00 01/06/2007 00:30
"Piu' impegno tra i giovani e nel mondo del lavoro. Vietare la vendita di sigarette ai minori di 18 anni. Per i distributori automatici accesso solo con tessera identita'. Il fumo deve essere riconosciuto come fattore nocivo per la salute dei lavoratori". Lo sottolinea, in un messaggio, il ministro della salute Livia Turco in occasione della giornata mondiale senza tabacco dell'Oms (Organizzazione mondiale della Sanita'). "La lotta al fumo - scrive il ministro della salute - resta tra le grandi priorita' delle politiche di salute del Governo e del Ministero della Salute in particolare.

Come rilevano i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' il fumo e' la prima causa di morte facilmente evitabile, responsabile ogni anno della morte di 5 milioni di persone in tutto il mondo per cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. Nel nostro Paese i fumatori sono piu' di 11 milioni e la classe di eta' con il maggior numero di fumatori e' quella tra i 25 e i 44 anni, sia per gli uomini che per le donne. L'attuale normativa italiana per la limitazione del fumo negli ambienti di vita e di lavoro, a tre anni della sua entrata in vigore, presenta un bilancio positivo soprattutto per quanto riguarda la limitazione dei danni per i non fumatori, conseguente ai divieti di fumo nei locali pubblici e negli uffici.

Mentre risultati meno positivi, anche se comunque importanti, sono stati ottenuti nei confronti dei fumatori che, dopo un primo significativo decremento, sembrano pero' sostanzialmente stabili se non addirittura in ripresa, come ci mostrano alcune indagini demoscopiche recenti. Di fatto - aggiunge la Turco - il vizio del fumo permane, pur se sono cambiate le abitudini dei fumatori che sembrano essersi adattati ai nuovi divieti mantenendo pero' l'attaccamento alla sigaretta". Alcuni dati possono aiutare a comprendere l'evoluzione dell'abitudine al fumo in Italia evidenziando le aree di maggior debolezza dell'iniziativa di prevenzione e contrasto messa in atto dalle Istituzioni."In Italia si stima (ultimo dato Istat relativo al 2005) che i fumatori siano il 21,7% della popolazione di 14 anni e piu'. Gli uomini fumano piu' delle donne (27,5% contro il 16,3%).

Prima della legge del 2003 i maschi fumatori erano il 28,7% e le donne il 17,4%. Un calo quindi c'e' stato a dimostrazione della capacita' dissuasiva della normativa, almeno nella sua fase iniziale. Ma deve far riflettere il fatto che stia aumentando la percentuale di giovani che iniziano a fumare ancor prima dei 14 anni soprattutto tra i maschi (+ 60% tra il 2000 e il 2005). Poi - continua il Ministro - se e' aumentata del 4% la percentuale dei fumatori tra i 30 e i 59 anni che hanno deciso di smettere dopo la nuova legge, e' al contrario diminuita del 3% la volonta' di smettere tra i piu' giovani in eta' compresa tra i 14 e i 29 anni.

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