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Serie B: 2007, dalle stelle ai tempi bui
(AGM-DS) - 26/12/2007 15.11.09 - (AGM-DS) - Milano, 26 dicembre - Per la Serie B, il 2007 e` senza dubbio l’anno piu` folle mai vissuto. Aveva tutto. E, ora, si ritrova con un pugno di mosche in mano. Ad essere un pizzico ingenerosi gli ultimi dodici mesi vissuti dalla cadetteria potrebbero essere riassunti in questa definizione. Perche` dai fasti del primo semestre, in cui Juventus, Genoa e Napoli sono riuscite a monopolizzare un campionato in cui per compagini storiche come Brescia, Lecce e Bologna non e` stato possibile raggiungere la promozione nonostante rose di spessore, si e` arrivati ai tempi bui della stagione 2007/08. Sei mesi in cui il campionato non ha ottenuto la copertura televisiva canonica e, quindi, i soldi delle emittenti italiane. E dire che solo qualche mese prima Sky si era garantita a suon di milioni la copertura di tutta l’annata 2006/07.

Una volta, in un periodo cosi` vicino nel tempo e cosi` lontano per lo stato delle cose, c’erano Juventus, Genoa e Napoli. La ‘Signora’ inizia il 2007 alla grande e continua la marcia iniziata a fine 2006 andando a vincere matematicamente il campionato il 19 maggio ad Arezzo, battendo 5-1 i toscani dell’ex Antonio Conte. Unico passo falso il ko subito a Mantova contro il Brescia, quando nella 27.a giornata i bianconeri vengono stesi ad un Serafini in giornata di grazia e perdono 3-1 contro le Rondinelle, rivitalizzate da Serse Cosmi nella seconda parte della stagione. A dire il vero, il finale si tinge di giallo quando Didier Deschamps presenta le dimissioni poco dopo aver raggiunto l’obiettivo e la Juventus cade per 3-2 nell’ultima giornata, all’Olimpico contro lo Spezia, permettendo agli uomini di Soda di arrivare ai playout, ai danni proprio dell’Arezzo, protagonista di un’incredibile rimonta. Del Piero, dopo il titolo di campione del mondo, vince quello di capocannoniere di Serie B.

Genoa e Napoli, invece, proprio all’ultima di campionato, pareggiano 0-0 a Marassi, garantendosi (grazie al pareggio della Triestina a Piacenza) gli altri due posti in Serie A. E, creando un vuoto di dieci punti dalla quarta in classifica, evitano i playoff che solitamente assegnano il terzo posto, fatto mai verificatosi in precedenza. Dietro, invece, non accade altrettanto. E se il Pescara arriva ultimo dopo una stagione che definire travagliata sarebbe limitativo, altrettanto fanno Crotone e il gia` citato Arezzo, terzultimo con 45 lunghezze e 6 punti di penalizzazione. I playout, invece, si disputano tra la matricola Spezia e il Verona, rinato sotto la guida di Giampiero Ventura. A 22 anni dallo storico scudetto, e` l’Hellas a dire addio alla cadetteria il 21 giugno.
Mandata in archivio la stagione 2006/07 inizia quella piu` travagliata nella storia della competizione. Le grandi, anzi, le grandissime, non ci sono piu`. La lista delle neopromosse non puo` annoverare squadre del calibro di Napoli e Genoa come nell’anno precedente ma Pisa, Grosseto, Avellino e Ravenna. Dalla Serie A scendono Ascoli, Messina e Chievo. Compagini che, associate a Brescia, Bologna, Lecce, Rimini, Treviso garantiscono un ottimo spettacolo per la categoria. Nomi che evidentemente non bastano alle principali emittenti nazionali per decidersi a fare un’offerta appropriata. E, allora, si arriva sino alla fine del 2007 con migliaia di ipotesi accantonate, ma nessun contratto televisivo garantito. Si torna all’antico, con radio e ‘Novantesimo minuto’. Ma l’effetto nostalgia e` altra cosa.

Quanto meno, sul campo si assiste a un campionato molto combattuto e di alto profilo tecnico. Il Brescia parte alla grande e da` l’impressione di poter fare il vuoto. Poi dopo aver incrociato il Bologna di Daniele Arrigoni perde colpi. Al contrario, i rossoblu` ingranano la quinta e volano al primo posto, guadagnato a dicembre e mantenuto sino a Natale. Nel mezzo, ecco gli exploit del neopromosso Pisa affidato a Ventura e dell’Albinoleffe ritornato a Elio Gustinetti dopo i miracoli di Mondonico, due squadre arrivate anche a condividersi la vetta e ora stabilmente nelle prime posizioni nonostante una certa flessione. Alti e bassi, invece, per il Chievo di Beppe Iachini e il Mantova di Attilio Tesser. Ma il nucleo delle grandi pare essere costituito da queste. Che si daranno battaglia fino al termine della stagione. Nella speranza che non lo facciano per sempre al buio.

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