Con il visore di tanto in tanto appannato dal vapore, il giocatore avanza fra corridoi claustrofobici e rovine dove natura e tecnologia arcana si danno eterna battaglia.
Si vaga, si esplora, ci si tramuta anche in morfo-sfera.
Grazie ad enigmi astuti, segreti magistralmente allocati e, soprattutto, un level design ancora negli occhi e nei ricordi, viene scontato da parte nostra encomiare nuovamente l'operato dei Retro Studios.
Metroid Prime e rispettivo successore, Metroid Prime: Echoes, sono l'esempio più lampante di come, pur cambiando e pur balzando dalle due alle tre dimensioni, una saga possa guardare senza alcun complesso di inferiorità il suo glorioso passato (dal quale, nel caso in questione, si sono peraltro preservati, ritraducendoli, i principali punti di forza).