00 14/02/2008 22:49
L'Idv si presenta con il simbolo e le liste apparentate a quelle del Pd
Con i Radicali non è detta l'ultima parola. I socialisti: "Vuole cancellarci"
Veltroni, accordo fatto con Di Pietro
E lancia il piano su tasse e precari

Il candidato premier anticipa le iniziative in materia fiscale
Salari più alti, incentivi alle imprese e sgravi alle famiglie
di ALESSANDRA VITALI


ROMA - E' il giorno delle lacrime e delle anticipazioni sul programma, dell'addio al Campidoglio e del benvenuto a Antonio Di Pietro. Walter Veltroni si commuove mentre dà le dimissioni da sindaco dopo sette anni alla guida di Roma. Poi guarda avanti e, di fatto quando ancora è al Campidoglio, le agenzie di stampa informano dell'accordo con l'Italia dei valori: il partito di Di Pietro va alle politiche col proprio simbolo e proprie liste apparentate a quelle del Pd. Con i Radicali, invece, non è detta ancora l'ultima parola. In serata, è nel salotto di Porta a porta che Veltroni accenna alcuni dei temi del suo programma: iniziative contro il precariato e sgravi alle famiglie. E poi: dopo le elezioni, niente larghe intese. Ma "prendo l'impegno che, in caso di vittoria, una delle presidenze delle Camere andrà all'opposizione così come la presidenza delle commissioni di controllo. Le regole del gioco si fanno insieme". Infine: restino fuori dalla campagna elettorale "i grandi temi etici, della vita e della morte".
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Di Pietro dice sì. L'Idv correrà con il suo simbolo alle elezioni del 13-14 aprile in apparentamento con il Pd; darà vita, sempre con i democratici, a un unico gruppo parlamentare e, dopo il voto, comincerà "un percorso che avrà come obiettivo" fondere i due partiti in "un'unica grande forza". Di Pietro garantisce che vigilerà sulla selezione delle candidature per evitare casi come quello di Sergio De Gregorio, il dipietrista eletto in Senato e passato a Fi dopo aver 'sfilato' la presidenza della commissione Difesa di Palazzo Madama alla candidata del Prc Lidia Menapace, sempre grazie ai voti della Cdl.

Aspettando i Radicali. Con i Radicali (incontrati prima di Di Pietro) Veltroni aspetta e rinvia l'incontro decisivo a lunedì. Il no a un apparentamento anche con loro lo ribadisce a Porta a porta ("Niente simboli, ma se sono disponibili a entrare nelle nostre liste ben vengano") ma sarebbe pronto a "riservargli" quattro o cinque "posti sicuri", rimediando all'invito rivolto alla sola Emma Bonino. Quest'ultima non si sbilancia, parla di "una controproposta che dovrà essere meglio formulata". A fare il punto in serata è lo stesso Veltroni: "Di Pietro ha preso l'impegno di confluire nel Pd. I Radicali non possono perché sono partito transnazionale".

Pd-Idv, le reazioni. Abbandonata ogni ipotesi di apparentamento con i Socialisti, che criticano l'eccezione per Di Pietro: "L'obiettivo è cancellarci", commenta Enrico Boselli. Più duro il Pdci che promette di inviare al Pd un dossier su tutte le "disobbedienze" dei dipietristi in questa legislatura. Coro di critiche dal centrodestra. Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi:"Avevano detto correremo da soli, invece Veltroni si allea subito con il gruppo più oltranzista nel campo della giustizia. Complimenti".

Pd, il programma. Il programma del Pd "sarà più compiuto, selezionerò 10-15 punti e li presenterò all'assemblea costituente. Bisogna cambiare il Paese, dargli energia, sbloccare quello che fa imbestialire la gente: i veti e i no".

I salari. Fra i punti che delineeranno il programma del partito, la questione salariale. Che Veltroni imposta "in un modo un po' più ampio" rispetto Berlusconi, che il giorno prima aveva proposto di detassare straordinari, tredicesime e quattordicesime: "Bisogna puntare alla contrattazione di secondo livello" in modo da favorire anche la produttività. E nell'ottica di un "patto di solidarietà tra imprese e lavoro" annuncia che, se vincerà le elezioni, stabilirà "un compenso minimo legale" per i lavoratori atipici, in modo che abbiano almeno 1.000-1.100 euro al mese, con incentivi fiscali per il passaggio a contratti a lungo termine.

Sostegno alle famiglie. L'altro punto è il "sostegno alla famiglia e alla natalità" con una "detrazione fiscale per ciascun figlio, per esempio di 2.500 euro" fino a una certa età, ad esempio 12 anni. E poi, i posti negli asili nido "non dovranno più essere a domanda ma dovranno diventare un diritto". Infine, le donne che lavorano: per favorire il loro impiego, incentivi fiscali alle imprese.

"Il tesoretto sui salari". La parola tesoretto "fa venire l'orticaria" a Veltroni, che però si dice convinto che, dopo la trimestrale di cassa, si vedrà se c'è un surplus di entrate: "E' ragionevole pensare che ci siano risorse da redistribuire, e allora andranno sui salari".

(13 febbraio 2008)