 4 dei suoi figli tra cui il suo successore Tokugawa Hidetada rivendicarono il diritto alle armi, mentre la rimanente prole si oppose nel voler rispettare la volontà del defunto padre. Le controversie durarono anni fin quando Hidetada stesso riuscì, in gran segreto, ad impossessarsi delle spade e tenne tutti all'oscuro per diversi anni. Quando ,giunto anche lui nei suoi ultimi giorni di vita, affidò le lame a Hochiro Magoichi famoso fabbro e produttore stesso di molte katane appartenute al padre. Questa eredità (si parla all'incirca 210 lame) passò negli anni seguenti all'allora imperatore Meisho ,fonte del valore simbolico che avrebbero avuto nelle mani dell'imperatore, ma andarono perse anche da lui per cause ancora sconosciute. Così si andò a creare una sorta di leggenda sulle lame dei Tokugawa, la quale diceva che chiunque riusciva a possedere anche una sola di quelle spade, nel giro di cinque anni le avrebbe perse, come se lo stesso fantasma di Ieyasu tornasse la notte a prendere ciò che era suo di diritto. La famiglia dell'attuale imperatore Akihito ne possiede ben 13, delle altre si sa ben poco a parte una ventina che sono possedute da vari collezionisti sparsi per il mondo. Queste spade sono di un valore inestimabile sia per i trascorsi storici ,che ne fanno da padrona, e sia per la loro estrema qualità dei componenti. Fonte
[Modificato da !Serenella! 24/09/2008 20:42]