FORUMANDO

LUOGHI MISTERIOSI

  • Messaggi
  • OFFLINE
    neve67
    Post: 118.058
    Post: 49.851
    Registrato il: 05/01/2004
    Registrato il: 05/01/2004
    Sesso: Femminile
    Occupazione: Impiegata Azienda Cosmetica

    ADMIN UNICO

    SUPERSUPREMO
    00 16/04/2006 14:57
    LA CASA DEI FANTASMI (Reggio Calabria)


    Nel 1753, sulla fondamenta di un'antica villa gentilizia, fu edificata questa Casa che, fin dalle sue origini, è appartenuta alla nobile famiglia dei Gullì. Molti misteri e oscuri fatti si celano dietro le mura di questa edificio, definitivamente abbandonato nel 1943 e chiamato "Casa dei fantasmi", per via degli strani fenomeni che si verificano al suo interno. Infatti, molto persone, affermano di aver visto la figura di un uomo magro, vestito di nero, vagare tra le stanze in rovina; altri dicono di aver udito un pianoforte suonare e una voce chiamare la madre.

    Tommaso Gullì, medaglia d'oro ed eroe di guerra, fu trucidato a Spalato nel 1920, e lasciò così la moglie Maria Nesci e i tre figli, Vincenzo, Agata e Anna, a vivere soli nell'antica casa dei Gullì.

    La famiglia ebbe rapporti ambigui con i nazisti che, proprio in quel periodo, avevano da poco occupato Reggio Calabria. Probabilmente i tedeschi miravano ad occupare la Casa, poichè si trovava in una posizione strategica, fu per questo che spesso e volentieri alcuni ufficiali nazisti frequentavano le figlie dei Gullì.


    Vincenzo, unico maschio della famiglia, era un ragazzo sensibile e schivo, succube della rigida autorità della madre Maria. Quando qualche persona entrava nella Casa, il giovane si nascondeva nella propria stanza per suonare il pianoforte. La madre, ai propri figli, aveva imposto un'educazione bigotta, basata su ideali di nobiltà ormai scomparsi da decenni, e soprattutto sulla venerazione esasperata della figura del padre Tommaso. Il 9 febbraio del 1943, Vincenzo, rimasto solo nella Casa, ammucchiò in una stanza tutte le cose appartenute al padre, foto, libri, divise, e dopo aver cosparso se stesso e gli oggetti con olio di bergamotto, si diede fuoco insieme a tutti quei ricordi, morì così tragicamente in quel terribile incendio che distrusse parte della villa.
    Vincenzo, prima di morire, lasciò un biglietto che diceva queste poche ed enigmatiche parole: "ai carnefici di mio padre le mie ceneri".

    Secondo alcuni, la sua morte non fu un suicidio ma un omicidio, forse voluto dai nazisti.

    Poco dopo, la famiglia Gullì, abbandonò definitivamente la Casa e Reggio Calabria, lasciando così un alone di mistero su questa tragica storia.

    Luoghi misteriosi

    [Modificato da neve67 16/04/2006 14.59]

  • OFFLINE
    neve67
    Post: 118.058
    Post: 49.851
    Registrato il: 05/01/2004
    Registrato il: 05/01/2004
    Sesso: Femminile
    Occupazione: Impiegata Azienda Cosmetica

    ADMIN UNICO

    SUPERSUPREMO
    00 16/04/2006 15:00
    LE LEGGENDE DI LUCCA (documento inviato da Giovanni)



    La leggenda di Lucida Mansi e il suo patto con il demonio
    Lucida era una giovane e bellissima donna appartenente ad una delle più ricche e potenti famiglie della città.
    Nelle sue ville organizzava feste sfarzose animate da musiche e balli.
    Era corteggiatissima quanto crudele, infatti quando gli amanti líavevano soddisfatta, se ne liberava facendoli precipitare in un pozzo irto di lame affilatissime, celato da una botola.
    Lucida era innamorata della propria immagine, tanto che aveva disseminato di specchi la sua stanza da letto, in modo da potersi contemplare in qualsiasi momento.
    Gli anni trascorsero felicemente fino a quando una mattina, ammirandosi come sempre ad uno specchio, si accorse di una lieve ruga che segnava inesorabilmente il bellissimo volto.
    Si disperò, gridò e pianse lacrime amare sino a quando le apparve un giovane meraviglioso sotto le cui sembianze si nascondeva il diavolo. Le promise trent'anni di vita e di immutata bellezza ma trascorso questo tempo egli sarebbe tornato a farle visita per pretendersi la sua anima.
    Lucida accettò. Tutti attorno a lei invecchiavano mentre Lucida restava sembre bella e giovane e dalla pelle freschissima, gli uomini continuavano ad amarla e a morire per lei tra atroci tormenti. Sino a che, un pomeriggio d'estate di trenta anni dopo, il diavolo ricomparve. La trascinò a forza sulla sua carrozza fiammeggiante e dopo aver percorso un intero giro di mura, affinché tutti i lucchesi potessero udire i lamenti strazianti della sua vittima, fece inabissare il cocchio nel laghetto dell'orto botanico.
    Ancora oggi chi immerge il capo in queste acque può vedere il volto di Lucida addormentato nel fango.
    C'è chi afferma invece che nelle notti senza luna sia possibile vedere la carrozza infuocata, lanciata nella sua eterna e sfrenata corsa verso l'inferno.

    I fantasmi senza pace di Villa Buonvisi

    L' attuale Villa Bottini, costruita attorno al primo '500 dall'allora potente famiglia Buonvisi, fu il luogo degli incontri segreti tra la Marchesa Lucrezia, moglie di Lelio Buonvisi, ed il suo amante Massimiliano Arnolfini.
    La Marchesa fece poi assassinare il marito dal suo amante che una volta scoperto fu accusato dell'assassinio del nobile, catturato e murato vivo nella Torre Matilde a Viareggio.
    Lucrezia invece fu costretta a chiudersi in un convento.
    Il fantasma del Buonvisi è apparso più volte nella sua villa di Camigliano, anche in tempi recenti.
    Una storia popolare invece,
    nata alla fine del XVI secolo, racconta che nelle notti di ogni primo di giugno, data dell'uccisione del Buonvisi, appaiono sia all’interno della Villa che nel suo parco la coppia di fantasmi dei due amanti: Massimiliano Arnolfini e Lucrezia Malpigli Buonvisi.
    Un’altra storia è legata a questa racconta di un fantomatico tesoro che dovrebbe esser nascosto o nel parco o nei sotterranei della Villa.

    La pietra del diavolo

    I Bernardini erano una delle famiglie più potenti di Lucca. Palazzo Bernardini, nell'omonima piazza, fu costruito su progetto di Matteo Civitali nel XVI secolo.
    La leggenda narra che il Diavolo persuase Bernardini a costruire un nuovo grande palazzo sul posto dove era piazzata un'immagine sacra raffigurante l'immagine della madonna fu quindi distrutta per far posto al palazzo e una delle sue finestre fu costruita utilizzando persino i suoi resti. La finestra dava sul lato destro dell'ingresso principale e una pietra si incurvò, e non ci fu verso di incastrarla ad uno stipite. Furono fatti vari tentativi per rimetterla al suo posto, ma la pietra continuava a incurvarsi.
    Provarono anche a fissarla con delle grappe di ferro, ma tutto fu inutile. Spaventati, gli operai si rifiutarono di lavorare ancora su quella pietra, che ancora oggi è possibile vederla così, incurvata.
    Fu chiamata "Pietra del Diavolo" o "Pietra del Bernardini".

  • Nocturnis
    [CENTER][COLORE]#EEFDFF[=COLORE][DIM]18pt[=DIM] [BR][B]Anonimus
    [/B][/DIM][/COLORE][/CENTER]
    00 25/08/2006 19:02
    Sembrerebbe che chi muore di morte violenta, resti come spettro a vagare sui luoghi della sua vita..
    Sarà vero..?
    Misteri..!!!!!

    :SMILE176:
  • OFFLINE
    ale3000
    Post: 12.731
    Post: 2
    Registrato il: 29/03/2005
    Registrato il: 04/10/2006
    Città: ROMA
    Età: 50
    Sesso: Maschile
    Occupazione: Vigile del Fuoco

    Forumandiano..!!
    00 04/10/2006 18:44
    La città morta di Galeria (Roma)

    Originariamente era una città etrusca denominata “Careiae”. Dopo la scomparsa degli etruschi, fu colonizzata dai romani che la chiamarono Galeria (probabilmente dal nome della tribù dei Galerii). Dalle notizie storica, si apprende l’importanza logistica che ricoprì fino al XV sec. quando, passato sotto il dominio dei Sanseverino, divenne da luogo fortificato un centro agricolo.

    Nella metà del 1700 la gente del luogo cominciò a morire misteriosamente. Oggi si suppone che la moria fosse dovuta alla malaria (tale ipotesi è avvalorata delle zone paludose create dal fiume Arrone, che cinge la collina di tufo dove sorge il borgo). Sul finire del 1700 la popolazione era ridotta a 150 abitanti e poco dopo fu completamente abbandonata.

    Uno dei particolari che lascia perplessi è che gli abitanti, nel lasciare le loro case, abbandonarono anche le suppellettili di uso quotidiano e si trasferirono a circa 4 km., ove fondarono l’attuale S. Maria di Galeria Nuova. La fretta di lasciare il partire lasciarono persino i cadaveri dei loro concittadini non seppelliti. Queste salme rimasero senza sepoltura fino alla metà dell’800.

    La circostanza delle suppellettili abbandonate viene riportata anche dallo studioso Nibby che la visitò nel 1809 e, tra l’800 ed il ‘900, Thomas Ashby famoso archeologo inglese.

    Tra il verde della vegetazione fa capolino il campaniletto, risalente al 1700, ultimo baluardo della chiesa di San Nicola. Un tempo tale chiesa era annessa al castello di cui purtroppo non rimangono che poche macerie. Più tardi, con il progredire dell’epidemia che aveva colpito i cittadini, fu trasformata in cimitero.

    Si hanno notizie di altre 3 chiese presenti nel borgo. Una era dedicata a Sant’Andrea e venne distrutta da un incendio nel 1816; Santa Maria della Valla, detta anche dell’ospedale vecchio, fu completamente distrutta da un fulmine sul finire del 1600; quella di San Sebastiano (destinata alla celebrazione liturgica della festa del santo) fu demolita introno al 1682.

    La città sorgeva su un quadrilatero di rocce vulcaniche che cadono a picco creando una difesa naturale. Sul fondo della valle scorre il fiume Arrone, emissario del lago di Bracciano. Il fiume è scavalcato da un ponte antico che risulta completamente coperto dalla vegetazione.

    Molti visitatori asseriscono di sentire il rumore di zoccoli ed un lamento provenire dall’antico mulino a valle del borgo. La leggenda vuole che sia “Senz’affanni”, menestrello morto tre secoli fa durante l’epidemia. Tutti gli anni tornerebbe sul suo destriero per suonare il mandolino e cantare per la sua amata.

    Gli scettici dicono che si tratta solo delle acque del torrente che, attraversando le grotte poste sotto il borgo, emettono un suono provocato dalla caduta dell’acqua.

    Alcuni sostengono addirittura di sentire le voci dei morti non sepolti, abbandonati dei propri cari in fuga, che tutte le notti di plenilunio escono alla ricerca di pace.

    Per gli amanti dell’avventura che la volessero visitare: ATTENZIONE i ruderi della città di notte sono meta di sette sataniche (come si evince dalle numerose scritte e dai simboli per imbrattano i muri); inoltre vi si trovano serpi e vipere (quindi munirsi di scarponcini e prestare molta attenzione a dove si mettono i piedi).

    Per quel che riguarda i permessi, fortunatamente la zona risulta area pubblica del 1999.

    Il borgo si trova tra la Boccea e la Braccianese: occorre seguire le indicazioni per Santa Maria di Galeria. Venendo dalla Braccianese, passato il Borgo di Santa Maria di Galeria dopo un centinaio di metri, si deve imboccare una stradina bianca sulla destra. Arrivati all’altezza di un casale la stradina si restringe, quindi se non avete un 4x4 conviene lasciare lì la macchina e fare a piedi i pochi metri che vi separano dal borgo disabitato.

    Dopo 5 minuti si giunge ad un bivio: sulla sinistra una salita vi condurrà nella città morta, andando a destra si raggiungono le rovine di un mulino antico ed il ponte che permette di attraversare l’Arrone.

    Raffaella "Adsartha"

    La città morta di Galeria
  • OFFLINE
    maldini
    Post: 42.776
    Post: 136
    Registrato il: 19/09/2003
    Registrato il: 02/10/2006
    Città: MILANO
    Età: 38
    Sesso: Maschile
    Occupazione: Programmatore

    Forumandiano..!!

    JUNIOR
    00 05/10/2006 23:52
    un posto dove sono stato io aveva una leggenda sui fantasmi... buona x spaventare le ragazzine e basta però
    ma cmq di effetto

    c'è su una stradina fuori paese una piccola grotta chiusa da una grata
    ogni tanto da quel buco si scatena un vento fortissimo che prima esce dalla grotta poi in lontananza si vede uno strano spettro verde... appena passa si crea un forte risucchio che ti trascina verso la luce

    soluzione del mistero??

    è un canale di sfogo di un tratto interrato delle ferrovie
    il movimento d'aria è creato dall'effetto del passaggio del treno
    il quale passando in lontananza sembra poco + che uno spettro

    è una cavolata ma fa la sua scena [SM=g27824]



    Firma realizzata da www.chimera-rdp.it
  • OFFLINE
    @athena85@
    Post: 6.085
    Post: 266
    Registrato il: 07/08/2006
    Registrato il: 14/08/2006
    Città: AGRIGENTO
    Età: 38
    Sesso: Femminile
    Occupazione: divinità

    Forumandiano..!!

    SENIOR
    00 06/10/2006 01:55
    vicino casa mia c'è un paesino dove si dice ci sia un terreno dove si può sentire rumori di cavalli al galoppo e un odore molto intenso di rose! dicono sia un bel terreno...chissà forse saranno spiriti erranti!


    Image and video hosting by TinyPic

    Image and video hosting by TinyPic
    Moderatrice di

    Image and video hosting by TinyPic
  • OFFLINE
    maldini
    Post: 42.776
    Post: 136
    Registrato il: 19/09/2003
    Registrato il: 02/10/2006
    Città: MILANO
    Età: 38
    Sesso: Maschile
    Occupazione: Programmatore

    Forumandiano..!!

    JUNIOR
    00 06/10/2006 23:19
    o un altro treno che passa li sotto [SM=g27823]

    ma sarebbe + interessante lo spiritello



    Firma realizzata da www.chimera-rdp.it