00 04/03/2008 10:44
Sondaggio Ipr Marketing per Repubblica.it sulle intenzioni di voto
Rilevato anche l'indice di probabilità di crescita delle coalizioni
Pdl ancora il testa: Pd a meno sette
Ma il 13 aprile il pareggio è possibile

Il "Massimo potenziale elettorale" avvicina ulteriormente le due coalizioni
Ma anche Sinistra-Arcobaleno e Partito Socialista avrebbero ampi spazi
di MATTEO TONELLI


ROMA - Più che l'oggi, il domani. Con uno scenario di previsione che mostrerebbe una situazione di possibile pareggio elettorale. E con il Partito democratico che coronerebbe una rimonta da molti data per impossibile. E' questo l'ipotesi descritta dall'ultimo sondaggio realizzato da Ipr marketing per Repubblica.it. Una rilevazione che fotografa sia i consensi attuali dei vari partiti, sia quelli che sono gli spazi di crescita di ciascuno. In pratica la percentuale massima che le coalizioni potrebbero raggiungere se tutti coloro che oggi dicono di prendere in considerazione il voto a quello schieramento, il 13 aprile traducessero quell'intenzione in realtà. Una sorta di indice di probabilità di crescita che vede il Pd arrivare a quota 43%. La stessa percentuale di voto che i dati assegnano, oggi, all'intera coalizione guidata da Berlusconi. Certo, si tratta di ipotesi. Così come non va dimenticato che lo scarto che le cifre assegnano alle due coalizioni e che resta saldamente ancorato ad un più sette a favore del Pdl. Una cifra che conferma anche i sondaggi precedenti e quelli, di altri istituti, usciti nei giorni scorsi. Ma, l'ipotesi di un pareggio, anche se difficile, è comunque sul tavolo. Quasi a confermare le parole di Veltroni che parla "della più grande rimonta della storia".

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Scendendo nel dettaglio va segnalata anche la diversa interpretazione che viene data al possibile margine di crescita delle due coalizioni: più cinque nel caso del Pd, più sette nel caso del Pdl. Un dato che può essere letto in due modi diversi. Da una parte il segno che l'incremento del partito di Veltroni è minore di quello del Cavaliere, dall'altro che l'area di coloro che sono in dubbio se votare o meno il Cavaliere è più vasta. Segno di una potenziale delusione, magari solo temporanea del popolo del centrodestra.

I bacini potenziali. Passando al setaccio le due coalizioni si vede che il Pd (con i radicali) oscilla tra il 32% odierno e un possibile 37% e che l'Italia dei valori segna un 4%, che potrebbe diventare 6%. Totale di coalizione: 36% oggi, estendibile fino al 43%. Esattamente la stessa percentuale che oggi fa registrare la coalizione di centrodestra (Pdl-Lega-Mpa) a fronte di un bacino di voto possibile che arriva fino al 50%. Il Popolo della Libertà è indicato oggi al 38% e ha uno spazio di crescita fino al 43%. La Lega Nord è al 4,5%, con possibile crescita fino al 6% e gli autonomisti di Raffaele Lombardo partono dallo 0,5% ma potrebbero arrivare all'1%.

Insomma, a oggi Pd (32%) e Idv (4%) valgono il 36% ma potrebbero arrivare al 43% (37% più 6%). Dall'altra parte, Pdl (38%) più Lega Nord (4,5%) e Mpa (0,5%) sono al 43%, ma potrebbero arrivare al 50% (43% più 6% più 1%).

Sinistra-Arcobaleno. Uscendo dal dualismo Pd-Pdl, vale la pensa di passare in rassegna previsioni e intenzioni di voto degli altri partiti. A partire dalla Sinistra-L'Arcobaleno. Lo schieramento della sinistra radicale (più i verdi) che presenta Bertinotti candidato premier, vede un consenso attuale al 7,5% e un potenziale massimo al 14%. Un raddoppio netto che, anche in questo caso, significa possibilità di crescita ma anche dubbi. Forse di coloro che, preoccupati per la vittoria di Berlusconi, vedono nel voto allo schieramento di Bertinotti un voto "disperso".

Socialisti e Udc. Elevata la forbice per i Socialisti di Boselli. Rimasti in corsa da soli, dopo la rottura con il Pd, vedono un consenso odierno all'1,5% e una previsione futura al 5% (che li vedrebbe seduti in Parlamento). Stesso incremento (potenziale) anche per i centristi (Udc-Rosa Bianca) di Casini: dal 7 di oggi, al 12%. Mentre la Destra di Francesco Storace si attesta al 2,5% e spera in un 5%.

(3 marzo 2008)
Repubblica.it