00 03/02/2008 15:05
In Senato terza giornata di consultazioni del presidente incaricato
Il leader di Confindustria chiede a "chiunque vinca una legislatura costituente"

Crisi, Marini insiste: "Uno spiraglio"
Montezemolo: "Margini sono minimi"

Scontro tra Veltroni e la Cdl. Fini: "Il centrosinistra è disperato"


ROMA - Franco Marini insiste: "C'è ancora uno spiraglio". Ma il cammino del presidente del Senato appare sempre più impervio. E il clima che si respira intorno al tentativo di fare vita ad un governo "di pacificazione" che faccia le riforme, ogni giorno più asfittico. Oggi è stata la volta delle parti sociali e dei comitati referendari. Marini, con procedura non consueta, ha voluto sentire imprenditori, sindacalisti e cooperatori. Incontri che si sono svolti mentre la politica continuava a scontrarsi. E così accade che Veltroni lanci l'idea di una grande coalizione "attorno a Marini" per riscrivere le regole e Fini e Forza Italia la boccino senza appello. Anche l'Udc taglia corto: prima il voto e poi le riforme.

Montezemolo. L'attenzione di tutti era puntata su Luca Cordero di Montezemolo. E il presidente degli industriali ha dato l'impressione di considerare chiusa la partita per un governo dalla larghe intese. "Se non ci fossero condizioni politiche per arrivare ad un governo che modifichi la legge elettorale auspichiamo chi vince guardi alla prossima legislatura come ad una legislatura costituente". Un concetto che Montezemolo rafforza così: "Gli spazi mi sembrano veramente
pochi". Per poi chiudere con un duro attacco alla classe politica: "Ha dato un un pessimo esempio".

I sindacati. Dai vertici di Cgil, Cisl e Uil arriva la richiesta di non interrompere la legislatura. Secondo il leader della Cgil Epifani, infatti, "occorre andare alle elezioni con una legge elettorale più rispettosa". Mentre il segretario della Cisl Raffaele Bonanni appoggia il tentativo di Marini, spiegano che il nuovo governo dovrebbe occuparsi della legge elettorale "ma anche di temi economici". Stessa esigenza posta dal segretario della Uil Luigi Angeletti, secondo il quale "la prima, vera esigenza è quella di ridurre le tasse sui salari", e dunque serve un governo che compia "questo primo atto", senza dimenticare le nuove regole elettorali per correggere il "bipolarismo malato".

Referendari. Poi tocca al mondo della cooperazione e ai referendari. Con questi ultimi che chiedono a Marini di garantire lo svolgimento del referendum "nel più breve tempo possibile", spiega il presidente del comitato referendario Giovanni Guzzetta.

Scontro Veltroni-Cdl. "Il centrodestra ha l'ansia del voto" dice Walter Veltroni. Chiede un governo che faccia le riforme il segretario del Pd, una grande coalizione "intorno a Marini". Ma al suo invito la cdl oppone un muro. "Troppa fretta e precipitazione verso le urne? Ma non erano stati loro, la sinistra, a dire che se cadeva Prodi bisognava tornare subito al voto? Il discorso di Veltroni e' un continuo ribaltamento della realta'" dice Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi. Durissima anche la reazione di Gianfranco Fini: "'E' un centrosinistra disperato che negli ultimi tre giorni, pur di evitare lo scioglimento delle Camere, si è inventato le proposte più originali e più bizzarre".

Esaurita questa prima "tranche" di consultazioni, Marini si prende ora un giorno di riflessioni. Lunedì vedrà An, Forza Italia e Pd (e gli ex presidenti della Repubblica). Poi la decisione finale. E allora si capirà se il cammino, ancorché impervio, potrà proseguire o se il presidente del Senato getterà la spugna.

(2 febbraio 2008)
Repubblica.it