00 29/10/2007 11:40
Vucinic rilancia la Roma
MILANO, 29 ottobre 2007 - È stata una settimana intensa. Con gli impegni di Champions League, con la Fiorentina in campo in Uefa, e la nona giornata di campionato. In questi 7 giorni Vucinic si è trasformato da brutto anatroccolo in cigno, la Roma si è rilanciata in Italia e in Europa, mentre la Lazio ha vissuto un incubo partito con la diffusione dell'intercettazione telefonica Rossi-Lotito e proseguito con le sconfitte a Brema e con l'Udinese. Ma ecco i Più e i Meno della settimana. Votate i sondaggi e fate le pagelle al campionato.
I PIU' - La Roma è la squadra della settimana. Si rilancia in Champions League battendo lo Sporting Lisbona in una partita difficilissima dal punto di vista psicologico, ancor più dopo l'infortunio di Totti. I giallorossi hanno tremato, ma ci hanno messo carattere, riuscendo per una volta a vincere anche senza brillare. Poi il blitz a San Siro, battendo a domicilio un Milan che sembrava, come spesso accade, rinato dopo i fasti di Champions. L'Inter torna a uno scivolone di distanza: -3. Bene anche l'Udinese, che batte la Lazio fuori casa, nonostante un Ballotta acchiappatutto, e il Torino che ottiene il terzo risultato utile consecutivo battendo il Cagliari e continua così la risalita in classifica.
Vucinic è il giocatore della settimana. Sembrava un'eterna promessa, oscurato da Re Sole Totti. Quando il capitano giallorosso si è fatto male erano in pochi a credere nel montenegrino. Che invece ha colto l'attimo. Gol, bello, di piede allo Sporting. Decisivo. Gol, bello, di testa al Milan. Ancora decisivo. Un'arma in più a disposizione di Spalletti. Bravi pure Tavano, autore di una doppietta inutile per il risultato ma anche del gol più bello della giornata - un pallonetto di sinistro da artista del pallone - e Gargano, che si è "bevuto" la difesa della Juventus esibendo cambio di passo e gran tiro. Un signor acquisto, seppure poco pubblicizzato.
Del Neri è l'allenatore della settimana. Perchè la sua Atalanta si conferma squadra rivelazione vincendo a Empoli. La difesa era decimata dagli infortuni, ma ha retto alla grande. Ed essere riuscito a inserire Doni nei suoi schemi è sintomo di un'elasticità mentale che in passato l'ex tecnico del Chievo non aveva dimostrato. Bene anche Di Carlo e Baldini. Il tecnico del Parma probabilmente salva la panchina vincendo la sfida salvezza con il Livorno, quello del Catania è tanto ruvido nelle interviste quanto abile nelle strategie tattiche.
I MENO - Settimana da dimenticare per la Lazio. Piegata in Champions dal Werder Brema e in campionato dall'Udinese. Le assenza degli infortunati pesano tanto su un organico che non ha la profondità per primeggiare giocando ogni 3-4 giorni. Male anche l'Empoli, che fallisce la prova del nove dopo il successo a San Siro sul Milan. E proprio il Milan continua a non convincere: travolgente in Champions (Shakhtar asfaltato), ma sotto mentite spoglie in campionato, malinconicamente nella parte destra della classifica, complice l'ennesimo passo falso con la Roma.
Cassano ne ha combinata un'altra delle sue. Al debutto dal 1' con la Sampdoria perde la palla che dà il là all’azione del gol di Mascara, poi si infortuna e se ne va dal campo. Senza dare spiegazioni. E se la prende con Montella, che chiede lumi. Male anche Couto, pescato dalle telecamere a sputare verso Bogdani. Pollice verso anche per Suazo. Ha la grande occasione, schierato da titolare a Palermo in una partita importante. La fallisce, a differenza di Vucinic.
Delio Rossi da allenatore della Lazio ha fatto grandi cose. Ma quella appena passata è la settimana più nera del suo periodo biancoceleste. L'intercettazione della sua telefonata con Lotito gli è costata il deferimento, poi sono arrivate le sconfitte con Werder (con polemica con Rocchi per una sostituzione) e Udinese. Male anche Mandorlini e Camolese. L'allenatore del Siena non riesce a curare l'anemia offensiva dei suoi neanche mischiando le carte, e Frick preferito a Locatelli è una mossa che non convince. Così come i continui cambi di modulo. Contro il Catania si giocherà molto. Camolese doveva dare una sterzata al Livorno. Non ci è riuscito. Due sconfitte in altrettante panchine.
Riccardo Pratesi