00 11/06/2007 21:33
Tfr, entro il 30 giugno la scelta per 11 mln lavoratori



Tre le possibilità: aderire ad un fondo, aderire ad un Piano pensionistico individuale, mantenere la vecchia 'liquidazione' in azienda. Per chi non sceglie, scatta il meccanismo del 'silenzio-assenso'

ascolta la notizia Roma, 29 mag. (Adnkronos/Labitalia) - Entro il 30 giugno i lavoratori dipendenti (esclusi i lavoratori domestici) assunti prima del 1° gennaio 2007 dovranno scegliere la destinazione del loro Tfr (trattamento di fine rapporto).

Il Tfr, la vecchia ‘liquidazione’, e’ la somma che viene corrisposta dal datore di lavoro al lavoratore al termine del rapporto di lavoro dipendente. Si determina accantonando per ciascun anno di lavoro una quota pari al 6,91% della retribuzione lorda.

Chi e’ stato assunto dopo il 1° gennaio di quest’anno, invece, ha sei mesi di tempo a decorrere dalla data di assunzione per decidere come costruirsi la pensione complementare. Non deve scegliere il lavoratore che gia’ in data antecedente al 1° gennaio 2007 aderiva a un fondo pensione versando integralmente il Tfr.

Comunque sia, il tempo a disposizione per indicare a chi destinare la liquidazione sta per scadere.

Queste le principali possibilita’ che hanno di fronte i circa 11 milioni di lavoratori interessati dalla scelta: aderire a un fondochiuso (ossia uno di quei fondi istituiti tramite la contrattazione collettiva o regolamenti aziendali e destinati a specifiche categorie di lavoratori o a specifiche imprese o gruppi), oppure a un fondo aperto (in genere sono istituiti da banche o societa’ di intermediazione mobiliare e di gestione del risparmio e vi possono aderire tutti i lavoratori), o ancora aderire a un Pip (Piano individuale pensionistico), ossia il risparmio individuale gestito da assicurazioni e banche mediante polizze. Infine, c’e’ la possibilita’ di lasciare il Tfr in azienda.

Per scegliere la destinazione del Tfr, occorre compilare un modulo standard (scelta esplicita) predisposto dai ministeri del Lavoro e Previdenza sociale e dell’Economia e Finanze. Il modulo e’ in genere fornito dal datore di lavoro o scaricabile dal sito www.tfr.gov.it.

I moduli a disposizione sono due: il cosiddetto Tfr1, destinato a chi e’ stato assunto prima del 31 dicembre 2006, e il Tfr2, per gli assunti dopo il 31 dicembre 2006. Il modulo va compilato e consegnato al datore di lavoro che dovra’ consegnarne una copia controfirmata al dipendente e trattenere l’originale. Per chi non compila il modulo, scatta il meccanismo del cosiddetto silenzio-assenso, o scelta ‘implicita’.

La procedura del silenzio-assenso prevede che il Tfr maturando finisca in una forma di previdenza complementare secondo una gerarchia prevista dalla legge, e che da’ precedenza ai fondi chiusi collettivi (nazionali o anche di carattere aziendale); poi ai fondi a cui aderisce la maggioranza dei lavoratori di quell'azienda; infine, se non trova una collocazione, in un fondo residuale a capitalizzazione presso l'Inps.

Chi lascia il Tfr in azienda continuera’ a vedersela col proprio datore per quanto riguarda sia le anticipazioni sia la riscossione. La legge, infatti, stabilisce che i datori di lavoro con almeno 50 dipendenti debbano versare il Tfr inoptato (lasciato in azienda secondo il vecchio regime) mese per meseal fondo, amministrato dall'Inps, destinato a finalita’ pubbliche. Ma questo riguarda unicamente i rapporti tra azienda e Inps. Per il lavoratore, invece, non cambia niente.

Alla fine del rapporto di lavoro saranno comunque le aziende a compensare i conti con l'Inps, versando il Tfr rivalutato ai lavoratori. Nelle imprese con meno di 50 dipendenti non cambia nulla.

La legge consente di usufruire di anticipazioni sul Tfr, sia per chi lascia la propria quota in azienda, sia per chi opta per un fondo collettivo. La somma da anticipare e’ calcolata sulla posizione individuale maturata, formata dai versamenti effettuati e dai rendimenti realizzati fino a quel momento.

Dal 1° gennaio 2007, l’iscritto al fondo pensione puo’ ottenere l’anticipazione di fino al 75% della posizione individuale maturata per sostenere spese sanitarie conseguenti a gravi condizioni relative a se’, al coniuge e ai figli.

Inoltre, dopo 8 anni di iscrizione al fondo, si puo’ ottenere o fino al 75% della posizione maturata per l’acquisto e per la ristrutturazione della prima casa di abitazione per se’ e per i figli; o fino al 30% della posizione individuale, per ulteriori esigenze dell’iscritto.

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