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di GIUGNO



Luna Calante il 1° e il 2 e dal 19 al 30

Cosa fare nell'orto

* Si seminano all'aperto barbabietola, bietola da coste, bietola da taglio, carota, cavolfiore, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolo rapa, cavolini di Bruxelles, finocchio, invidia, lattughe, radicchio di Chioggia, porro, radicchio, sedano da coste.

Cosa fare nel giardino
* Si recidono alla base i getti dei rampicanti invadenti.
* Si tagliano le foglie secche dei bulbi, si sfoltiscono e rimpiantano quelli delle specie rustiche. I bulbilli nuovi si mettono a ingrossare in terreno.
* Si potano i rami degli alberi e arbusti che hanno terminato di fiorire.
* Si potano e si cimano i ricacci delle siepi per mantenerne la geometria.
* Si tosa il prato tenendo la lama bassa, tagliando le infestanti prima che fioriscano e si moltiplichino.
* Si cimano i crisantemi.

Cosa fare nel frutteto
* Si potano drupacee e vite e si spollona il castagno.



Luna Crescente crescente dal 4 al 17


Cosa fare nell'orto
* Si seminano all'aperto basilico, cavolfiore, fagiolo e fagiolino, prezzemolo, zucchino.
* Si trapiantano all'aperto cardo, cavolo cappuccio autunnale, cetriolo, lattughe, melone, pomodoro, porro, sedano, zucca.

Cosa fare nel giardino
* Si seminano all'aperto: garofano, primula, campanula, digitale, non-ti-scordar-di-me, violaciocca.
* Si eseguono talee, margotte e propaggini di piante semi-legnose e legnose.
* Si cimano le siepi spoglianti per infoltirle se occorre.
* Si trapiantano in piena terra gerani, erbacee annuali e perenni a fioritura autunnale.
* Si trapianta il tappeto erboso in rotoli.

Cosa fare nel frutteto
* Si trapianta l'actinidia cresciuta in vasi di platica.



Il Santo del mese

San Paolo, apostolo
Il più grande discepolo di tutti i tempi che non conobbe Cristo di persona. Nacque intorno al 5-10 d.c. in Cilicia, nell'attuale Turchia, portando due nomi, Pietro e Saul (il suo nome ebraico). Da accanito persecutore dei cristiani, sulla strada verso Damasco, sentì la voce di Gesù che lo invocava ad alzarsi e a portre la sua parola nel mondo. Si unì quindi ai discepoli di Cristo e dopo vari viaggi apostolici fu decapitato a Roma, perchè cristiano, il 29 giugno, forse dell'anno '67.
Protettore dei vescovi e dei missionari, il suo emblema è la spada.



Pillole di saggezza contadina

Chi guarda ad ogni nuvolo non fa mai viaggio




Dolci Cure


Palpitazioni

La sensazione di percepire il battito del proprio cuore è spesso di origine nervosa.
3 pizzichi di melissa, 2 di tiglio, 2 di verbena, 1 di salice bianco.
Lasciate in infusione per 7 minuti in una tazza d'acqua bollente. Tre volte al giorno, dopo i pasti, fino all'attenuarsi del disturbo







Poesia del mese

D'in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finchè non more il giorno;
Ed erra l'armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri augelli contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni, non voli
Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Oimè, quanto somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia,
E te german di giovinezza, amore,
Sospiro acerbo de' provetti giorni,
Non curo, io non so come; anzi da loro
Quasi fuggo lontano;
Quasi romito, e strano
Al mio loco natio,
Passo del viver mio la primavera.
Questo giorno ch'omai cede alla sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tonar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case, e per le vie si spande;
E mira ed è mirata, e in cor s'allegra.
Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Indugio in altro tempo: e intanto il guardo
Steso nell'aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua, e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.
Tu, solingo augellin, venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai; che di natura è frutto
Ogni vostra vaghezza.
A me, se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all'altrui core,
E lor fia vóto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest'anni miei? che di me stesso?
Ahi pentirornmi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.

["Passero solitario"
di Giacomo Leopardi
1798-1837]