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LA FESTA DEL PAPA'

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    00 18/03/2006 18:21
    19 marzo, festa del papà

    Il giorno di San Giuseppe è la Festa del papà: gli auguri dal Girandolaio e dai bimbi d'Italia a tutti i papà.



    Quale giorno potrebbe essere migliore per festeggiare i nostri papà se non il giorno di San Giuseppe, ossia del padre, secondo la tradizione cattolica, per eccellenza?

    Saranno fortunati, quindi, tutti i Giuseppe d'Italia che, nel caso siano anche papà, avranno... doppia festa, dato che dal 1968 il giorno dell'onomastico del Santo coincide con la festa del papà.

    Il nome Giuseppe deriva dall'ebraico Josef e significa "accresciuto da Dio". E' il nome maschile più diffuso, soprattutto nelle regioni meridionali d'Italia, con le varianti: Beppe, Pinuccio, Geppe, Geppino, Peppe, Peppino, Pino. Il nome può essere anche usato al femminile nelle forme: Giuseppa, Giuseppina, Pinuccia, Pina, Nuccia, Giusy.

    San Giuseppe è patrono del Canada, del Perù, dei falegnami, dei carpentieri, degli ebanisti, dei moribondi, e viene invocato per ottenere un buon matrimonio.

    Se il vostro papà è goloso, e la mamma ha un po' di tempo da dedicargli in cucina, preparategli il dolce dedicato al papà più famoso del mondo: le Zeppole di San Giuseppe. Sicuramente, oltre che dal vostro papà, saranno molto apprezzate anche da voi!
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    neve67
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    00 18/03/2006 18:24
    Zeppole di San Giuseppe


    Che cosa occorre:

    Per le zeppole:
    500 gr. di farina 00
    50 gr. di zucchero
    100 gr. di burro
    7 uova
    1 pizzico di sale
    1 bustina di vanillina
    1 bustina di zucchero impalpabile vanigliato
    1/2 kg di farina,olio per friggere.

    Per la crema pasticciera:
    2,5 dl di latte
    3 tuorli
    60 gr. di zucchero
    20 gr. di farina bianca,
    1 pezzetto di scorza di limone
    1 pezzetto di stecca di vaniglia

    Preparazione:
    Preparazione della crema pasticciera: fate bollire il latte con la scorza di limone e la vaniglia. Mettete in una terrina i tuorli d'uovo e lavorateli
    con lo zucchero fino a ottenere una crema spumosa; unite la farina e continuate a lavorare con una spatola di legno. Togliete la vaniglia e la scorza dal latte e aggiungetelo, poco per volta, al composto, continuando a mescolare. Versate la miscela ottenuta in un tegame a fondo concavo e fate cuocere a fiamma bassa, continuando a mescolare senza far bollire. Travasate la crema in una terrina e lasciatela intiepidire, mescolando ripetutamente.

    Preparazione delle zeppole: Mettere sul fuoco un tegame con 4 bicchieri di acqua, il burro e un pizzico di sale; non appena si alza l'ebollizione,
    toglierlo dal fuoco ed aggiungervi la farina fatta cadere a pioggia, mescolando enenrgicamente con un cucchiaio. Rimettere il composto sul fuoco e continuare a rimestare sino a quando si
    stacchera' dal fondo e dalla parete del tegame.
    Lasciare raffreddare ed unire lo zucchero, le uova, la vanillina e per ultimo il lievito vanigliato, avendo cura di amagamarlo bene.
    Prelevare una cucchiaiata di pasta ed arrottolarla tra le mani fino ad ottenere un bastoncino col quale formare una ciambella, continuando fino all'esaurimento dell'impasto.
    Friggere le zeppole in una padella contenente abbondante olio caldo; appena tolte lasciarle sgocciolare su un foglio di carta assorbente. Disponetele sul piatto da portata, guarnitele con la crema pasticciera e dello sciroppo di ciliegie, quindi servitele calde.


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    00 18/03/2006 18:29
    San Giuseppe (19 Marzo)



    Nella tradizione popolare, San Giuseppe, sposo della Vergine Maria, è il santo protettore
    dei poveri e dei derelitti, poiché i più indifesi hanno diritto al più potente dei Santi.
    In questo giorno, si ricorda la sacra coppia di giovani sposi, in un paese straniero ed in attesa del loro Bambino, che si videro rifiutata alla richiesta di un riparo per il parto.
    Questo atto, che viola due sacri sentimenti: l'ospitalità e l'amore familiare, viene ricordato in molte regioni con l'allestimento di un banchetto speciale. Così in alcuni paesi della Sicilia, il 19 marzo di ogni anno, si usava invitare i poveri al banchetto di san Giuseppe. In questa occasione, un sacerdote benediva la tavola, ed i poveri erano serviti dal padrone di casa.
    In alcune città, il banchetto veniva allestito in chiesa, e, mentre due sacerdoti servivano i poveri, un terzo predicava per nove volte, tante quante le pietanze che venivano servite.
    Oltre a proteggere i poveri e le ragazze, San Giuseppe, in virtù della sua professione, è anche il protettore dei falegnami, che da sempre sono i principali promotori della sua festa.
    La festa del 19 marzo è anche associata a due manifestazioni specifiche, che si ritrovano un po' in tutte le regioni d'Italia: i falò e le zeppole.
    Poiché la celebrazione di san Giuseppe coincide con la fine dell'inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano. In quest'occasione, infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze. Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni li scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe.
    Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frittelle, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il piatto tipico di questa festa.
    A Roma la preparazione delle zeppole, affiancate dai bignè di san Giuseppe, ha un fervore particolare.
    Nel passato, ad ogni angolo di strada era possibile trovare un banco di frittelle, e tutta la città era addobbata da decorazioni festive.
    E' infatti con la festa di san Giuseppe che si saluta definitivamente l'inverno e si comincia a sentire il profumo della primavera, così le vicende stagionali e gli antichi riti si uniscono con la festosità e la devozione dei cristiani.