00 22/11/2007 20:28
Una norma supera i ricorsi ai Tar

Un provvedimento amministrativo del ministro dell'Università cancella le due domande contestate
I rettori potranno varare le graduatorie. Restano aperte le inchieste penali per presunti brogli


ROMA - Mussi "sblocca" le graduatorie di ammissione alle facoltà di Medicina. Con un colpo di penna, il ministro dell'Università ha cancellato migliaia di ricorsi ancora pendenti davanti ai tribunali amministrativi di mezza Italia. I due quesiti contestati nel test di ammissione sono stati abrogati d'ufficio: come dire che le domande sulle quali le commissioni esaminatrici dovevano esprimere il proprio parere, non erano più 80 ma 78.

Una sforbiciata al test che significa un taglio a migliaia di ricorsi proposti da una consistente fetta dei 13 mila bocciati. "Restano comunque in piedi le molte inchieste penali avviate per presunti brogli - spiegano al ministero - ma non quelle amministrative che contestavano la legittimità dei test solo perchè nel questionario erano state incluse due domande dalle risposte poco chiare".

L'immediata conseguenza del provvedimento ministeriale è lo "sblocco" delle graduatorie di ammissione. Dopo mesi di controversie e rivolte, il decreto del ministero permette ai rettori di emanare finalmente i decreti di approvazione e permettere a 7.000 ammessi di proseguire le lezioni e affrontare gli esami in piena legittimità.

Qualcosa si era già mosso a Bari, dove l'università aveva dato il via libera alle liste di ammissione esclusi gli indagati per reati penali e in Campania dove, proprio ieri, il Tar aveva concesso a 300 aspiranti medici la possibilità di iscriversi nonostante i dubbi sul questionario. Con il decreto del ministero, la questione dei test sbagliati trova una via di soluzione. Fonte