00 15/02/2008 16:43
Coldiretti promuove il progetto consumi a “chilometri zero”, che salva tasche e ambiente.


Gli alimenti “fuori stagione”, quelli che devono percorrere lunghe distanze prima di giungere sulle tavole, hanno raggiunto prezzi record: Qualche esempio? Le ciliegie cilene, che volano 13mila chilometri per arrivare in Italia, consumano 5,8 kg di petrolio e hanno raggiunto i 28 euro al chilo; 12 euro al chilo per l'uva del Sudafrica, che viaggia per 8mila chilometri bruciando 4,35 kg di petrolio.

A lanciare l’allarme è Coldiretti, che sottolinea come l’acquisto di prodotti ortofrutticoli locali e di stagione consenta di risparmiare denaro evitando lo spreco di energia e l’emissione di inutili sostanze inquinanti nell’atmosfera. Coldiretti stima che una famiglia pronta a consumare solo prodotti locali e di stagione, che faccia attenzione anche agli imballaggi, può risparmiare fino al 20 per cento del denaro ed evitare la liberazione nell'ambiente di circa 1000 chili di CO2 l'anno.

Per realizzare tale consapevolezza a tavola, fondamentale è l’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza dei cibi, prevedendo nella distribuzione commerciale la disponibilità di spazi adeguati dove poter acquistare alimenti locali, che non devono essere trasportati per lunghe distanze. Coldiretti ha già avviato, in Veneto, il suo primo circuito “a chilometri zero” che va dalla gelateria alla ristobottega di Verona, dall'osteria di Padova allo snack bar di Treviso, dai vari ristoranti del veneziano fino ai locali del parco delle Dolomiti nel Bellunese, riconoscibili da una apposita targa. Inoltre, l'apertura, in molte città italiane, di Farmers Market (mercati degli agricoltori), dove gli agricoltori locali offrono i propri prodotti, è il segno che i consumi stanno concretamente diventando più attenti all’ambiente.

Redazione Alimentazione
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