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Internet non ucciderà i giornali

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  • nitroverde88
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    00 06/05/2008 21:17
    I risultati di un sondaggio tra oltre 700 direttori di quotidiani
    LONDRA - Il futuro dei giornali è più roseo di come solitamente lo si dipinge. Questo almeno è il parere di oltre 700 direttori di quotidiani di tutto il mondo, che in un sondaggio si dicono a grande maggioranza "ottimisti" sulla transizione dall'informazione su carta a quella digitale. Tra notizie di profitti in calo, pubblicità in ribasso e riduzione degli organici, l'indagine "Trends in newsrooms - 2008" ("Tendenze nelle redazioni - 2008"), commissionata dalla World Association of Newspapers, l'associazione mondiale della stampa quotidiana, e dal World Editors Forum, l'organismo che riunisce direttori di giornali di tutto il pianeta, offre motivi di speranza nel medio e lungo termine, se non anche nel breve, per il business del giornalismo nell'era di Internet.

    GRAFICO: IL GIORNALE DIVENTA MULTIMEDIALE

    "I risultati della nostra inchiesta indicano la disponibilità al cambiamento, l'adattabilità alle nuove tecnologie e l'interesse a sviluppare una forma multimediale di informazione, da parte della stragrande maggioranza dei direttori, capi-redattori e redattori, in tutti e cinque i continenti", ha dichiarato George Brock, presidente del World Editors Forum e direttore dell'edizione del sabato del Times di Londra, presentando stamane il sondaggio a un ristretto gruppo di giornalisti, tra cui il corrispondente di Repubblica, nella sede dell'agenzia Thompson Reuter a Londra.

    Ed ecco i dati forniti da questo "barometro" del giornalismo prossimo venturo, come è stato definito, raccolti e analizzati da John Zogby, il famoso sondaggista americano che con le sue statistiche cerca di prevedere l'esito della corsa alla Casa Bianca. L'85 per cento dei direttori interpellati si dicono ottimisti o relativamente ottimisti circa il futuro dei giornali. L'86 per cento concordano che una redazione multimediale integrata, in cui cioè i redattori lavorano non solo per l'edizione cartacea ma danno contributi anche a quella on line e ad altre forme multimediali, sia la formula giusta e necessaria per l'informazione odierna. L'83 per cento sono convinti che, nel giro di cinque anni, tutti i redattori saranno tecnologicamente in grado di produrre in modo autonomo contenuti per ogni tipo di piattaforma multimediale. L'83 per cento è parimenti convinto che il modo in cui è fisicamente organizzata e strutturata la redazione sia importante per giungere al suddetto obiettivo.

    Altre indicazioni del sondaggio: il 67 per cento dei direttori credono che, in un mondo in cui le notizie arrivano quasi nello stesso istante in cui accadono attraverso siti Internet, blog, telefoni cellulari, sia importante per la stampa quotidiana aumentare le sezioni dedicate ai commenti, alle analisi, agli approfondimenti. Il 44 per cento pensa che Internet diventerà il modo più comune di leggere un giornale e ricevere informazioni. Il 56 per cento ritiene che in futuro i giornali di carta saranno gratuiti, così come sono già le loro edizioni Internet. Il 58 per cento indica nel declino dei lettori più giovani la minaccia principale per il futuro immediato. E il 65 per cento prevede che ci saranno sempre più forme di "outsourcing" anche nel giornalismo, non nel senso che le redazioni verranno trasferite a Bangalore, in India, per risparmiare, come accade per i call-center e altri business, ma nel senso di partnership più strette tra giornali, scambio di servizi, sindacati ovvero acquisto e vendita di articoli da altre fonti, e così via.

    "A dispetto delle differenze geografiche tra Asia, Europa e America, queste impressioni sono maggioritarie in ogni continente, e in piccoli come in grandi giornali", ha detto il sondaggista John Zogby in risposta a una domanda di Repubblica. Bertrand Pecquerie, direttore del World Editors Forum, ammette che nel mondo dei giornali è oggi prevalente la preoccupazione: "Sono stato di recente in Delaware, negli Stati Uniti, a una riunione dell'Associazione Giornali Americani, e sembrava di essere a un funerale". Ma le risposte raccolte dal sondaggio, soggiunge Pecquerie, indicano che il giornalismo, pur attraversando una complicata fase di transizione, non è certo destinato a scomparire, e che coloro che lo praticano, a cominciare dai direttori di giornale, restano ottimisti sulla possibilità di continuare a fare con passione questo mestiere, su carta, sul web, via radio, tv e podcast, con qualunque mezzo ma con lo stesso fine di sempre: informare, spiegare, aiutare a riflettere.

    fonte repubblica.it
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    Syria 80
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    Forumandiano..!!

    JUNIOR
    00 07/05/2008 22:20
    Sicuramente le notizie on line hanno il vantaggio della comodità:si può sapere sempre tutto e subito indipendentemente da dove ci troviamo, e anche se non abbiamo la possibilità di accendere la tv per un telegiornale o acquistare un quotidiano.
    Personalmente preferisco il supporto cartaceo che ha tutto un altro fascino.