00 23/10/2007 22:45
Le torture
I mezzi più efficaci con cui gli inquisitori intenevano raggiungere le confessioni degli inquisiti erano certamente le torture.
L'humana mens, spesso malata, ha concepito uno svariato numero di tormenti ed un notevole numero di strumenti e macchinari attraverso cui perpetrare le torture.
Alcune fra queste sono così crudeli da causare raccapriccio ed incredulità.
Sotto tortura le donne e gli uomini che subivano i supplizi fornivano, pur di porre fine al dolore, confessioni deliranti e altamente fantasiose spesso inventate sul momento.
Spesso le confessini erano addirittura suggerite ai torturati dagli incalzanti inquisitori. Esse erano spesso, in definitiva, il frutto delle menti malate e fanatiche degli stessi accusatori.
Oltre ciò si evince dalle pagine dei processi che alle confessioni venivano spesso aggiunti dettagli, particolari di una certa rilevanza, in modo che esse potessero avere una giusta forma ed un contenuto plausibile, ciò al fine di giustificare annche le pratiche più perverse e fantasiose che venivano attribuite alle streghe.
Che la tortura sia un mezzo spesso efficace lo testimonia infatti la pratica della stessa diffusa ancora ai giorni nostri in paesi in cui i diritti umani sono ancora flatus vocis.
Cos'è realmente la tortura? Cosa fu? Quali erano le pratiche più diffuse?
Entriamo più direttamente nell'argomento.
Anzitutto ogni strumento è stato progettato, studiato e concepito con estrema accuratezza, secondo la conoscenza medica dell'epoca, per avere il migliore effetto secondo un preciso spazio di tempo. Per elaborare le torture venivano tenute presenti anche le credenze religiose e le superstizioni all'epoca diffuse: ad esempio era comune convinzione che l'anima di una strega fosse sporca a causa dei suoi peccati, quindi alla malcapitata di turno veniva fatta bere dell'acqua, del carbone e del sapone al fine di ripulire l'anima sua!
La "Garrotta" era costituita da un anello di ferro collegato ad un palo: alla vittima, seduta o in piedi, veniva fissato questo collare che il carnefice stringeva per mezzo di viti o di una fune.
Attraverso questo meccanismo spesso si rompevano le ossa della colonna vertebrale.
In Gran Bretagna e in America, era in uso "L'immersione dello sgabello".
La donna veniva legata su di un sedile in modo da impedirle ogni movimento delle braccia, poi la vttima veniva immersa in uno stagno o in un acqua di palude.
L'acqua era spesso gelida e a causa di ciò, molte donne anziane trovarono la morte.
Per le streghe in particolare era stato concepito "L'annodamento": i capelli venivano loro attorcigliati intorno ad un bastone.
Poi si faceva ruotare velocemente quest'ultimo, all'improvviso, provocando un terribile dolore e causando spesso la rimozione dello scalpo.
Non tutti i tipi di torture miravano ad infliggere dolore fisico.
Ve ne erano diversi elaborati per sconvolgere le menti delle inquisite.
Tra esse una delle più terribili era la "Mastectomia": la carne veniva lacerata per mezzo di tenaglie (anche arroventate), e spesso, durante questa operazione, i seni venivano completamente strappati.
Orribile è il caso di Anna Pappenheimer i cui seni, una volta strappati, vennero inseriti nelle bocche dei suoi figli, costretti ad assistere alla tortura e a divenirne, loro malgrado, parte integrante.
Con questo gesto estremo e vergognoso oltre che umiliante, gli inquisitori intendevano ricordare i doveri delle donne, doveri che la povera Anna aveva, a loro parere, rinnegato.
"La pera" e "Il triangolo" erano due pratiche ugualmente vergognose ed umilianti.
Il primo strumento veniva applicato spesso per via orale, ma era frequente il suo inserimento nel retto o nella vagina.
Lo strumento veniva aperto con un giro di vite, e regolato da un minimo a un massimo dei segmenti di cui era dotato. I rebbi posti alla terminazione dei segmenti laceravano la gola e gli intestini. Se applicato alla vagina, questo terribile strumento lacerava la cervice.
Nel caso del triangolo, invece, la vittima veniva posta su di un palo alla cui estremità si trovava un oggetto di ferro di forma piramidale: la punta di questo strumento doveva penetrare nell'ano o nella vagina.
Come se non bastasse, alla strega venivano fissati dei pesi alle mani e ai piedi con conseguenze immaginabili.
In particolare queste torture erano riservate a quelle donne che si credeva avessero avuto rapporti sessuali con il Diavolo.
Molte erano le torture in cui lo scopo era quello di provocare sofferenza attraverso la slogatura di varie articolazioni. Tra gli strumenti più in voga all'epoca ricordiamo: "La cremagliera", "La strappata" e "La ruota".
Nel caso della cremagliera la vittima veniva legata mani e piedi su un tavolo, in seguito sul suo corpo veniva fatto passare un rullo che inevitabilmente slogava le articolazioni.
Nella strappata invece l'inquisito veniva legato con una fune e issato violentemente su di una carrucola e tenuto lì a penzolare. Se si voleva variare leggermente sul tema potevano essere aggiunti dei pesi che potevano raggiungere anche i 250 chili…in questo caso però il nome della tortura cambia, e si deve parlare di "Squassamento".
La ruota fu un tipo di tortura molto diffuso in Francia e in Germania.
Sovente era adoperata per le esecuzioni capitali dato che la sofferenza poteva durare giorni e causava il decesso della vittima.
La descrizione del procedimento è la seguente: gli arti venivano spezzati e il corpo posto tra i raggi della ruota. A questo punto la ruota veniva fissata su un palo.
Tra i tanti atri tipi di tortura ne citiamo alcuni che non causavano direttamente la morte anche se il dolore provicato era sempre di tutto rispetto: "Le turcas" (lacerazione e strappo delle unghie), "Il tormentum insomniae" (immersione in acqua per tutta la notte al fine di privare le streghe del sonno), e "La culla della strega" (la donna veniva chiusa in un sacco e appesa, in seguito veniva fatta oscillare continuamente provocando profonde e tormentose allucinazioni).
Uno degli aspetti più assurdi di queste pratiche è costituito dal fatto che le famiglie degli inquisiti dovevano corrispondere una tassa per le torture onde provvedere alle spese per il carnefice e per gli strumenti che venivano utilizzati, nonchè per le spese di detenzione e per l'eventuale esecuzione.
Il seguente elenco contiene la lista di quelle pratiche per cui bisognava pagare:
1. corda e catene necessarie
2. corda necessaria all'esecuzione e preparazione e accensione della pira
3. strangolamento e rogo
4. issare il corpo legato alla ruota
5. uso di tenaglie incandescenti ad ogni applicazione
6. l'amputazione di una mano o di alcune dita e per la decapitazione
7. l'amputazione totale o parziale della lingua, e quindi la bruciatura della bocca con un ferro incandescente
8. la preparazione e accensione della pira
9. la fustigazione in prigione, verghe comprese
10. la bastonatura
11. il terrore suscitato dalla vista degli strumenti di tortura
12. la fissazione di una lingua o di una mano amputata alla forca
13. la ricomposizione delle membra e il balsamo usato
14. essere arso vivo
15. la tortura della ruota