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Storia della festa di Capodann

Conto alla rovescia per Capodanno!

Tutti pronti ad accendere i fuochi, stappare lo spumante, brindare al Nuovo Anno, in discoteca, in piazza, al concerto o al cenone, comunque con gli amici!

La celebrazione di Capodanno è la più antica festa di cui vi sia traccia.
Iniziarono i Babilonesi a festeggiarlo circa 4000 anni fa.
Ancora nell’anno 2000 a.C., l’anno babilonese iniziava in corrispondenza della prima Luna Nuova dopo l’equinozio di primavera, quando la terra rifioriva a nuova vita.

E in Europa i Celti, seguendo un calendario agricolo e pastorale, legato al ciclo delle stagioni, festeggiavano il Capodanno in autunno.
Esattamente nella notte fra il 31 ottobre e il 1° novembre, l’odierna Halloween, per celebrare il periodo dell’anno in cui la terra ha dato i suoi frutti e si prepara all’inverno.



Se i Babilonesi festeggiavano il Capodanno in primavera e i Celti tra ottobre e novembre, come si è arrivati al Capodanno attuale, in inverno inoltrato?
Chiediamolo agli antichi Romani.
Questi continuarono a celebrare l’anno nuovo nel tardo marzo, sulla scia della tradizione orientale.

Ma il loro calendario era continuamente sballottato dai vari imperatori; si scelse quindi di “sincronizzarlo” con il sole.
Fu Giulio Cesare, nel 46 a.C., a creare quello che ancora oggi è conosciuto come il “calendario Giuliano”, che stabiliva che l’anno nuovo iniziasse il primo gennaio.

Il primo gennaio i Romani usavano invitare a pranzo gli amici scambiandosi un vaso bianco con miele, datteri e fichi, accompagnato da ramoscelli d’alloro, come augurio di fortuna e felicità.
Ecco l’origine della strenna!
Infatti i rametti benauguranti venivano staccati da un boschetto della via sacra a una dea di origine sabina: Strenia (apportatrice di fortuna e felicità, da cui “strena” = “presagio fortunato”), che aveva uno spazio verde a lei dedicato sul Monte Velia.



Altra pianta benaugurale di antiche radici è il vischio che secondo la tradizione dona prolificità sia materiale che spirituale.
Sacro ai popoli antichi, i Druidi lo usavano nei cerimoniali: i Celti ritenevano che quest’arboscello nascesse dove era scesa una folgore e che una bevanda particolare composta di questa pianta fosse un potente elisir contro la sterilità.

Ancora nel Medioevo molti paesi europei usavano il Calendario Giuliano, voluto da Giulio Cesare, ma vi era un’ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell’anno.
Tra queste per esempio il 1° marzo (capodanno nella Roma repubblicana), 25 marzo (Annunciazione del Signore) o il 25 dicembre (Natale).

Solo con l’adozione universale del calendario gregoriano (dal nome di papa Gregorio XIII, che lo ideò nel 1582), la data del 1° gennaio come inizio dell’anno divenne universalmente riconosciuta.

Ancora oggi il Capodanno viene festeggiato in tutta Italia e nel Mondo; abbiamo rintracciato i siti delle località più esuberanti, dove scatenarsi la notte di San Silvestro, per salutare il Vecchio 2006 e dare il benvenuto al Nuovo 2007: feste di capodanno a Firenze, Ravenna, Ferrara, Roma, Genova, Rimini e Riccione, Milano e Torino.