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Le prediche di San Bernardino
Durante l’elaborazione della fisionomia della strega come nemica del genere umano, rea di tremendi delitti e degna di punizione capitale, un ruolo importante fu giocato da San Bernardino da Siena, che nelle sue prediche dedica una grande attenzione alle donne che si occupano di magia. Egli le addita all’opinione pubblica, accendendo gli ascoltatori di sdegno e di mistica esaltazione contro le nemiche; sguinzaglia le forze dell’ordine sulle loro tracce, placando i risentimenti della comunità attraverso la cattura e l’uccisione di quelle che si ritenevano le responsabili di cattivi raccolti; di menomazioni o morti di neonati o di altri drammi individuali e collettivi.

Le prediche si diffondono rapidamente in tutta l’Italia centrale, grazie agli appunti stenografici presi da un fedele ammiratore del santo.

Questo è il testo che ci riguarda più direttamente.



“Elli fu a Roma uno famiglio d’uno cardinale, el quale andando a Benivento di notte, vidde in sur una aia ballare molta gente, donne e fanciulli e giovani; e così mirando, elli ebbe grande paura. Pure essendo stato un poco a vedere, elli s’asicurò e andò dove costoro ballavano, pure con paura, e a poco a poco tanto s’acostò a costoro, che elli vidde che erano giovanissimi; e così stando a vedere, elli s’asicurò tanto, che elli si pose a ballare con loro. E ballando tutta questa brigata, elli venne a suonare mattino. Come mattino tocò, tutte costoro in un subito si partiro, salvo che una, cioè quella che costui teneva per mano lui, che ella volendosi partire coll’altre, costui la teneva: ella tirava, e elli tirava. Vedendola costui sì giovane, elli se ne la menò a casa sua: e odi quello che intervenne; che elli la tenne tre anni con seco, che mai non parlò una parola. E fu trovato che costei era di Schiavonia. Pensa ora tu come questo sia ben fatto, che elli sia tolto una fanciulla al padre e alla madre in quel modo. E però dico che là dove se ne può trovare niuna che sia incantatrice o maliarda, o incantatori o streghe , fate che tutte siano messe in esterminio per tal modo, che se ne perde il seme”.