00 19/03/2008 15:30
"Non angosciarsi pensando di non poter essere un padre "all'altezza". E' il primo punto del "Decalogo del buon padre" diffuso in occasione della Festa del papà dall'I.S.P. (Istituto di studi sulla paternità).

San Giuseppe - I padri che vengono festeggiati il 19 marzo dovrebbero anche essere disposti a rinunciare a parte del tempo di lavoro e di quello libero per stare con i figli e non dovrebbero rispondere mai "perché no" (o "perché è così", o "perché lo dico io") alla richiesta di motivare un divieto.

No ai "mammi" - Inoltre tra i 10 consigli vi è quello di non preoccuparsi tanto di quello che si deve fare "per" i figli, quanto di cosa fare "con" i figli; di collaborare con la compagna, sia nel lavoro di cura sia in quello domestico, ma evitando il ribaltamento di ruoli. In altre parole meglio evitare di fare il "mammo"; non vergognarsi di esprimere tenerezza verso i figli, pur rimanendo capace di dire "no" (un "no" motivato, fermo, autorevole).

Coerenza fino alla fine - E ancora mantenere sempre la parola data, non sfogare mai sui figli (o sulla loro mamma) il proprio nervosismo, e se c'è da punire i piccoli, non ricorrere mai (salvo casi eccezionali) allo scapaccione. Infine non insegnare nulla di diverso da ciò che si fa.

Suggerimenti e non regole - "I decaloghi - osserva il presidente dell'Istituto, Maurizio Quilici - sono sempre riduttivi e anche quello dell'I.S.P. non pretende di riassumere in poche regole un impegno complesso come quello del padre. Tuttavia, può servire a far riflettere. Perché da un modo nuovo di essere genitore può nascere un modo più sereno di essere figlio". Fonte