00 05/07/2008 16:55


Se c’è una cosa che le ultime generazioni di BMW ci hanno insegnato in questi anni è “mai giudicare alla prima occhiata”. Gli scatti rubati che vi abbiamo proposto ieri hanno sicuramente generato un maggior numero di impressioni negative che positive sul modello. In particolare molti hanno lamentano degli eccessi stilistici nel frontale e delle sospette somiglianze nella coda.

Abbastanza gradita è stata invece la fiancata della nuova ammiraglia di Monaco, slanciata e sobria. Sugli interni in particolare quasi tutti i commentatori (me compreso) si sono trovati abbastanza d’accordo nel ritenerli un deciso passo avanti rispetto al passato. Ebbene, proprio come accaduto con tutte le ultime BMW, il beneficio della seconda occhiata dona all’auto una “digeribilità” superiore.

Lungi dal volerla universalmente definire bella (la dove per “Bella” intendiamo auto come la CS o la Rapid), “il secondo giorno” della serie 7 porta in dote un piccolo set di foto ad alta risoluzione: pur non cancellando l’effetto di alcune turbolenze stilistiche, se non altro aiutano a guardare meglio la 7er in quelli che sono i suoi punti di forza e ingentiliscono parte delle focose lamentele sullo stile, piovute ieri qui su Autoblog, ma anche su altri forum e blog di rilievo.

Il frontale si caratterizza principalmente per l’eccessiva presenza della calandra doppio rene, vicina allo stile della CS, ma non altrettanto ben profilata ed integrata come su quest’ultima. I gruppi ottici invece propongono note viste ma anche inedite: hanno una forma più slanciata, elegante e sportiva rispetto alla precedente generazione e anche più in linea con la 5er. Complessivamente l’insieme è abbastanza verticale contrariamente a quanto visto su tutte le ultime BMW; e una grembiulatura inferiore dal design molto semplicistico, non aiuta in questo senso.

Sulla fiancata invece molte più luci che ombre. Lo sbalzo anteriore cortissimo e il passo lungo, slanciano la vettura e contribuiscono a mascherare le dimensioni. Netto il passo in avanti anche per quanto riguarda la zona baule , resa molto più filante dall’assenza di quella gobba poggiata sulla coda, che tanto aveva fatto discutere in passato. Immancabile anche la piega a gomito del finestrino posteriore, stilemma tipicamente BMW tanto quanto il doppio rene. La zona posteriore invece è caratterizzata da una fanaleria che farà discutere ancora per un po’. Proprio come quando usci la serie3 E90, sembra che molti riconoscano nelle linee dei fanali concetti stilistici già visti su note auto giapponesi. Tuttavia, ripercorrendo le tappe della storia BMW, ci si rende conte che, probabilmente, l’intento del centro stile tedesco era fare un salto nel passato di quelle serie7 E23 ed E32 e dei loro classici motivi ad “L” per la fanaleria posteriore.

uasi solo apprezzamenti, almeno qui su Autoblog, per quanto riguarda il capitolo interni: il salto in avanti a livello stilistico e qualitativo è sotto gli occhi di tutti. Il beneficio delle foto ad alta risoluzione permette inoltre di evidenziare nuovi particolari che mettono in luce la cura maniacale che BMW ha messo nel progetto. La parte alta della plancia completamente rivestita in pelle con cuciture a vista e la profuzione di inserti in legno ed alluminio che circondano ogni comando, sono sintomatiche dello sforzo di BMW di cancellare definitivamente quella nomea di “interni non all’altezza del resto dell’auto” che da qualche tempo circola intorno alle recenti realizzazioni della casa tedesca.

La loro architettura generale ricalca molto di quanto visto sulla nuova X5 piuttosto che sulle ultime 5 e 3. Lo stile di questi interni sancisce molto probabilmente anche la fine dello stile “minimal”: la miriade di tasti e manopole presenti su questa nuova serie7 è forse la tesimonianza più diretta in questo senso. Ed anche la dimostrazione più efficace di come, per fare un interni sportivi, eleganti e coesi, non si debba per forza ricorrere a “4tasti e una manopola” per controllare tutto.

Ulteriore prova di quanto suddetto la regalano il nuovo comando dell’ I-Drive, circondato da tasti di “scelta rapida” e la nuova strumentazione che vede il ritorno del termometro dell’acqua e del tradizionale e scenografico indicatore di consumo istantaneo. In sintesi, l’amore per la tradizione è tornato ad avere un ruolo più importante nella realizzazione del tutto.Ultimo ma non meno importante e gradito ritorno è quello del selettore del cambio che torna dal piantone dello sterzo alla console centrale a sottolineare che, nonostante la 7er sia un’ auto concepita per gli U.S.A., rimane sempre e comunque un’auto europea nel gusto e nell’impostazione.

Se “il terzo giorno”della serie 7 cambierà nuovamente le impressioni su quest’auto non lo sappiamo. Ma porterà in dono nuove informazioni ufficiali sulle motorizzazioni, la meccanica e la trasmissione, gli eventuali allestimenti e gli optionals. Noi però scommettiamo su un paio di cosette : questa generazione della 7er porterà al debutto il sistema X-drive per l’ammiraglia della casa dell’elica, il DPC ma, soprattutto, una rinata consapevolezza del marchio e della sua tradizione. Come si dice in questo caso “stay tuned”!

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