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I sondaggi allarmano il Cavaliere

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    silvercloud87
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    Forumandiano..!!

    SAGGIO
    00 24/02/2008 15:28
    IL RETROSCENA. Berlusconi non esclude un apparentamento anche con la Dc di Pizza
    Rapporti tesi con Fini. L'ex premier irritato per il pressing su liste e candidature
    I sondaggi allarmano il Cavaliere
    "Al Senato vantaggio troppo esiguo"

    di CLAUDIO TITO


    ROMA - L'ultimo sondaggio ha ingigantito i dubbi. Quei dati arrivati nelle ultime ore a Via del Plebiscito hanno improvvisamente dato corpo a quel sospetto fino a quel momento solo temuto. Il vantaggio del Pdl sul Pd al Senato è "contenuto". E la maggioranza del centrodestra potrebbe non essere sufficientemente ampia. Con pochi senatori di scarto. Il fantasma che ha accompagnato Romano Prodi nel biennio 2006-2008, adesso sembra materializzarsi anche nei numeri che i sondaggisti stanno recapitando a Palazzo Grazioli.

    Una sorta di contrappasso che ha fatto scattare l'allarme nel quartier generale berlusconiano. Certo, la superiorità numerica è nettissima alla Camera e chiara a Palazzo Madama (grazie soprattutto agli eletti all'estero) ma non così larga da consentire margini operativi agili al futuro esecutivo.

    Dati solo in parte inaspettati. Ma che ora stanno facendo riflettere Silvio Berlusconi. Non è un caso che ieri abbia confermato apertis verbis che in caso di pareggio, con i rapporti di forza già registrati nel 2006 a parti invertite, lui darà il via libera alle "larghe intese".

    Ma per evitarle, l'ex premier ha già messo in cantiere le sue contromosse. "Dobbiamo ritoccare la nostra tattica", ha ammesso ai suoi il Cavaliere. Non tanto per quanto riguarda la campagna elettorale, quanto per le alleanze. Il primo passaggio, allora, riguarda la Sicilia. L'ex premier è letteralmente infuriato per come si sta dipanando la trattativa con l'Mpa di Lombardo.

    "Ma non possiamo fare a meno di loro - ha ripetuto - non possiamo permetterci di perdere il premio di maggioranza". Che in quella regione significano ben 12 senatori. Gli equilibri tanto precari che per il momento vengono segnalati a Palazzo Madama, stanno suggerendo al Cavaliere un atteggiamento morbido nei confronti degli autonomisti lombardiani. Alla fine, è la sua convinzione, l'accordo "lo chiuderemo". Il tira e molla siciliano, però, lo sta allarmando per l'impatto che potrebbe avere sull'opinione pubblica.

    Senza contare che anche l'ultima carta veltroniana giocata in Lombardia non è stata digerita dallo staff berlusconiano. Il "capolistato" del Pd riservato a Umberto Veronesi ha sorpreso Berlusconi e soprattutto lo ha messo sul chivalà. Un nome, quello dell'oncologo, che a Milano ha un peso specifico particolare.

    Insomma, tutti tasselli che stanno facendo riflettere il Cavaliere. In particolare sulle alleanze. "Avete visto cosa ha fatto Veltroni con Di Pietro e i Radicali? Lo ha fatto lui, forse...". Ecco, appunto. Se il partito unico del centrodestra resta il "sogno" da non infrangere, il capo di Forza Italia vuole superare qualche tabù. A cominciare da paletti troppo "rigidi" sugli apparentamenti.

    Adesso l'idea di far sostenere la sua premiership con "più simboli" non è più un tabù. È così ripartito l'approccio nei confronti della Dc di Pizza. Un simbolo che, sempre secondo l'ultima ricerca demoscopica commissionata da Berlusconi, sarebbe in grado di dragare quasi il 2 per cento di votanti. Così come vorrebbe riaprire il discorso con la Destra di Storace e Santanché. L'1,5 per cento l'ultimo dato. Ma con un potenziale superiore al 4 per cento. L'ex premier, proprio per questo, è tornato a non escludere l'apparentamento con gli "storaciani". Nelle regioni più a rischio (come il Lazio e la Campania) ma non solo.

    Un tema che ha già fatto infuriare il leader di An, Gianfranco Fini. Non solo. I rapporti tra il Cavaliere e l'ex ministro degli Esteri negli ultimi giorni segnano cattivo tempo. L'idea che rientri dalla finestra la Destra fa indispettire l'inquilino di Via della Scrofa. Ma il braccio di ferro riguarda le candidature. "Ne vuole troppe", dicono i forzisti che si occupano della questione. E Berlusconi ha letto l'affondo finiano sulle "liste pulite" come una vera e propria "ritorsione".

    "Un argomento - è sbottato l'altro ieri dopo aver letto anche la lettera di Bondi ai coordinatori regionali - di cui nessuno sentiva il bisogno di sollevare". Anche perché la paura di Forza Italia è proprio questo possa diventare il cavallo di battaglia di Veltroni e Di Pietro. "Un'arma" che in campagna elettorale può diventare dirompente contro il centrodestra.

    L'unico scoglio che non vuole superare è quello dei centristi: "con loro mai più. Eppure, l'ultimo sondaggio riporta solo il 3,5 per cento assegnato all'Udc. La lista unica, con il nuovo simbolo, non è stata ancora saggiata. "Stanno sotto il 6 per cento - ripete tranquillo l'ex premier - e fino a quella cifra saranno irrilevanti".


    (23 febbraio 2008)
    Repubblica.it
  • nitroverde88
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    00 24/02/2008 23:14
    ancora a mio avviso fare previsioni è solamente aria fritta
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    silvercloud87
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    SAGGIO
    00 25/02/2008 21:59
    E poi il Cav l'aveva detto anche a prodi a inizio legislatura...ma Prodi rifiutò...