00 14/12/2007 23:55
La Serie B è in crisi
Dura la vita per un presidente di Serie B: le spese sono sostenute, i giocatori pretendono ingaggi niente male e gli introiti, beh, quelli sono ridotti all’osso. Niente televisioni, poca visibilità, prospettive nebulose coi Palazzi del Calcio che fanno finta di non farci caso. Così all’alba del nuovo anno e con un campionato in ogni modo interessante più che della classifica si fanno i conti dei debiti. Che sono tanti.

Su 22 squadre ben 12, più del 50%, non hanno ancora versato la fidejussione a copertura degli stipendi dei calciatori; il dato è allarmante ma c’è tempo fino al termine del mese per adempire all’incombenza, così ancora non è tempo di allarmismo. Certo è che alcune squadre come lo Spezia non pagano calciatori e steward dall’estate, mentre il Treviso ci sta riuscendo col fiatone.

La squadra veneta, attiva sul mercato lo scorso luglio e con ambizioni di alta classifica, si troverà costretta a cedere alcuni dei suoi pezzi pregiati a gennaio, a fronte di una crisi economica che si sta ripercuotendo anche sul rendimento prettamente calcistico. “In serie A soltanto due società medio-piccole non guadagnano, in B tutte perdono, anche le più virtuose” ha sentenziato Andreoletti, presidente dell’Albinoleffe.

“La crisi è strutturale, magari fosse soltanto una questione di tv” ha invece amaramente asserito Moroni, vicepresidente del Lecce. E intanto è allarme per una possibile diaspora dei migliori calciatori della serie cadetta nella prossima finestra di mercato: a rimpolpare le rose delle squadre ci penseranno prestiti e comproprietà. Che disastro!

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