00 24/02/2008 15:49
Berlusconi: "Era solo ipotesi di scuola". Veltroni: "Andavano fatte prima"
A Montecatini la convention della Rosa Bianca: "Bipartitismo mortifica le culture politiche"
Pd-Pdl, scontro sulle larghe intese
Pezzotta all'Udc: "Pronti al patto"



ROMA - Le larghe intese sembrano ormai sempre più lontane. Lo stop arriva sia da Walter Veltroni che da Silvio Berlusconi che archiviano - almeno per il momento - la questione, mentre al centro la Rosa Bianca propone all'Udc un patto elettorale per una forza "intermedia e centrale, utile per stemperare e rimodulare la situazione politica italiana".

Larghe intese. Era stato Silvio Berlusconi, ieri, a sollevare la questione di una possibile "grande coalizione" in caso di pareggio alle elezioni, ma Veltroni ha bocciato l'idea ("le larghe intese bisognava farle prima"), lasciando aperta la porta solo a un accordo futuro per le riforme istituzionali.

Per prima cosa, Veltroni ha usato l'argomento dell'insicurezza: se parlano di pareggio, ha sostenuto, è segno che non sono più sicuri di vincere. E Piero Fassino ha rincarato la dose parlando di "paura" del centrodestra. Il Cavaliere, allora, ha negato di aver mai voluto parlare veramente di un governo di larghe intese. Intervenendo all'assemblea dei popolari liberali di Giovanardi, ha chiarito che si trattava solo di "un'ipotesi di scuola". Stop quindi anche dal Pdl, "perché tanto vinciamo noi". E i sondaggi, dice ancora Berlusconi, "ci vedono avanti di dieci-dodici punti".

Veltroni, intervistato sul pullman che lo trasporta in Romagna, spiega che un conto è il governo, un altro la possibile intesa sulle riforme. "Le riforme istituzionali si fanno insieme, i governi si fanno separati". E poi, ricorda il candidato premier del Pd, Berlusconi le larghe intese le ha bocciate solo qualche settimana fa, quando il Pd le proponeva per cambiare la legge elettorale.

Il botta e risposta fra Berlusconi e Veltroni sembra quindi aver accantonato l'argomento dell'accordo tra i due partiti maggiori. Ma non tutti sono convinti che le dichiarazioni ufficiali coincidano con le reali intenzioni. Anche se Fini aggiunge la sua voce a quella di Berlusconi sostenendo che le larghe intese hanno "praticabilità zero", a sinistra come a destra e al centro resta un certo nervosismo di fronte all'ipotesi che Pd e Pdl, all'indomani del voto, possano davvero dar vita a un governo.

Bertinotti chiede "parole chiare". Per il segretario del Prc Franco Giordano, le larghe intese "sono una concreta realtà", contro la quale l'unico deterrente è rappresentato dalla sinistra. Ma anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini si propone come baluardo contro la sciagurata ipotesi: "Sarò la sentinella contro i pateracchi", promette. L'idea non piace neppure a Umberto Bossi: "Le grandi coalizioni sono la fine dei partiti". L'unica concessione che fa il senatur, è quella di un accordo per le riforme. All'attacco di Berlusconi va la candidata premier della destra Daniela Santanchè, che accusa il leader del Pdl di essere "in stato confusionale".

Verso il patto Rosa Bianca-Udc. Intanto, al centro, qualcosa si muove. Da Montecatini, dove si è tenuta oggi l'assemblea nazionale dei fondatori della Rosa Bianca, Savino Pezzotta lancia all'Udc la proposta di un'intesa. "Noi proponiamo un patto elettorale all'Udc e poi l'avvio di una fase costituente per la creazione di un nuovo soggetto politico nel nostro Paese, un soggetto centrale", ha detto il presidente della Rosa Bianca. "In primo luogo - precisa Pezzotta - occorre capire se per l'Udc la scelta di uscire dagli schieramenti bipolari è irreversibile o meno", aggiungendo che "il bipartismo e il bileaderismo mortificano le culture politiche ed il sentire di molte persone".

Pezzotta riconosce che "i problemi di candidatura esistono. Però per noi il problema politico viene prima delle trattative su altre cose". Occorre "pari dignità e confronto sostanzialmente politico". E, su un'eventuale apertura ad altri soggetti politici, commenta: "Intanto stiamo parlando con l'Udc, poi si vedrà: non poniamo limiti alla provvidenza".

(23 febbraio 2008)
Repubblica.it