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VIAREGGIO

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    00 10/02/2006 23:12
    Sito di VIAREGGIO



    Storia del Carnevale di viareggio

    Nel febbraio del 1873, ai tavoli del caff del Casin, tra i giovani bene della Viareggio d'allora sbocci l'idea di una sfilata di carrozze per festeggiare il carnevale, all'aperto, in piazza, fra la gente.
    Marted grasso del febbraio 1873 - maturato il Carnevale di Viareggio cos come oggi conosciuto: evento spettacolare tra i pi belli e grandiosi del mondo.
    Sul finire del secolo, compar-vero, in mezzo alla festa di popolo che fu subito grande, i carri trionfali, veri e propri monumenti, costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori e messi insieme da carpentieri e fabbri che, in Darsena, sugli scali dei cantieri navali, sapevano creare imbarca-zioni destinate a sfidare con successo le acque insidiose e i venti capricciosi degli oceani; da allora i carri cos costruiti di anno in anno, hanno navigato in un mare di gente attonita e divertita.
    La prima guerra mondiale sembr distruggere, insieme alla belle poque in Europa, anche il Carnevale a Viareggio, che invece rifior, pi splendido e pi grandioso, nel 1921, quando i carri mascherati sfilarono sui due meravigliosi viali, paralleli fra loro e alla spiaggia; i viali a mare, la mitica passeggiata, che in estate erano il ritrovo della mondanit nazionale e internazionale, furono, con le quinte delle Alpi Apuane, il palcoscenico naturale e grandioso, di incomparabile bellezza, ove si pavoneggiavano, ogni anno pi ricche di animazione e brio, le costruzioni carnevalesche.
    Nel 1921 si cant la prima canzone ufficiale, la ''Coppa di Champagne", attuale inno del carnevale.
    Anche le maschere si animarono a suon di musica, perch per la prima volta, la banda trov posto a bordo di un carro intitolato "Tonin di Burio", che rap-presentava una festa nuziale nell'aia di una casa colonica.
    Due anni dopo il "Pierrot", nostalgica e romantica figura del carnevale, fu la prima maschera a muovere la testa e gli occhi.
    Nel 1925, per iniziativa di alcuni costruttori, fu introdotta la cartapesta, per realizzare i carri, che da allora ha consentito costruzioni colossali ma leggerissime, cio mascheroni capaci di librarsi nell'aria sfidando la legge di gravit.
    Con tale innovazione si pu dire che la storia del Carnevale di Viareggio diviene leggenda, grazie ai costruttori che, per le loro capacit creative, furono denominati, dalla stampa nazionale ed internazionale, maghi della cartapesta.
    Nel 1930 Uberto Bonetti, il pittore che ha illustrato la magia del carnevale con manifesti ufficiali, ide Burlamacco, la maschera oggi famosa, che nel manifesto del 1931, sullo sfondo dei moli, protesi sul mare, appare in compagnia di Ondina. Oggi Burlamacco trova posto tra le maschere italiane a Roma presso il museo del Folklore e della tradizione ed esposta a Parigi presso il Muse de l'Homme.
    Dopo la seconda guerra mondiale, il Carnevale rinasce nel 1946 e, da allora, Re Carnevale ha temprato il suo scettro, passando indenne - giugno del 1960 - attraverso uno spaventoso rogo degli hangars dove si costruivano i carri.
    Fin dall'inizio (1954) la Tv nazionale prima, e l'Eurovisione (1958) poi, hanno consacrato la grande manifestazione trasportando ovunque, via etere Viareggio e il Carnevale.
    Da sempre, ogni anno, una lunga schiera di ospiti illustri, di politici, di personaggi dello sport e dello spettacolo, venuta a Viareggio per ammirare la propria effige in cartapesta, cos come ad ogni corso mascherato di ogni edizione del Carnevale, centinaia di migliaia di persone hanno decretato il successo di questa grande manifestazione.
    Il Carnevale di Viareggio, Carnevale dItalia e dEuropa, ogni anno, celebra lo splendore di un mese intero di feste diurne e notturne, con sfilate di carri spettacolari, feste rionali, veglioni in maschera e rassegne di ogni genere.
    Il 2001 ha segnato una data memorabile della storia del Carnevale di Viareggio con linaugurazione della Cittadella del Carnevale, un complesso polifunzionale di grande pregio architettonico che ospita i moderni laboratori per la costruzione dei carri, la scuola della cartapesta, mentre nella grande arena, si svolge durante lestate la rassegna Sotto le stelle alla Cittadella: intrat-tenimenti, spettacoli, concerti ed iniziative culturali. La Cittadella presto ospiter anche il museo del Carnevale, un percorso multimediale proteso a valorizzare e diffondere la memoria storica e culturale del Carnevale di Viareggio e del Carnevale di tutto il mondo
    Il Carnevale di Viareggio momento ideale di incontro tra popoli e culture diverse, grazie allimponente eco mass-mediatica loccasione per globalizzare questa festa che celebra oltre alla tradizione, anche valori universali di solidariet e pace.
    Ogni anno, vengono a Viareggio migliaia di persone.
    Vieni,vieni anche tu!

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    00 10/02/2006 23:14
    Nascita di Burlamacco
    Maschera Ufficiale del Carnevale di Viareggio



    Il Burlamacco fu dipinto sul manifesto del Carnevale 1931. Senza il nome. Prima di ottenerlo passeranno otto anni. L'ideatore della maschera e del nome, Uberto Bonetti, ha riferito che fu il Comitato Carnevale a chiedergli, nel 1930, di preparare il manifesto del 1931 e che, prova che ti riprova, si ritrovò sul tavolo da disegno un pagliaccio con un "puzzle" d'indumenti sottratti alle maschere italiane della Commedia dell'Arte: una tuta a scacchi biancorossi suggerita dal vestito a pezzi di Arlecchino, un pompon da cipria rubato dal camicione di Pierrot, una gorgiera bianca e ampia alla Capitan Spaventa, un copricapo rosso a imitazione di quello in testa a Rugantino, un mantello nero svolazzante, tipico di Balanzone. Al fianco di Burlamacco, Bonetti disegnò una figurina di bagnante, con costume castigato come d'uso negli Anni Trenta, per comunicare che Viareggio era la città del Carnevale e dell'Estate. Fu sempre il Comitato nella versione dello stesso Bonetti - a sollecitarlo a dare un nome e al pagliaccio e alla bagnante. Bonetti che perseguiva il progetto di un giornale umoristico al quale avrebbe fornito le vignette, firmandole Burlamacco, trasferì lo pseudonimo alla maschera; per la bagnante inventò il nome di Ondina. Il nome Burlamacco fu suggerito a Bonetti da Buffalmacco, pittore fiorentino e personaggio del Decamerone. Bonetti sostituì la radice "buffa" con "burla"; ma un contributo gli dovette arrivare anche dal cognome lucchese Burlamacchi, già utilizzato per il canale del porto, il Burlamacca.



    1939: Il nome Burlamacco piacque subito, non solo al Comitato, ma anche alla città e fu assegnato alla maschera durante un veglione in casa Speziali, in via Mazzini, con tanto di battesimo a champagne. La cerimonia ebbe come testimoni gli invitati alla festa da ballo. All'avvenimento fu data l'ufficialità di un atto trascritto su una pergamena, firmata dal Bonetti e controfirmata dai rappresentanti del Comitato, dell'Azienda turismo e del Dopolavoro. Nella stessa occasione fu dato il nome di Ondina alla bagnante. Sul manifesto di quell'anno non figurò tuttavia Burlamacco, ma un pagliaccio a mezzo busto, non proprio dissimile da lui, vestito di bianco come Pierrot.
    1946: Fin dal primo corso del dopoguerra Burlamacco tornò sul manifesto. Da solo. Ondina non la si vedrà più sui manifesti di Bonetti, fino al 1980, tolta la parentesi del biennio 1961-62 quando sarà riproposto il manifesto del 1931.
    1967: Bonetti apportò alcune modifiche stilistiche alla maschera. Rappresentò Burlamacco a mezzo busto e fece ricorso alla tecnica del finto collage, alternando i colori bianco e rosso ai colori bianco e nero. In testa alla maschera pose un copricapo color cremisi.
    1973: Burlamacco ebbe dal suo disegnatore una seconda modifica di rilievo: indossò un costume a scacchi quadrati.
    1980: Ondina riapparve a fianco di Burlamacco con indosso un bikini bianco; a Burlamacco Bonetti riservò un vestito a fondo bianco crema, macchiato da trapezi e triangoli vermigli.
    1990: Burlamacco nel manifesto di Bonetti assunse un atteggiamento più disinvolto, dinamico, decisamente innovativo, rispetto all'iniziale concezione a forma di croce di Sant ' Andrea.
    1988:Il 21 dicembre 1988 Burlamacco entrò, come maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio, al Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari di Roma. Il manichino, fedele al disegno originale di Uberto Bonetti, indossa un costume realizzato dalla Casa di Mode Cerratelli di Firenze. La testa, ovviamente, è di carta a calco, ed è stata prodotta dai costruttori dei carri. Una figura monumentale in carta e calco di Burlamacco è esposta al Museo dell'Uomo di Parigi. Ai piedi della "statua" è stata collocata una didascalia, corredata dalla foto di un mascherone sul litorale viareggino.



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    Queennick
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    Forumandiano..!!
    00 05/11/2006 03:37
    vi consiglio anche se non vi piace il carnevale di andare a Viareggio anche solo una volta...ne vale veramente la pena!!!

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