00 22/11/2007 20:19
Matite per definire i contorni, Colori da sfumare per allungare lo sguardo. Ma anche il fido correttore e l'immancabile mascara, il principe del beauty case. Ecco i consigli della moda e di un esperto per un perfetto maquillage

SHE IS A RAINBOW cantavano nel 1967 i Rolling Stones. Con una tavolozza che oscilla dalle nuances più accese dell'arancio e del viola a quelle scintillanti dai riflessi metallici, fino a quelle smoky del nero e del grigio, gli sguardi d’inverno si accendono di bagliori inaspettati. I make-up artist delle maggiori case cosmetiche hanno infatti proposto una quantità di modelli a cui ispirarsi, a seconda di personalità, occasione e tato d’animo.

Ci sono gli sguardi torbidi e seducenti da femme fatale anni Quaranta alla Veronica Lake di Estée Lauder, Yves Saint Laurent e Collistar. C’è il look caleidoscopico, pensato da Chanel, Clarins, Christian Dior, Helena Rubinstein e Shiseido, che evoca gli Swinging Sixties, quando Penelope Tree e Benedetta Barzini posavano davanti all’obiettivo con occhi grafici dipinti come opere pop.

Infine, per le serate più mondane dell'inverno, ci sono le nuances metalliche e abbaglianti proposte da Guerlain, CK Calvin Klein e Clinique. Senza dimenticare che per (quasi) ogni tipo di make-up, a prescindere
da colori e generi, l’alleato indispensabile rimane sempre il mascara. Anche i dati parlano chiari: oltre il 50 per cento del fatturato dell’eyes make-up deriva da questo cosmetico e lo conferma Lancôme,
il marchio che ha recentemente condotto una lunga ricerca sulle ciglia femminili e che, dopo aver intervistato 2280 donne ed effettuato 4800 fotografie, ha stilato una nuova classificazione: ciglia regolari,indisciplinate, irregolari, rigide, deboli e chiare oli e chiare.

Per ciascuna categoria, ovviamente, propone il mascara più adatto. Il colore più venduto? Neanche a dirlo, il nero. Un colore molto frequentato anche dal trucco della prossima primavera, a giudicare da molte delle ultime passerelle milanesi come Prada e Gucci. Perché, come scriveva Baudelaire, "il nero fa lo sguardo più profondo e singolare, dona all'occhio un'apparenza più risoluta di finestra
aperta sull’infinito'. Fonte