00 05/09/2008 12:57
LA BIOGRAFIA DI LEWIS CROFTS
Schiele, pornografia ed erotismo


DALL’INVIATO A ROMA
Santa Di Salvo Georges Bataille scrisse una volta che «la pornografia è l’erotismo degli altri», liquidando con una battuta una questione assai più complessa. «Io uso due aggettivi. La pornografia è corporale, e spesso si associa allo sfruttamento. Mentre l’erotismo è sensuale, in quanto coinvolge le emozioni». Perchè allora Lewis Crofts ha voluto intitolare Il pornografo di Vienna (Tropea, pagg. 318, 17 euro) il suo appassionato romanzo biografico su Egon Schiele, pittore maledetto e incompreso dell’ultima Vienna asburgica? «Non perchè Schiele lo fosse, ma perchè così venne percepito e mai compiutamente accettato dalla società perbenista e bigotta del declinante Impero. Pensi che ancora negli anni Sessanta Kokoschka, intervistato a Londra, lo definiva ”un pornografo puro”». Crofts, giornalista e scrittore inglese poco più che trentenne, è oggi a Mantova per presentare il suo libro, nato da un soggiorno a Praga durato due anni, nei quali ha insegnato Stilistica al Dipartimento universitario di Letteratura angloamericana. «Mi trovai per caso a visitare Krumau, la cittadina della Boemia di cui era originaria la madre del pittore. Conoscevo già, naturalmente, l’opera di Schiele. Ma l’illuminazione fu la sintesi in duecento parole della vita del pittore. Nel breve testo era condensato un nucleo straodinario di esperienze: il tormento e l’amore, la ricchezza e la povertà, la prigione e la fama, la guerra mondiale, le persecuzioni, la droga, la sifilide». Incredibile, per un genio vissuto appena 28 anni. Schiele morì infatti di febbre spagnola nell’ottobre 1918, tre giorni dopo la moglie Edith, incinta di sei mesi. Una storia tragica e una vita turbolenta, all’insegna di un talento incontenibile. Un materiale esplosivo e rischioso per un debutto letterario. Ma Crofts vince la sfida soprattutto grazie ad una sorprendente carica immaginifica e a una vivida ricostruzione delle atmosfere torbide e decadenti della buona società e dei bassifondi della «grande Vienna». Debitore più a Zweig e Schnitzler che ai ponderosi saggi sull’Impero asburgico, Il pornografo per molti versi richiama alla memoria un altro romanzo storico di grande successo, La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier. Solo che qui la carnalità di Schiele, il suo erotismo senza gioia, l’esibizione dei corpi grava sul racconto con una luce cupa assai diversa da quella dei dipinti di Vermeer. «Ma questo era Schiele, un artista che non sorrise mai - dice Crofts - Anche quando dipinge paesaggi, i suoi quadri sono vuoti, gli alberi spogli. I suoi girasoli, a differenza di quelli di van Gogh, sono rivolti verso l’ombra». Allievo prediletto di Klimt, Schiele strappò i veli e raschiò via gli ori dei quadri del maestro svelando la nudità impudica, il sesso senza amore, la malinconia dei corpi. «Egon Schiele - dice Crofts - è stato un maestro dell’introspezione psicologica. Ha dipinto ciò che Freud andava studiando e scrivendo in quegli stessi anni». Perchè allora nel suo libro lei non ha mai neanche citato il padre della psicanalisi? «Perchè le acque avrebbero travolto la diga del romanzo. I due non s’incontrarono mai, ma non c’è dubbio che sessualità e morte sono due temi predominanti in entrambi». Se pur esplicito nello stile, Il pornografo di Crofts preferisce lasciar intuire la natura dei rapporti che intercorsero tra Schiele e Klimt, tra Schiele e l’amatissima sorella Gert. «Non so se ci fu incesto, certo fu lei ad aprirgli le porte della sua fascinazione per il corpo femminile». La morte prematura dell’artista ci lascia liberi di fare delle ipotesi. Negli ultimi tempi, grazie anche al matrimonio, il lavoro artistico di Schiele stava cambiando. «È vero, dopo lo choc della prigione, Egon abbandonò la sua esistenza marginale e iconoclasta. Il suo tratto si stava ammorbidendo, più pastosi i colori, più trattenuto l’erotismo. Non sapremo mai dove Schiele sarebbe arrivato». Ma è proprio la sua vita breve ad avergli regalato il fascino dell’artista maudit.

Fonte: IlMattino