00 27/03/2008 14:58

Padri naturali che vanno, padri acquisiti che vengono, padri che scappano o che, al contrario, rivendicano disperatamente il proprio ruolo.

I padri di oggi sono in crisi di identità: hanno difficoltà ad assumersi le loro responsabilità, non hanno timore a rivelare la loro fragilità e la loro mancanza di riferimenti.

E’ l’uomo che deve ridefinire il suo ruolo e diventare, molto più che in passato, protagonista della vita familiare: attivo, affettuoso, partecipe in casa, disponibile ad ascoltare e a dare fiducia ai figli, interessato alla loro realizzazione personale. Capace di trasmettere il messaggio “sono contento di stare con te”, sia con le parole, che con gli atteggiamenti.

Dovrebbe riuscire ad occuparsi subito del bebè, alternandosi alla moglie nel cambio del pannolino e nel fare il bagnetto: mansioni che possono farlo sentire inadeguato, ma che evitano di farlo sentire escluso dal rapporto mamma-neonato.

Non è necessario che copi la mamma e, a sua volta, la mamma deve accettare che il papà si occupi del piccolo in modo diverso dal suo: diversità non è sinonimo di errore! La moglie deve dare fiducia al marito ed evitare di criticarlo e comandarlo a bacchetta!! Insomma, i papà devono essere più vicini ai figli, ma non diventare “mammi”.


In caso contrario, il papà si riproporrà di approcciarsi al figlio quando sarà più grande e più facilmente “maneggevole”, senza valutare il rischio di allontanarsi, con successive difficoltà a relazionarsi con lui.

Amore materno, amore paterno; amore-tenerezza ed amore-fermezza: sono differenti tra loro, ma entrambi indispensabili al bimbo per una crescita serena.

Il papà potrà leggere il libro di Jack Heinowitz "Il papà incinto" (pp. 208 - euro 12,91), dove l’autore propone validi consigli psicologici e suggerimenti pratici per rielaborare le sensazioni che gli uomini provano durante la gravidanza, preparandosi così ad accogliere il figlio secondo una paternità responsabile.