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4 novembre ricorrenza MILITE IGNOTO

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    00 03/11/2007 19:31
    Corona alloro a Milite Ignoto, cerimonie in tutta Italia

    (ANSA) - ROMA, 3 NOV - Domani saranno celebrati il Giorno dell'Unita' Nazionale e la Giornata delle Forze armate con cerimonie in tutta Italia. A Roma - informa un comunicato - il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, deporra' alle 9 una corona d'alloro sulla Tomba del Milite Ignoto. Saranno presenti tutti i vertici militari tra cui il ministro della Difesa Arturo Parisi e il capo di Stato maggiore Giampaolo Di Paola. Le Frecce tricolori sorvoleranno l'Altare della Patria.
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    00 03/11/2007 21:12


    La tomba del Milite Ignoto è una tomba che contiene i resti di un militare morto in guerra, il cui corpo non è stato identificato e che si pensa non potrà mai essere identificato. È una tomba simbolica che rappresenta tutti coloro che sono morti in un particolare conflitto e che non sono mai stati identificati. La pratica di avere una tomba del milite ignoto si è diffusa soprattuto dopo la prima guerra mondiale, una guerra in cui il numero di corpi non identificati fu enorme



    Tombe di questo tipo sono in genere scenario di cerimonie ufficiali in cui, nell'anniversario della fine di una guerra, si commemorano tutti i morti di quella guerra.



    La tomba del milite ignoto più famosa nel mondo si trova in Francia sotto l'Arco di Trionfo e fu installata nel 1920 in onore dei morti non identificati della prima guerra mondiale.


    http://it.wikipedia.org/wiki/Milite_Ignoto
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    00 03/11/2007 21:14
    Il Milite Ignoto [SM=g1402441]



    Dopo la 1^ Guerra Mondiale, le Nazioni che vi avevano partecipato vollero onorare i sacrifici e gli eroismi delle collettività nella salma di un anonimo combattente caduto con le armi in pugno.

    L'idea di onorare una salma sconosciuta risale in Italia al 1920 e fu propugnata dal Generale Giulio Douhet. Il relativo disegno di legge fu presentato alla camera italiana nel 1921.

    Approvata la legge, il Ministero della guerra diede incarico ad una commissione che esplorò attentamente tutti i luoghi nei quali si era combattuto, dal Carso agli Altipiani, dalle foci del Piave al Montello; e l'opera fu condotta in modo che fra i resti raccolti ve ne potessero anche essere di reparti di sbarco della Marina.

    Fu scelta una salma per ognuna delle seguenti zone: Rovereto, Dolomiti, Altipiani, Grappa, Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso Isonzo, San Michele, tratto da Castagnevizza al mare.

    Le undici salme, una sola delle quali sarebbe stata tumulata a Roma al Vittoriano, ebbero ricovero, in un primo tempo, a Gorizia, da dove furono poi trasportate nella Basilica di Aquileia il 28 ottobre 1921. Qui si procedette alla scelta della salma destinata a rappresentare il sacrificio di seicentomila italiani.

    La scelta fu fatta da una popolana, Maria Bergamas di Trieste, il cui figlio Antonio aveva disertato dall'esercito austriaco per arruolarsi nelle file italiane, ed era caduto in combattimento senza che il suo corpo potesse essere identificato. La bara prescelta fu collocata sull'affusto di un cannone e, accompagnata da reduci decorati al valore e più volte feriti, fu deposta in un carro ferroviario appositamente disegnato.

    Le altre dieci salme rimaste ad Aquileia furono tumulate nel cimitero di guerra che circonda il tempio romano.

    Il viaggio si compì sulla linea Aquileia-Venezia-Bologna-Firenze-Roma a velocità moderatissima in modo che presso ciascuna stazione la popolazione ebbe modo di onorare il caduto simbolo.

    La cerimonia ebbe il suo epilogo nella capitale. Tutte le rappresentanze dei combattenti, delle vedove e delle madri dei caduti, con il Re in testa, e le bandiere di tutti i reggimenti mossero incontro al Milite Ignoto, che da un gruppo di decorati di medaglia d'oro fu portato a S. Maria degli Angeli.

    Il 4 novembre 1921 il Milite Ignoto veniva tumulato nel sacello posto sull'Altare della Patria.

    Al Milite Ignoto fu concessa la medaglia d'oro con questa motivazione:
    "Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz'altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria."

    http://www.esercito.difesa.it/root/storia/milite_ignoto.asp