Setten, Arbitri riverenti con le grandi
Lunedì 23.01.06
Roma - ''L'arroganza della classe arbitrale e' insopportabile, trattano i calciatori come comparse, senza degnarli di uno sguardo: sono uomini anche loro. E sicuramente nella riverenza verso altre grandi societa' sono piu' indotti a sbagliare verso le piccole. In questo momento provo tanta amarezza, ed e' normale: fa parte del calcio, quando i risultati mancano''. Il presidente del Treviso, Ettore Setten, ai microfoni di 'Radio Anch'io lo Sport', si sfoga dopo gli episodi di ieri a Livorno, dopo la sua squadra e' stata raggiunta in pieno recupero con una rete molto contestata e dopo aver subito due espulsioni.
Il tutto a soli tre giorni dai torti ricevuti in casa contro l'Inter. Sette, pero', va oltre. ''E' sempre facile ricordare le ultime due partite, ma ci sono state cose piu' clamorose. Basti pensare alla gara con l'Udinese, quando ci negarono un rigore netto dandone uno dubbio ai friulani. E quando per la prima volta in cinque anni mi lamento, mi danno 45 giorni di inibizione''. D'altro canto, accusa il presidente, ci sono calciatori affermati che sul campo godono spesso di una sorta di 'immunita'', sperimentata dal Treviso sul campo. ''Totti come Ibrahimovic sono dei grandi giocatori, ma dovrebbero esserlo anche nei comportamenti''.
Setten si sofferma anche sulla spinosa questione dei diritti televisivi, che secondo il presidente veneto contribuiscono in gran parte ad 'ammazzare' il campionato: ''Noi abbiamo fatto molti investimenti a gennaio perche' crediamo nella salvezza. Ogni squadra investe quello che puo', i nostri sono sacrifici uguali o anche maggiori a quelli delle grandi squadre, perche' noi da Sky prendiamo pochissimo ma cerchiamo comunque di fare una squadra competitiva. Sicuramente questa forbice, per quanto riguarda i diritti televisivi, e' troppo ampia. Secondo me sarebbe meglio tornare ai diritti collettivi''.
Per farlo pero' non c'e' bisogno di ricorrere alle maniere forti. ''Non prediligo la linea dura suggerita da Garrone -dice Setten-, per me e' sempre meglio parlare, discutere, protestare: ma boicottare no''. Il giudizio di Setten sul mondo del calcio, in cui la sua presenza e' relativamente fresca, e' comunque nel complesso decisamente negativo. ''Ho sempre fatto tutto con molta soddisfazione, e sono stato molto contento, ad esempio, della promozione in serie A col Treviso. E' stata una bella avventura. Pero' diciamo che se non pentito di essere entrato nel calcio, sicuramente posso dire che non lo farei piu'''.
(Spr/Adnkronos)