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Sesso, alcool, fumo: l' identikit dello scout del terzo millennio

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    binariomorto
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    MODERATORE

    SUPERSAGGIO
    00 16/03/2008 17:03
    SESSO, ALCOL E FUMO, ECCO SCOUT TERZO MILLENNIO

    2008-03-15 17:26

    FIRENZE - Scout tutti 'casa e chiesa'? Macché. Lo stereotipo del ragazzino 'perbene', in berretto e calzoncini corti, non regge più e i lupetti, esploratori e rover del terzo millennio non disdegnano alcol, fumo e sesso, e hanno le idee chiare su aborto e omosessualità. Proprio come degli adolescenti qualunque.

    E' quel che emerge dai risultati di una ricerca, promossa dalla Federazione italiana scautismo con il sostegno della Provincia di Firenze e realizzata dall'Istituto degli Innocenti, che è stata svolta su un campione di 2500 scout di età compresa tra 16 e 21 anni provenienti da 25 paesi europei e realizzata durante il raduno internazionale Roverway che si è svolto a Firenze nel 2006. L'identikit che viene fuori è quello di un giovane che diventa scout per mettersi alla prova, per stare insieme e per essere servizievole verso il prossimo. Quasi il 50% del campione é credente, l'81% cattolico. Gli scout sono delusi dalla politica: uno su tre non ha fiducia nei partiti. Ma la famiglia é invece un punto di riferimento saldo per il 70%. Gli scout sono anche al passo con i tempi: quasi tutti hanno cellulare e pc, oltre il 70% possiede dvd e videoregistratori. Il 44% dichiara di leggere il giornale tutti i giorni.

    E il sesso? Nove scout su dieci accettano il sesso prematrimoniale, più del 42% non esclude di poter avere rapporti con una persona sposata, mentre tradire il proprio partner è una scelta che potrebbe capitare a un terzo degli intervistati. Quattro su dieci ritengono possibile il ricorso all'aborto. Per l'80% è poi possibile ubriacarsi e uno su due non esclude che potrebbe 'farsi una canna'. L'atteggiamento particolarmente libertino non deve stupire più di tanto perché, come spiega Chiara Sapigni, presidente della Federazione italiana scautismo, "gli scout non sono una nicchia, ma sono figli del nostro tempo e condividono le stesse fragilità e il minor rispetto delle regole di chi scout non è". Insomma, ne è passato di tempo da quando, il primo agosto del 1907, lord Baden Powell, sull'isola inglese di Brownsea, apriva il primo campo scout della storia, dando il via alla nascita del movimento che nel corso di questo primo secolo di vita si è diffuso in oltre 200 paesi e conta oggi circa 38 milioni di membri (180 mila in Italia). Come confermano anche due giovani scout fiorentini, che erano stamani alla presentazione della ricerca nella sede della Provincia. "Gli scout - spiega la diciassettenne Martina, che fa parte dell'associazione laica Cngei da quando aveva 8 anni - sono in fondo ragazzi come tutti gli altri. Se nell'immaginario collettivo sono considerati, a torto, un po' degli 'sfigati', in realtà non si discostano dagli adolescenti 'normali', e come loro attraversano l'età della trasgressione". "Casomai nei campi scout - aggiunge Riccardo, 19 anni, nell'associazione cattolica Agesci da quando era lupetto - temi quali fumo, alcol o sesso vengono affrontati insieme, con momenti di confronto con persone più adulte che possono indirizzarci in percorsi di critica e maturazione".

    fonte: ANSA
    [Modificato da binariomorto 16/03/2008 17:07]


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    Forumandiano..!!

    SUPERSUPREMO
    00 18/03/2008 12:07
    Non solo droga, sesso e alcol: gli scout accusano i giornali
    ROMA - Non piace alla Federazione italiana scoutismo la fotografia riportata dai media dopo la presentazione, sabato scorso, dell'indagine "Cos'è per l'Europa" realizzata dall'Istituto degli Innocenti durante il raduno internazionale RoverWay 2006. Fotografia che ha messo soprattutto in luce alcuni aspetti dell'inchiesta, quelli relativi alle convinzione dei giovani intervistati su sesso, droga, alcol, aborto. "I titoli di diversi giornali e telegiornali di ieri hanno voluto come al solito attirare l'attenzione, a scapito della vera informazione. -commenta la Fis - Sul mondo scout si continuano ad usare luoghi comuni ed etichette che servono solo a banalizzare un'esperienza ed il mondo dei ragazzi in generale".

    Sotto accusa dunque la scelta di dare spazio solo a "quelle che potevano avere un contenuto scandalistico dei comportamenti dei ragazzi e del loro vivere nella società di oggi, prendendo i risultati di una sola domanda: "pensi che ti potrebbe capitare di à?" e tralasciando tutte le risposte sul "fare" e sulle motivazioni all'essere scout". "Se avessimo voluto nascondere questi dati non avremmo certamente fatto il convegno e non avremmo pubblicato i risultati della ricerca. - prosegue la nota del presidente Chiara Sapigni e del vicepresidente Sergio Fiorenza - I risultati invece non li vogliamo sottovalutare e ci interrogano sul nostro fare educazione oggi, nella scelta di stare a fianco dei ragazzi e di fare educazione, scelta che ci espone anche a questi voluti fraintendimenti che vogliono considerare i ragazzi come problema e non soggetto che si forma e si struttura in un ampio arco di tempo".

    La Federazione inoltre sottolinea la ricerca presentata si riferisce ad un campione di ragazzi italiani ed europei (provenienti da 25 paesi diversi) che non rappresenta, in senso statisticamente significativo, tutti gli scout italiani e stranieri tra i 16 e i 24 anni ma i 3500 partecipanti all'evento internazionale. "Speravamo - concludono - che dopo i tanti eventi del centenario dello scautismo appena concluso, si fosse colto qual è il senso della proposta scout: avventura, amicizia, solidarietà, pace. L'azione positiva dello scautismo consiste nella proposta di questi valori attraverso la condivisione di esperienze, la vita di comunità, il costante miglioramento di se stessi, l'assunzione di responsabilità personali e collettive".



    Redattore sociale, Diregiovani
    [Modificato da speedy13 18/03/2008 12:07]