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Ci sarebbe di che dire "quel medico è un vero asino", ma in questo caso sareste felici di dirlo. Le terapie assistite con gli animali cominciano, infatti, a diffondersi nelle Asl nazionali e in particolare l'onoterapia, la terapia con gli asini, è ormai una realtà consolidata. L'asino del Monte Amiata, il somarello di Martina Franca e il ciuchino bianco dell'Asinara, sono tutti impegnati per aiutare i ragazzi down, i bambini autistici, gli anziani e i detenuti in diverse città italiane. Da poco questo metodo di cura e relazione è arrivata anche in Puglia con risultati più che lusinghieri.

L'asino è un animale docile e duttile che riesce ad instaurare subito un canale empatico con chi lo avvicina, per questo si adatta benissimo alle patologie psicomotorie e mentali. Il primo esperimento di onoterapia in Puglia lo ha tentato nel marzo dell'anno scorso la cooperativa Sphera, in collaborazione con un'azienda agrituristica e con l'Laias di Altamura. L'iniziativa ha riscosso un grande successo e ha visto la partecipazione di più di venti terapisti e pazienti con varie patologie mentali e motorie. Ora la cooperativa Sphera, che già collabora con la Asl Ba 5, e che è tra le realtà più attive nella sperimentazione delle terapie in acqua, sta tentando di diversificare la propria offerta di servizi, creando sul territorio regionale un vero e proprio network di onoterapia.

"La chiave del successo della terapia con gli asini - spiega il presidente della Cooperativa Sphera Nicola Marzano - è il rapporto di complicità che si riesce a creare tra i ragazzi e gli animali. Il cavallo, a differenza dell'asino, è dotato di una grande forza di carattere e deve decidere se accogliere o meno il proprio cavaliere, di aprire o meno un canale di comunicazione. L'asino, invece, lo apre a prescindere. Questo favorisce molto le relazioni tra l'animale e i ragazzi con patologie mentali ed autistiche. In Veneto sono state tentate con successo terapie contro l'anoressia e la bulimia. Il nostro progetto - conclude Marzano - è quello di creare una sinergia tra generazioni. Di istruire, laddove è possibile, gli anziani facendoli diventare operatori di un centro di onoterapia per l'aiuto ai ragazzi disabili".