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altro incidente sul lavoro, a Mineo muoiono 6 operai!

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  • nitroverde88
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    00 11/06/2008 21:03
    ineo, 35 chilometri da Catania: uccisi da esalazioni tossiche
    Due erano abbracciati, un tentativo di salvarsi. L'allarme arrivato dalle famiglie
    Lavoro, tragedia in Sicilia
    Sei operai morti in una vasca
    Il grido di Napolitano: "Basta stragi". Berlusconi invia il ministro Sacconi
    che convoca i sindacati. Veltroni: "Orribile". Fini: "Emergenza sociale assoluta"

    Lavoro, tragedia in Sicilia
    Sei operai morti in una vasca

    CATANIA - Ancora una volta. Come ogni giorno. Corpi senza vita nei cantieri. Sopra le impalcature. Nelle cisterne. Nelle vasche di depurazione. Di lavoro si muore. E stavolta sono morti in sei. Tutti assieme, disperatamente, forse per una intossicazione da esalazioni venefiche mentre pulivano una vasca di depurazione. I sei operai lavoravano nella struttura consortile di Mineo, a 35 km da Catania. Quattro erano dipendenti comunali (uno era un precario dei Lsu) e gli altri due di un azienda privata. Solo tre mesi fa la tragedia di Molfetta, quando cinque operai morirono intossicati dentro una cisterna.

    La ricostruzione. Davanti ai soccorritori dei vigili del fuoco una scena agghiacciante. "Sicuramente sono morti per esalazioni tossiche o scarsa concentrazione di ossigeno", racconta Salvatore Spano' che ha coordinato le operazioni di recupero dei cadaveri. "Alcuni li abbiamo trovati bocconi, altri a pancia in aria. Irriconoscibili, con il volto coperto di melma e fango. Addosso non avevano tute e maschere di protezione".

    I sei hanno tentato di salvarsi. "Li abbiamo trovati abbracciati, forse nel tentativo di salvarsi a vicenda. Invece sono rimasti intrappolati dentro quella 'camera della morte'. E' probabile che uno di loro si sia sentito male è che gli altri abbiano cercato di aiutarlo, prima di rimanere a loro volta intossicati dalle esalazioni".
    le vasche sono larghe sedici metri e profonde cinque. Non è stata trovata la grata di protezione mentre dalle vasche adiacenti era arrivata melma e fango. Non è esclusa la possibilità di una scossa elettrica che avrebbe colpito il primo operaio e a catena gli altri intervenuti per soccorrerlo. La procura di Caltagirone sarà molto attenta nel ricostruire la dinamica e quindi le cause dell'incidente mortale. Nuccio Valenti, segretario Cgil nel comprensorio del Calatino, dove è avvenuta la tragedia, ha spiegato che "dovevano essere solo due gli operai addetti a quella vasca. Per qualche motivo, forse un malore dei due operai, anche i quattro dipendenti comunali si sono calati nella botola".

    Sarebbe accaduto tutto stamattina, perché i lavoratori erano attesi a pranzo dalle famiglie ma non sono mai arrivati. Così è scattato l'allarme, fino a quando, dopo ore, è stata scoperta la tragedia.

    Il grido di Napolitano. "Basta con le stragi sul lavoro" ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si è tenuto in contatto con la prefettura di Catania per seguire gli accertamenti sulla dinamica dell'incidente e per esprimere solidarietà ai familiari delle vittime. Berlusconi ha chiesto a Sacconi "di recarsi immediatamente sul posto e verificare la dinamica dell'incidente". "Alle famiglie - continua il premier - va la vicinanza e anche l'aiuto concreto mio personale e del governo".

    Lo stesso Sacconi, poco più tardi, ha annunciato di aver convocato sindacati e imprese. Per il ministro è urgente la predisposizione di "un Piano nazionale di intensa collaborazione tra le parti sociali e le istituzioni per diffondere condizioni di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, attraverso i prioritari investimenti in prevenzione, formazione e informazione".

    I sindacati: "Il paese si ribelli". Sul fronte sindacale, parla il leader della Cisl Raffaele Bonanni: "Chi ha sbagliato deve pagare. Non si può continuare a morire sul lavoro come se nulla fosse. Stiamo diventando come un paese del terzo mondo. E tutti dobbiamo ribellarci a questo andazzo. La verità è che non si fanno controlli rigorosi a dovere. Non c'è ancora un piano vero di prevenzione e di informazione sui rischi che corrono i lavoratori, al di là delle leggi vigenti. E poi ci vuole una effettiva selezione delle imprese che prendono, soprattutto nel Sud , appalti con il massimo ribasso e risparmiano sui costi della sicurezza".

    Gianfranco Fini parla di una "emergenza sociale assoluta" e di "una tragedia che colpisce tutti i siciliani e tutti gli italiani". Per Walter Veltroni è "una tragedia orribile, che colpisce e ferisce la coscienza di tutti noi. Sei uomini morti così, uno dietro l'altro, devono essere un monito: lavorare non deve voler dire morire e quando succede significa che tante cose non hanno funzionato".
  • nitroverde88
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    00 11/06/2008 21:04
    basta con questi incidenti!!!!!!

    tra quei 6 morti ci sono 2 miei concittadini!
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    Lostrys63
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    Forumandiano..!!

    SAGGIO
    00 16/06/2008 23:15
    Sono oltre 400 i lavoratori morti
    mentre prestavano la loro opera
    dall'inizio del 2008.
    Non credo si possano ancora chiamare "morti bianche".
    Questi sono crimini dell'incuria e dell'indifferenza.