00 29/02/2008 12:15
Un cellulare, la promessa di un'automobile e alcune migliaia di euro. È quanto una giovane di Cittanova, Barbara Sgambetterra, avrebbe ricevuto in cambio della vendita della figlia.

La bambina, che oggi ha quattro mesi, è stata ceduta ad una coppia senza figli. La vicenda è stata scoperta da carabinieri e polizia, che su ordine della Procura di Palmi hanno arrestato e condotto in carcere la madre della bambina; la coppia di coniugi che l'avrebbe comprata, Giuseppe Brancati e Concetta Albanese, e la mediatrice della vendita, Tullia Calopresti. Agli arresti domiciliari sono finiti, invece, Rita Corica e Antonio Calopresti, medico e dipendente dell'Asl di Messina, madre e fratello di Tullia Calopresti.
Le indagini sono partite alcuni mesi fa dopo che il fidanzato di Barbara Sgambetterra, ignaro di tutta la vicenda, si presenta ai carabinieri. Il giovane riferisce che la ragazza è sparita e dice di temere che possa essersi allontanata per abortire.
L'indagine s'incrocia subito con un'altra inchiesta in cui è coinvolta Tullia Calopresti per altri fatti. Scattano le intercettazioni telefoniche e si scopre la trattativa che Barbara Sgambetterra ha avviato con Giuseppe Brancati e Concetta Albanese, attraverso la mediazione di Tullia Calopresti, per vendere loro la figlia. Una decisione che la giovane ha preso, più che per problemi economici, perché la sua gravidanza era indesiderata.
In prossimità della fine della gravidanza, interviene Antonio Calopresti e fa ricoverare Barbara Sgambetterra nel Policlinico di Messina. La ragazza viene accompagnata da Concetta Albanese, che l'assiste durante il parto. La neonata viene poi dichiarata da Giuseppe Brancati come propria figlia al Comune di Messina e spacciata come frutto di una relazione extraconiugale con Barbara Sgambetterra. La madre della neonata, a sua volta, ai carabinieri di Cittanova riferisce di avere perso la figlia per un aborto spontaneo. Ma ai militari basta poco per scoprire che non è così e che in realtà la ragazza ha venduto la figlia.
La bambina adesso, su disposizione della Procura di Palmi, è stata tolta alla coppia che l'aveva comprata ed affidata ad un istituto gestito da suore. Il suo futuro, a questo punto, è quello dell'adozione.

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