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L'attimo del sogno.
Per fortuna la vita ci impone e ci mette in condizioni di non poter scegliere, e ci obbliga a desiderare e a cercare di realizzare i nostri momenti di vita, fa parte della nostra componente di umanità, ma io entro certi limiti cerco di strappare alla vita la possibilità di sognare e di far dipendere dalla mia volontà il volere e il poterli realizzare.
In queste cose importanti cerco di avere l'arbitrio e anche la possibilità di rinunciare, anche senza motivo, solo per il gusto di sentirmi vivo e padrone del mio pensiero e con esso del mio desiderio.
E' evidente che la realizzazione del sogno ne rappresenta anche la sua fine, e da qui si innesta una perversa corsa ai nuovi sogni, così anche solo per non rischiare di restarne senza, situazione difficilissima da sopportare e da vivere, ma così facendo si finisce per crearsi sogni fasulli o poco importanti, dei riempitivi, proprio solo per non dover sopportare il periodo senza sogni, che ripeto è difficilissimo da sopportare, non per me, io ho imparato, non senza soffrire, che è necessario fare delle scelte di qualità più che di quantità, e che tra un sogno importante ed un altro ci sono dei momenti di NON sogno che vanno vissuti egualmente con pari dignità ed importanza, facendo questa operazione di discernimento delle cose importanti si apprezza e si gode molto di più nel periodo che prelude la realizzazione del sogno stesso, che come precedentemente espresso ne rappresenta la inesorabile fine.
Non solo, la nostra fantasia è talmente superiore alla realtà, che tirando le somme dopo la realizzazione di un sogno, spessissimo ci riscopriamo delusi, traditi dal sogno, in quest'ottica il sogno può e deve essere visto come l'antitesi della realtà, cioè una forma di panacea che ci permette di sopportarla e superarla, uscendone il più possibile indenni, l'errore che non deve mai essere fatto è quello di cercare di mischiare le due filosofie di vita, se la realtà viene vissuta come nel sogno e il sogno vissuto come la realtà è la fine di entrambi, quindi la strategia deve essere quella di utilizzare entrambi tranquillamente, in modo che una cosa aiuti l'altra, ma in modo totalmente separato ed appropriato.
Esempio io posso sognare qualsiasi cosa, anche di essere Dio, l'importante che quando vivo la mia quotiidanetà, io viva da uomo consapevole della differenza tra l'essere uomo e l'essere Dio, anche se concedo alla mia parte di uomo di cercare di rassomigliare a quella che è la mia immagine e il mio sogno di Dio.
Alanford50